venerdì, ottobre 12, 2018

L'età adulta - Parte II. La zuppa di pollo avvelenata.

Mi sento stanco.
La signora che dirige il mio dipartimento, Sharon, mi consiglia di farmi degli amici, di trovarmi una fidanzata, la settimana prossima andiamo in gita di due giorni per un'attività di team building mi dice che posso portare qualcuno con me.

Quando ho detto a Sharon che non trovo più interessante il mio lavoro, che non trovo stimolante la vita che sto conducendo in questo momento mi ha detto che devo avere un traguardo, devo pensare a cosa voglio fare e che, stabilito dove voglio arrivare, lei può aiutarmi e darmi i consigli su come arrivarci.

Una mia collega, quando ho saputo che avevo parlato con Sharon ha pensato che sicuramente mi aveva riempito la testa di fesserie, ha detto che le frasi di Sharon sono zuppa di pollo avvelenata (毒鸡汤): un'espressione che indica un discorso che parte che sembra motivazionale e ispirante ma la morale di fondo è invece perversa e stravolta.

Nadine, la mia manager, mi ha chiesto cosa farò. E le ho detto che non lo so.
Le ho detto che non so che fare e, che non avendo altre scelte, scelgo di fare la cosa sbagliata.
Mi ha detto: secondo la mia esperienza quello di cui le persone si pentono è di non aver preso delle decisioni.
E l'ho trovata una frase che un po' mi ha rincuorato.