lunedì, agosto 31, 2009

Un nuovo punto di vista

Post sugli anime giapponesi, con variazione sul tema. In attesa di ritrovare un mio equilibrio in casa (non sono ancora riuscito a trovare nessun posto che combini una posizione/seduta decente + il segnale della connessione wireless) ho deciso di dedicarmi con profitto alla visione di un po' di cartoni animati. Per dare quel twist di anormalità alla cosa li sto guardando sottotitolati in cinese, senza del serio masochismo non sarei poi io, d'altra parte. Il che aggiunge un nuovo metro di valutazione delle opere, e cioè quanto io possa mai capirne della trama dai sottotitoli e da quelle 5 parole di giapponese che capisco.

Orbene, questa è la lista di quello che passa sugli schermi in questi giorni

Saki (nome jap: 咲-Saki- )(nome chn: 天才麻将少女 - La ragazza prodigio del Mah johng) Puntate viste finora:4
Neanche inizio a elencare gli anime che sto guardando che già confesso di aver barato: di Saki ho letto anche i primi due volumi del manga. Certo avrei capito che si trattava di un anime sul mah johng anche senza questo portentoso aiuto, ma a parte quello poc'altro: cercare di capire regole e combinazioni di quel gioco con i sottotitoli in cinese non è cosa che io possa fare in questa vita, soprattutto quando nessuno scontro terminerà con la combinazione normale, cioè l'unica che conosci tu. Ciò nonostante è un anime che si segue comunque volentieri per le esagerazioni, luoghi comuni, protagoniste dai capelli rosa e seni grandi comprese. Poi non so, a me che questi pescano tessere dal tavolo e generano più scintille ed effetti speciali di qualsiasi super sayan in dragon ball... a me emoziona sempre, non so voi.

Eden of the East (nome jap: 東のエデン - Higashi no eden)(nome chn: 东之伊甸 - L'eden dell'est). Puntate viste finora: 3.
Nonostante le organizzazioni segrete, operazioni di brain-washing e attentati terroristici vari, credo di aver capito piuttosto bene cosa sta succedendo nell'arco di questa serie (di 11 episodi, mi pare) o almeno, quello che è successo fino ad adesso. Sono piuttosto curioso di conoscerne il seguito... e vedere se riuscirò a capire come si dipanerà il resto della trama.

Tokyo Magnitude 8.0 (nome jap: 東京マグニチュード8.0)(nome chn: 东京地震8.0, anche qui niente fronzoli nella traduzione, ah ah) Puntate viste finora: 3.
Una serie che mira al realismo, mostrandoci l'ipotesi (ventilata da più di uno studioso, dicheno) in cui Tokyo venga colpita da un terremoto di scala devastante. Essendo i dialoghi piuttosto semplici ("voglio la mamma""non farti calpestare dalla folla che corre""moriremo tutti!"ecc...) è l'anime di cui sicuramente ho più chiaro lo scenario. oh, son soddisfazioni.

Shangri-la (nome jap: シャングリ・ラ)(nome chn: 香格里拉) (in entrambi i casi si legge come il titolo inglese) Puntate viste finora 1.
Qua iniziano (scusate il francesismo) i cazzi amari. Immagino (altro non posso fare) che ci troviamo in una sorta di futuro ipotetico dove l'equilibrio naturale si è spezzato, mi ritrovo svariate fazioni che tramano politicamente qua e là, terroristi, gente che vende ossigeno o non so che altro. Capirci qualcosa sarà un'impresa, mi riservo di chiedere pietosamente aiuto a wikipedia in futuro.

Bakemonogatari (nome jap: 化物語)(nome chn: 化物语) che sarebbe qualcosa tipo: storie di mostri. puntate viste finora: 1
Ahi ahi, anche qui è dura. Pare che ci sia una ragazza affetta da una strana maledizione per cui ha perso quasi tutto il suo peso corporeo (pesa 5 kg) in più la leggiadra fanciulla sembra condividere il mio amore per gli articoli di cancelleria (attacca con una spillatrice...), più vampiri o ex-vampiri, divinità granchio e altro. Lo stile di narrazione + varie trovate grafiche astruse, coraggiose e insolite non aiutano la comprensione. Però il character design mi piace e il sopracitato stile sembra davvero piacevole. Lo guarderò, anche senza capisci quasi nulla, sigh.

com'era tutto facile quando li guardavo sottotitolati in inglese...

venerdì, agosto 28, 2009

Restare è un po' morire...

