venerdì, ottobre 31, 2008

Shijiazhuang facts

Eravamo rimasti al mio arrivo a Shijiazhuang, adesso vediamo di passare alla permanenza. Oggi ho concluso la mia prima settimana di lezione, se devo tracciare una linea direi che tutto è andato bene anche se adesso ho 46 compiti da correggere e sono stato abbastanza inutilmente crudele quindi consumerò un bel po' di penna rossa.

Al mio arrivo mi hanno mostrato la mia camera, la 202, una stanza con un letto, tv (che non prende uno straccio di canale), frigo, dispenser dell'acqua, una lavatrice che secondo loro è una lavatrice ma a me sembra tutto fuorché una lavatrice (ancora non ho provato ad utilizzarla, nel prossimo post vi aggiornerò sui tentativi, che sento già vani), poi c'è il bagno, con la doccia che sostanzialmente E' IL bagno (niente vetri, niente tendine, niente) ed è una cosa che detesto ma di cui pian pianino sento che dovrò farmene una ragione. Internet ha funzionato abbastanza decentemente, certo negli standard cinesi, quindi niente blogger, niente siti zozzi, un po' di limitazioni che ti stanno strette e anche a quelle dovrò abituarmici... man man lai, 慢慢来, piano piano, dicono i cinesi, no?
Una settimana di vita è passata in fretta e le cose sono andate benone (a parte la stanza messa un po' maluccio, il che ha fatto credere ai miei genitori, dopo le mie lamentele, che fossi stato rinchiuso in una specie di gulag), anche più di quanto immaginassi. Ho subito fatto amicizia con Nacho, il mio vicino di stanza (204), ha la mia età ed insegna spagnolo, simpatico e solare come si confà ad uno nato nella penisola iberica, essendo approdato qui l'anno scorso assurge ufficialmente a ruolo di life coach: dove fare la spesa, in quali bettole mangiare, quali siti cinesi utilizzare a posto di youtube, et cetera et cetera. A questo piano ho anche conosciuto un giapponese appena arrivato, un tizio simpatico, ci siamo conosciuti a mensa e io ho ovviamente tirato fuori seduta stante il mio lato di manga appassionato/freak e lui penserà adesso che sono un demente.
Tutti comunque sono sconvolti, o almeno sorpresi, mi chiedono: ti sei laureato in inglese? e io: no la mia "specializzazione" è comunicazione (sorvoliamo, please). In risposta parte il commento unanime: perchè io ho conosciuto italiani/ ho sentito dire che gli italiani l'inglese non lo sanno parlare e io, che di certo non amo il mio paese alla follia devo indossare gli ingrati panni del nazionalista e dire: beh, no, dai, adesso ci sono millemila studenti universitari, credo che i giovani di oggi lo sappiano parlare un po' tutti. magari gli adulti meno.
Ho anche conosciuto un paio di ragazze, tramite Nacho, ma essendo il mondo piccolo ho scoperto che una delle due l'avevo già come contatto di msn. Daniela, infatti, ha già studiato italiano, lo parla in un modo che trovo adorabile (con tanto di parolacce) e vuole continuare a studiarlo insieme a me, ovviamente io sono più che ben disposto, in cambio di una manina col mandarino, eh eh eh eh. Evelyn (nome italiano non pervento) invece si è fatta carico di portarmi in giro per il centro di Shijiazhuang, abbiamo mangiato assieme 肉夹馍, rou jia mo, una cosa tipica di Xi'an (che a Xi'an mi ero perso) e mi ha mostrato tutti i maggiori punti di interesse commerciale della zona (dietro mio consiglio, della serie: saltiamo i musei, per quello ci sarà tempo e compriamo le lenzuola, piuttosto!).
Come finale di questo post vi racconto anche che abbiamo girato mezzo mondo perchè volevo comprare una piastra per farmi il caffè in camera, morale della favola, compro una piastra ad induzione (praticamente in Cina son tutte così, almeno quelle che ho visto io, niente fornelletti elettrici) e tornato a casa, preparato tutto il preparabile, scopro che non funziona con la macchinetta moka! sadness!

lunedì, ottobre 27, 2008

China, again!

Nei giorni trascorsi tra l'ultimo post e questo sono successe davvero un mucchio di cose, procederò in estrema sintesi, sperando di non tralasciare nulla.
Tutto inizia (ovviamente) due settimane fa con l'arrivo della lettera. A quel punto decido di andare a Roma e preparare il visto, parto per Roma giovedì incontro Nan che era a Roma andiamo un po' per bar (un tè a piazza di spagna 13,50 E, mica broccoli) poi salgo a Perugia, ospite dei miei ex-coinquilini. Rivedersi è stato un po' come se quei sei mesi di distacco non ci fossero mai stati, ho trovato la casa a posto come al solito, tutti bene anche Justin. Poi ho rivisto amici, compagnucci di master (e di merendine cinesi), un sacco di bella fauna insomma, c'era anche l'eurochocolate ma avevo un milione di cose per la testa e non l'ho degnato neanche di uno sguardo. Torno a Roma lunedì, riprendo il visto e torno a casa: il biglietto è prenotato per giovedì.

