Nuova giornata, nuova birretta, nuovo post. Praticamente scrivo più adesso che sto a Shanghai che prima, mi pare anche giusto così, certo è buffo dire a volte con gli altri a cena: adesso questo lo mettiamo sul blog. Però mi fa anche piacere perché ciò decreta la sua quotidianità e anche la sua utilità, se vogliamo esagerare.
Oggi dopo la solita colazione con tutti i crismi giornata culturale, siamo andati allo shanghai museum, poi in un quartiere (mi vergogno a non sapere come si chiama) rifatto, pacchianamente, a mo' di cina vecchia maniera, epoca song, diciamo.
Oggi ho provato il tè col latte di un apposito chioschetto, molto buono. Poi in serata abbiamo deciso che si poteva tranquillamente cenare in una bettola e ci siamo diretti verso un postaccio, deciso che era troppo un postaccio siamo andati in quello a fianco, meglio illuminato e con i tavoli almeno apparentemente puliti. La cosa buffa è che le cameriere, il padrone, i cuochi c'hanno guardati strano tutto il tempo! ogni tanto scattavano qualche foto col cellulare. gli abbiamo chiesto una birra e la tipa con nonchalance è andata ai negozi a fianco a comprarla! poi c'è stato un momento, tra i miei preferiti, in cui credo che Elisabetta si fosse convinta che i cinesastri avevano intenzioni belle losche! (prendersi gli organi, magari?) comunque prima di andarcene abbiamo chiesto di fare una foto insieme e le signorine saltavano dalla gioia come i grilli.
Domani si parte con il pullmino, organizzato da chi, chissà con chi, direzione hangzhou. Che dio ce la mandi buona!
Oggi dopo la solita colazione con tutti i crismi giornata culturale, siamo andati allo shanghai museum, poi in un quartiere (mi vergogno a non sapere come si chiama) rifatto, pacchianamente, a mo' di cina vecchia maniera, epoca song, diciamo.
Oggi ho provato il tè col latte di un apposito chioschetto, molto buono. Poi in serata abbiamo deciso che si poteva tranquillamente cenare in una bettola e ci siamo diretti verso un postaccio, deciso che era troppo un postaccio siamo andati in quello a fianco, meglio illuminato e con i tavoli almeno apparentemente puliti. La cosa buffa è che le cameriere, il padrone, i cuochi c'hanno guardati strano tutto il tempo! ogni tanto scattavano qualche foto col cellulare. gli abbiamo chiesto una birra e la tipa con nonchalance è andata ai negozi a fianco a comprarla! poi c'è stato un momento, tra i miei preferiti, in cui credo che Elisabetta si fosse convinta che i cinesastri avevano intenzioni belle losche! (prendersi gli organi, magari?) comunque prima di andarcene abbiamo chiesto di fare una foto insieme e le signorine saltavano dalla gioia come i grilli.
Domani si parte con il pullmino, organizzato da chi, chissà con chi, direzione hangzhou. Che dio ce la mandi buona!
3 commenti:
Che bello seguirti in questo tuo viaggio, così lontano dalla monotonia delle righe di chat, dalle @ , dai ban e dai kick. Verrò a trovarti ogni tanto attraverso il tuo blog e , con il tuo permesso, sarò un discreto compagno di viaggio ;)
Buona divertimento jì ;) torna con gli occhi a mandorla e sfatami il mito del ristorante cinese occidentale :P
PuPPy
Quoto:
>>Però mi fa anche piacere perché ciò
>>decreta la sua quotidianità e anche la
>>sua utilità, se vogliamo esagerare.
Per me è utile: soddisfa la curiosità e attenua l'invidia. ;) Continua così!
Bye
Silvio
eehehehe...
che dire, grazie!
(arrossisco)
salutini,
MA
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