Al rientro ci sono brutte sorprese tutto sommato prevedibili e altre che mi prendono alla sprovvista. Nella prima rientra l'essere ingrassato dopo la settimana in sicilia (la bilancia segna 71,5, siamo a quota +6,5 chili dal nefasto rientro in Italia) nella seconda la mail che dice: problemi burocratici. stop. imputabili amministrazione cinese. stop. partenza rinviata ottobre. stop. chi diceva che partire è un po' morire non aveva fatto bene i conti coll'insofferenza dello starsene a casa. vedremo di prenderla con filosofia.

Come al solito vorrei fare una sintesi brillante della settimana trascorsa, e verrà fuori il solito pastone. Stringiamo di più, farò una specie di quintessenza del pastone, un dado star di vacanza siciliana. Una settimana senza internet, sono in effetti abbastanza stupito 1) per essere sopravvissuto, 2) per aver trovato qualcuno che si era insospettito per la mia assenza e mi credeva in fin di vita, in stato vegetativo, morto o chessò io. Mancavo da casa di mio zio da un po' di annetti: è stato bello rivederli, io in tutti questi anni non è che abbia messo a segno granché, fortuna che c'era la parentesi cinese che è sempre un brillante argomento di conversazione. E' la distanza che fa il lato buono della famiglia? Chi lo sa, io ogni volta che li rivedo rimango colpito da quanto siano bravi, buoni, belli.
Il passatempo della vacanza il mio libro di letture (汉语阅读教程), un libro di 200 quiz di logica in cinese (ne ho letti una trentina) e un po' di serie animate giapponesi che ho visto, con piacere, negli ultimi giorni.

lunedì, agosto 10, 2009

Quiz di cinese per gente in gamba

Rieccoci ai post di vecchio stampo. Basta frignare come femminucce, orsù. Le autolinee che mi portano a casa hanno registrato un pienone in questi giorni, la partenza prevista è slittata di un paio di giorni, si torna domani. E intanto, sebbene i centri commerciali spuntino come funghi, Perugia si riconferma una città dove trovare un supermercato aperto di domenica è un impresa superiore. Lo è anche tornare a casa dopo le 21:15 grazie alle potenti autolinee apm, ma vabbè, lassamo perde. Ora incrociamo le dita e speriamo che qualche profondo conoscitore della lingua cinese passi da queste parti, che c'è un esercizio del mio libro di cinese che secondo me sfiora il diabolico.

Ieri, mentre guardavo un film cinese "夜店" (One night in Supermarket) mi sono imbattuto in una parola cinese che mi ha strappato un sorriso: 方向盘 (fāngxiàngpán), anche detto volante. Il cinese è così... una lingua un po' bastone un po' carota. Dopo aver spulciato 8 lezioni di 汉语口语速成 - 中级篇 (cinese orale accelerato, livello intermedio) e aver visto tanti di quei chengyu - frasi idiomatiche che tutta la vita non mi basta per farmene una ragione ecco che mi ritrovo volante che si dice praticamente disco per la direzione. E invece in italiano è una parola che, boh, che vorrà mai dire? Viene dal francese "volant" dice wikipedia, bella consolazione.
Comunque miei prodi eccoci a noi, veniamo ad uno degli esercizi preso dalla nona lezione del libro sopracitato, uno di quelli più terra-terra in quanto nelle precedenti puntate con l'aiuto di wenlin me l'ero sempre cavata... ma qui no, la difficoltà si è misteriosamente impennata. Orbene ecco l'esercizio, della serie: cerca il termine intruso.
下列没组词语中,有一个与其他几个不同。请把它找出来并说明理由:
1. 种 组 口 支 股
2. 闻 喝 摸 看 听
3. 成瘾 提神 熬夜 助兴 忍受
4. 好心 乱说 闲谈 递增 突变
5. 舶来品 兴奋点 酒文化 心理学 现代化
6. 亲朋好友 少男少女 文人墨客 高低贵贱
Se non hai paura di questa potenza, fatti avanti! (cit.)