Giovedì parto facendo alzare 3/4 della mia famiglia ad un orario un po' infelice per accompagnarmi, parto da Fiumicino, arrivo a Londra, poi nuovo volo per Beijing a fianco a me una bellissima e paciocchissima bimba undicenne bionda in "gita" (wow, queste gite di oggi) a Pechino che come al solito si mostra impassibile mentre io tremo di paura sull'aereo. Arrivati a Pechino sgomento number 1: si son persi chissà dove la mia valigia, ok, mi danno una carta con 35 sterlie come scusa e dicono che poi me la manderanno a casetta mia bella ma Pechino sgomento number 2: quando arrivo non c'è nessuno ad aspettarmi!! e non so se concepite il panico di pensare di aver volato un attimo sedici ore a vuoto, poi il mio telefono non funzionava, sono sono riuscito a rimediare uno straccio di internet point nell'aeroporto... dopo un paio d'ore la cara Susan mi chiede se sono Mario dopo averlo chiesto ad altri tre/quattro stranieri, ritrovatici partiamo alla volta di Shijiazhuang. Tre ore di treno con il T (tekuai, assai veloce... e meno male). Ecco dov'erano finiti tutti i cinesi che quando ho abitato a Pechino non avevo visto! erano tutti alla stazione del treno, finalmente un'orda di gente come si deve! sul treno Beijing-Shijiazhuang (a 2 piani, wow) io avevo il mio bel posticino prenotato ma tutto intorno a me era un formicaio di cinesini che tornavano alla loro città dalla capitale (almeno presumo).
Arrivato a Shijiazhuang è quasi come avvertire le vertigini, sono atterrato qui, nel posto più lontano da casa del mondo e ci rimarrò per un bel po', non ho idea di come sarà la mia vita ma è quello che ho scelto di fare perché in fondo sentivo questa vocina che mi chiamava e perchè anche se le difficoltà saranno miriadi ho sempre creduto che l'esperienza che potrò trarne sarà impagabile. Cosa è avvenuto a Shijiazhuang cercherò di ricordarmelo ben benino perché ne parlerò nel prossimo post! eheh... ho anche io i miei impegni, sapete? ciao e a presto! :)

Io ci provo

Se mi volete, ma davvero davvero, adesso mi trovate qui.
Poi magari se mi gira cambio di nuovo tutto, chi può dirlo, eheheheh.
Comunque se funziona... è già una gran cosa.

mercoledì, ottobre 15, 2008

Il corvo

Oggi ho ripreso in mano Odin sphere e con esso il piacere di smanettare colla playstation (ironicamente stamattina appena ho iniziato a darci dentro è arrivato il corriere con il certificato di permesso di lavoro per la Cina), ho tirato tardi e in serata mi sono messo a guardare la tv. C'erano le iene, poi su rai2 davano Shaolin soccer, pensavo che fosse bello riguardarlo, ma quel film è stato praticamente stuprato dal doppiaggio, ascoltarlo è gradevole quanto sentire unghie grattare la lavagna, poi su iris invece c'era Il corvo.

Il corvo è stato il primo film che ho visto al cinema (ci andai da solo, inaugurando una fortunata tradizione), quindi a riguardarlo adesso sono ancora sotto l'effetto dell'infatuazione dell'epoca. Io ne avrò fatto di sbagli in vita mia e generalmente non mi pento delle mie scelte, insomma, anche i miei schifidi errori hanno fatto di me quello che sono, però se una cosa la rimpiango è che avrei dovuto avere gusti migliori in fatto di cinema.
Ohibò, ho visionato al cinema cose come il corvo, il corvo 2, mortal kombat e il matrimonio del mio migliore amico. A quell'epoca, dai miei 13 ai 17 anni avrei potuto invece gustare:
(1994) Forrest Gump
(1994) Pulp fiction
(1996) Fargo
(1997) Mononoke Hime... ma questo l'ho visto al cinema, qualcosa di buono da qualche parte ce l'avevo!
(1998) Il grande Lebowski
e se vogliamo esagerare nel 1993 è uscito addio mia concubina, ma forse vederlo e amarlo a dodici anni sarebbe stato chiedermi troppo. Ma chissà, magari avrebbe fatto la differenza...

domenica, ottobre 12, 2008

Angolo rotten tomatoes

A parte l'attesa per la lettera d'invito e la lettura di qualche lezione di cinese la vita scorre senza grossi colpi di scena. Oggi ho ritentato la carta della cucina cinese, ma il pollo gong bao e soprattutto le patate / tu dou si oggi non hanno raggiunto quello che io chiamerei successone.
Va bene, passiamo oltre, ultimamente ho visto qualche film, facciamocene una ragione e vediamo quale valeva la pena e quale meno.

