martedì, aprile 15, 2008

Hangzhou

Questa città venne definito paradiso in terra e considerata tra i posti più spettacolari e scenicamente appaganti della Cina. Ma questo l'ho letto adesso, a mezzanotte inoltrata e dopo essere tornati da un po' dal viaggio organizzato. E' stato un viaggio stancante, interessante, noioso, buffo, alla fine i ragazzi cinesi si sono un po' vergognati e ci hanno chiesto scusa per averci trascinati lì, per me resta comunque una bella giornata, anche se sono tornato a casa bagnato fradicio.

Partenza quasi all'alba. Dopo tre ore di autobus, la guida ci ha ingannati dicendo 2 frasi in inglese, tipo che il suo nome inglese era 'blue sky', lingua che poi non abbiamo avuto il piacere di sentire più, e secondo me è stato un bene. Siamo arrivati alla principale attrazione: il lago occidentale. Scansando i mendicanti e i venditori di improbabilissimi occhialetti con i baffi alla Groucho Marx siamo arrivati un ponte che sotto aveva migliaia di carpe rosse. Poi correndo dietro la guida e i suoi modi rudi e tempi stretti siamo partiti per il tour sul battello. Finito il primo momento topico cinese è arrivato quello surreale: ci hanno portati in alcune fabbriche, più o meno camuffate da musei, ad assistere a delle vere e proprie televendite. Prima dei prodotti con la seta, poi quelli del tè, noi poveri italiani non capendo niente di quello che accadeva mimavamo alla meno peggio quello che ci chiedevano: so solo che ad un certo punto abbiamo infilato pure l'occhio nel bicchiere del tè. Quale sia la ragione di questo singolare aerosol mi sfugge.
Finito il giro delle telepromozioni si riparte con gli eventi cultural-paesaggistici alla volta di un parco-tempio poi ad una sorta di ricostruzione di villaggio di qualche minoranza (almeno a sentire le ragazze cinesi che ci accompagnavano) che mi è piaciuto più di tutti. Se avete presente il film Hero sembrava di essere nell prima scena, quella dove sotto la pioggia si scontrano Jet Li/Senza nome e il tizio che forse si chiamava Lancia spezzata e forse no. Evocativo, poetico, l'unico luogo in cui il fatto che il tempo fosse cattivo e piovesse non m'ha dato fastidio ma anzi ha accentuato la sua bellezza e il suo esotismo. Le lanterne rosse all'ingresso mi sembravano emanare una luce così calda. All'interno c'era una sorta di altare con un indovino: avrei tanto voluto conoscere il mio futuro, peccato che Tom abbia detto che temeva di non poter tradurre le frasi spesso complesse e ambigue dette dall'uomo.
Poi siamo tornati a casa, il ristorante era già chiuso ed abbiamo optato per un giro di spaghetti istantanei, tutti riuniti in una camera (tranne quelli già colti da varie malattie e infermità), abbiamo preso acqua bollente ai rubinetti sul corridoio dell'albergo (non è bollente per fare una metafora, i rubinetti al piano danno acqua bollente sul serio) e dato via alle danze.
Domani è un altro giorno, si riparte dalla solita colazione lussureggiante e poi si deciderà cosa fare, forse trovare i negozio di elettronica in Huaihai road, la prima destinazione che avevo designato e che malgrado le nostre buone intenzioni non abbiamo mai trovato nel nostro primo giorno Shanghainese. Ciao!
in foto: disegno mio colorato da elisabetta! Latte!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

oooooooo mah!!!!! scusa ma sei ora in cina e non melo dici??? che maledetto!!!!! chiamami su cellulare ADESSO!! sono la tua più bella amica cinese che vive a Pechino e che si arrabbia falcilmente!! 0086-13801396623

Maio ha detto...

Ciao Jessie! :D
... questa settimana sono a Shanghai, dopodomani vengo a Pechino e ti chiamo, sicuro! a presto!
miao miao.