venerdì, agosto 07, 2009

L'amara verità

on air: Beirut - Gulag Orkestar
Anche la maledetta, vituperata, osannata, amata, odiata saga di Endless Eight è finita. Ho appena visto l'ultima puntata, adesso la storia può ripartire. Mi ero promesso di mettermi subito a studiare, ma mentre fumavo la mia sigarettina sul terrazzo ho avuto una semi-epifania così vengo un attimo qui su blog a fare il conto coi miei fantasmi. Anche la saga dei miei post sentimental-deprimenti può e deve ebbene avere fine, ci aggiorneremo quando suonerà un'altra musica e intanto vi lascio (per questa parte di post, poi continuamo sotto, come al solito) con un illuminante frase appena letta su facebook: Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione (A.C.Swinburne <- io non l'avevo mai sentito, voi si? meno male che c'è wikipedia).
Avevo una certa disistima del mio sentimento, è che mi sembrava principalmente il frutto della noia, del vuoto di vita che il noioserrimo luglio mi aveva regalato. Mi sembrava sostanzialmente un arabesco di pensierini su qualche bel (dolcissimo, meraviglioso, irreale, un po' sbiadito) ricordo. Ma il punto è che questa settimana trascorsa è stata abbastanza figosa. Non trascendentale, non come se avessi vinto la lotteria, ma di quell'ordinarietà piacevole che non può che sembrare straordinaria rispetto a quello che c'è stato prima, anche nei giorni in cui non facevo niente me ne stavo semplicemente a studiare e niente mi tangeva. Poi ho fatto anche molto: ho rivisto i miei coinquilini, cenato con Diego e altri amici, andato ad una sagra demente in un paesino demente con relativa cena ad alto coefficiente alcolico, incontrato un simpatico ragazzo di Shijiazhuang che adesso studia a Perugia e poi andrà a Padova a studiare ingegneria, ho ripreso la Suanlatang al cinese, ho rivisto la prof. Zhai, la prof. Chang, Elisa e Silvio, ho cenato con Alessandro al ristorante giapponese Tokyo, oggi ho ritirato Joint Certificate del master, Laurea (orribile, considerati i tre anni di attesa, sigh), poi siamo andati con Elisa a sondare l'espansione dei negozietti cinesi qui alla stazione. Era questa la vita a cui volevo tornare, cazzo. Non ci voleva tanto a capirlo. Ma comunque mi sei mancato, lo sai? Quindi non è vero manco per idea che è solo la noia, è la noia, è la felicità, la miseria e la tristezza, è la mia vita. Sei un pezzo della mia vita, e quindi mi rode il culo che se ti chiedo se ci incontreremo o meno tu mi rispondi "随缘". E' e sarà così, non posso cancellarti dalla mia vita come non lo farei mai con gli amici che ho rivisto, e non direi mai a loro che il nostro incontro dipende o meno dalle onde del destino, perché io ce la metterò tutta per poterli incontrare ancora. Perché io ce la metterò tutta per rivederti, fanculo il destino.

martedì, agosto 04, 2009

Stasi (o dell'irrazionalità)

Ho rivisto il post chiamato Ahia, datato 10 maggio o giù di lì. Ed è un po' strano che per ricordare i miei pensieri io debba ricorrere a leggermi i post. Il brutto e il bello della tecnologia. Ho compreso quindi che il fenomeno secondo cui ogni tanto mi partono le giornate storte e io mi chiudo in un pianto fatto di singhiozzi silenziosi, facce miserevoli e qualche lacrimuccia è una condizione che perdura da una quantità di tempo che è a)rilevante? b)preoccupante? ( c)estenuante?) Adesso, dopo uno di questi momenti patologici durato mezzo pomeriggio, mi sembra di aver rimesso insieme i pezzettini, quindi posso anche scriverne un po'.