Kung fu panda. Ero un po' reticente, pensavo che il doppiaggio avesse un po' ucciso questo film, c'erano un mucchio di attori americani strafighissimi, e poi ero convinto della superiorità genetica di wall-e (non ancora visionato). comunque se l'è cavata, in alcuni punti ho riso, la sequenza iniziale è carina, il personaggi buffi. voto 7
Gomorra. Un film curioso, difficile, di quelli impegnati dove la storia sfilacciata fai un po' fatica a seguirla e comandano i contrasti, i silenzi e le immagini, l'attesa e, saltuariamente, le canzoni napoletane. Una sorta di film di denuncia su una realtà molto difficile, mi ha incuriosito il ringraziamento finale agli abitanti di scampia per la loro disponibilità. E' come se avesse smorzato i toni quasi documentaristici del film. ci rappresenta agli oscar, ma aldilà del pregevolte intento di denuncia rimane un film poco digeribile. voto 6+, per l'impegno.
Teeth. Una ragazza scopre di avere la vagina dentata, è un film assai curioso, non sono riuscito a trovargli nè un capo nè una coda, come se sfuggisse ad una classificazione, dovrebbe essere una sorta di horror, non so se confermare. Perché vederlo? per la comicità (in)volontaria? non saprei. voto 5
Hancock. Tra i film visti il più delundente, e comunque non mi aspettavo pressochè nulla da questo film, nonostante tutto è riuscito a deludermi ed in questo è stato quasi pregevole. voto 4
Riding alone for a thousands of miles (wikipedia dice che il titolo italiano è mille miglia lontano, brutto titolo, ignoriamolo). Ovviamente la sorpesa arriva dal film che non ti aspetti, questo qui l'ho messo ieri notte pescandolo tra i dvd che avevo comprato in Cina, girato da un Zhang Yimou (Yimou si legge più o meno come si scrive: i-m-o-u, diffidate da quelli che leggono "imù", "imoo" sarebbe già più accettabile) reduce da qualche wuxia e in procinto di girarne qualcun altro. E' un film ambientato tra Giappone e Cina, una Cina da cartolina (le persone sono iper-buone, iper-magnanime, iper-generose e tutto funziona a meraviglia) che fa da sfondo ad una drammatica storia di affetti tra un padre ed un figlio. Sostanzialmente è un film di viaggio come esperienza di auto-isolamento e stranimento culturale, mi pare difficile dire che la storia in fondo non abbia qualcosa di stucchevole, eppure i personaggi, il motivo dell'opera nuo cinese, lo scenario dello yunnan vince facilmente le remore bacchettone. voto 8.

lunedì, ottobre 06, 2008

Ma qui non c'è manco l'asinello!

Dopo una settimana trascorsa a giocare colla psp a final fatasy vii crisis core (e un po' anche a guitar hero 3) sono riuscito a mettere fine alla cattività, sbarbarmi e dare una regolatina dignitosa ai miei capelli (col valido aiuto di Paolo che me li ha tagliati dietro) per andare a Sorrento a vedere Mamma mia!
L'ho poi ordinato l'iPod! solo che me ne sono infischiato del concorso e ci ho fatto incidere dietro una frase presa dal piccolo principe 'le langage est source de malentendous'. Lo dice la volpe al principe, quando descrive il rituale secondo il quale si addomestica e cioè si creano dei legami: bisognerà guadarsi, e pian piano avvicinarsi, di giorno in giorno, ma senza dir nulla. Lo so, avevo avuto anche un coraggioso partecipante, e non posso fuggire colla coda tra le gambe, avresti vinto tu, o valido amico, ma insomma, la chincaglieria cinese a te mica manca, mica bisogni anche del premio del mio fanta-inutile-concorso? :)
Intanto continuiamo la nevrotica attesa della lettera d'invito e la inganniamo con una saggia frase/chengyu cinese: 骑驴找马, qí lǘ zhǎo mǎ. Cavalcare l'asino cercando il cavallo. Il significato è curioso, intuibile ma non immediato: mantenere un lavoro mentre si è alla ricerca di uno migliore. Il mio commento è quello che dà il titolo al post.
In foto: oggi mi sono dedicato all'archeologia, per mettere qualche foto insolita su facebook...