Puoi chiudere con il passato ma il passato non chiude con te. dove lo dicevano? in old boy, mi pare. Cos'è che mi viene da pensare adesso? E' che sostanzialmente i fatti sono noti, le carte in tavola. Eppure qui sta uno degli intoppi che oggi non mi vanno giù. Non c'è un atteggiamento, un unico modus operandi, uno logicamente dovrebbe analizzare i fatti e trarne qualche conclusione, invece io a giorni (ieri, fors'anche ieri l'altro) mi godo il sole che filtra dalla finestra, celebro l'otium in solitudine tra un film e un dialogo del libro di cinese. Aspetto che ogni cosa faccia il suo corso e mi sembra di essermi assestato. Poi patapon, un giorno tutto mi va di traverso, la pelle mi brucia, il cuore mi fa male e penso: maledetto il giorno che t'ho incontrato. oppure: quanto vorrei solo rivederti. oppure: ma non stavo meglio quando stavo e me ne stavo per i fatti miei? (le ho già scritte queste cose?). Insomma, non c'è verso, i fatti son sempre quelli, ma secondo una sorta di bioritmo mi sembrano una fortuna o un fardello, un bel sogno o una maledizione. Per quanto sono convinto che in fondo alla strada ci sia una soluzione, che un giorno ricorderò tutto questo con una certa languidità (ci sono già passato in fondo, vecchio scarpone che sono) mi chiedo se non esista un trucchetto, una scorciatoia per rendermi più agevole il passaggio. E ridendo e scherzando sono tre mesi che io e i miei pensieri ci stiamo giocando questa partita. Li avessi passati ad allenarmi al sudoku magari ero campione provinciale... regionale o chessò.
Intanto sono ancora a Perugia, il post sulle mie vacanze perugine sembrerebbe essere slittato ancora, beh, tanto non si sono ancora concluse, no?

lunedì, agosto 03, 2009

No, no es amor, lo che tu sientes...

on air: Montecarlo new classics vol. 4
Rieccoci. E' iniziato agosto. Tra poco più di un mese si torna in Cina, che non è molto. Che non è poco. Ieri ho provato a scrivere un post, malauguratamente avevo pensato di poter buttare giù almeno una bozza, due idee, un canovaccio, ma mentre facevo altro non è uscito fuori neanche un solo rigo. Trovare il bandolo del groviglio dei miei pensieri è un attività che non mi concede la possibilità di far altro. Quindi non mi resta che star qui, alle nove di mattino di una calda Perugia, dopo una parca colazione, e mettermi a filare.

Non è facile trovare le parole, non saprei come descrivere il mio stato d'animo, la mia condizione. Mettiamola così, iniziamo da quel poco che so: ci sono persone preoccupate per il proprio futuro. Io non sono uno di quelli, direi che sono moderatamente ottimista, e come potrebbe essere altrimenti? Sono stato in Cina un anno, ci tornerò per altri dieci mesi, la cosa mi rende felice, ed eccitato. Succedono tante cose, è una vita interessante. Non ci avrei mai creduto: partire, lavorare in Cina. Insomma, se questo è accaduto, se ho insegnato italiano, inglese, ho girato un paio di pubblicità, mi sono innamorato di nuovo, ho riso, ho pianto, ho perso dodici chili, ne ho rimessi almeno cinque. Insomma sono fiducioso che qualche buona soluzione si troverà sempre.
Il presente è un covo di pensieri negativi. Mi sento insofferente, indolente, l'unico rifugio e il paradiso artificiale dello studio del cinese. Un'immediata catarsi, passano le ore alla ricerca di un significato di un carattere, trovare la lettura di un altro partendo da un suo componente e sfogliare altrettanti caratteri simili, è qualcosa che faccio con foga, come se ne avessi bisogno quanto l'aria che respiro, voglio migliorare il mio cinese e so che bisogna sudare un giorno intero per fare un passetto in avanti, in questo periodo di malumori, di depressione e di pentimento per tutte le mie scelte sbagliate, vivo seguendo questo mio bisogno fisiologico, questa mia convinzione.
Ok, via i pensieri, largo ai fatti. Sto a Perugia da 4 giorni. E' stata una buona idea (a parte il caldo che non mi ha fatto dormire la prima notte). Ho rivisto i miei amici, ho degli amici, anche se non si direbbe, anche se a stare un mese a casa e uscire mezza volta. Quindi anche se ho nostalgia della cina, anche se a volte mi sento desolato, e paranoico, avvilito quasi quanto stupito dallo scoprirmi debole e ritrovarmi a pensare ossessivamente ad una sola persona. L'ho detto sopra che mi sento ottimista e il futuro riserverà momenti assai migliori, ma cavoli, quanto mi fa male.