mercoledì, giugno 25, 2008

Kao wan le

Caspita adesso blogger pare funzionarmi... sogno o son desto? Non saprei, nel frattempo butto giù due righe nella speranza che poi non tutto risulti vano. Ecco, adesso sono tutto preso dall'emozione e non so da dove cominciare. Sono un po' di giorni che non aggiorno il mio blog, magari preso e indaffarato com'ero neanche avrei potuto aggiornarlo pur volendolo, nel frattempo ci sono state un po' di decisioni importanti, nuove emozioni ecc ecc, altro che la solita sbobba che propinano i film di cctv.

Bene, punto uno. La palestra. Partiamo dall'assunto che a Pechino si mangia bene e si spende niente, stavo diventando un barile. Quindi ho iniziato un po' di dieta che non fa mai male, e per iniziare in quarta ho anche fatto la tessera della palestra che abbiamo nel dormitorio (che pacchia, eheh), che, nel perfetto trend cinese costa una scemata.
Punto due. Gli esami, dato l'HSK (c'è anche la foto su flickr), i risultati si sapranno fra un mese, certo è che era quasi-impossibile, vedremo un po' che ne esce. Poi via di lune-marte-mercoledì per gli esami di cinese orale, ascolto e comprensivo, nonostante ho la fame di secchione della classe non sono molto soddisfatto di me stesso e dei miei risultati, avrei potuto studiare di più, un po' colpa di tutte le cose da fare che si sono intrecciate, un po' (molto più di un po') colpa mia, della mia scarsa voglia e del pessimo modo che ho di organizzare le mie cose.
Punto tre: ho iniziato le mie lezioni di italiano! Ehehe, ne ho fatta solo una per ora, spero di poter continuare tranquillamente nei giorni a venire, basterà ritrovare la casa colle mie sole forze! I miei piccoli alunni si chiamano Richard (10) e Grace (8) e sono dei portenti. Inoltre come bonus per la mia prima lezione ho anche ricevuto una busta con pesche, pomodori, cetrioli e peperoni. Che fico.

A luglio pare che si organizzi una gita a Xi'an, ma in fondo, non ne ho proprio nessuna voglia. Mi sembra che ho così tanto da fare a Pechino che non riesco a cogliere l'utilità di andare a guardare quattro statuine di terracotta, sarà che ho un approccio sbagliato alla cosa...
Arrivederci da Beijing, a presto

martedì, giugno 17, 2008

Ok questa è solo una prova.

qui mi venivano le fregole, magari per un mese non scrivevo senza alzare un sopracciglio, oberato dai casini come sono. Però adesso quei burritos del grande firewall hanno deciso di sbloccare blogspot (hosting di blogger), quindi i blog adesso sono tranquillamente visibili, e nello stesso tempo di bloccare blogger stesso, quindi io il mio blog lo posso vedere senza fare tanti giri, ma non posso aggiungere nuovi post, editare, fare una cippa! che nervous.
Siccome sono uno che le prova tutte ho installato un estensione di firefox, Scribefire, che in effetti è molto simile ad un'altra che avevo tempo addietro, ecco, ho cercato il nome, si chiama Performancing. beh, non l'ho mai usata, che cosa interessante (eufemismo inside), direte voi. ma diciamola tutta, se riesco a pubblicare questo post attraverso l'estensione e quindi mi risparmia la fatica di hackerare mezzo mondo, anonimizzare il tutto e rischiare la galera, tanto meglio, no?
questo è un post di prova, se tutto funge, vi riaggiornerò con calma sulla mia intensa vita qui a Beijing.
Zaijian!

martedì, giugno 10, 2008

Largo alle nuove leve


Eh, ero venuto qui per parlare delle mie nuove esaltanti esperienze con la palestra del dormitorio ma alla fine la mia attenzione nei confronti del post di oggi è stata indirizzata in un altro senso, dopo la visione delle pagine personali dei miei due fratelli, Giovanna e Alessandro; Paolo su, adesso manchi solo tu, datti da fare, il profilo di flickr era un buon inizio, adesso riempi anche tu la rete di scempiaggini che nessuno leggerà mai.

Insomma beh, non ho potuto fare a meno di aggiunger i link dei loro coraggiosi blog qui a fianco nella sezione apposita. Un applauso a questi valenti giovani che si affacciano sul mondo della rete con fare esperto. Ah, che invidia e pensare che io il mio blogghino avrò iniziato a tenerlo che avevo 23 anni si e no. Queste nuove generazioni sono intrepide, eh. Ma d'altra parte si parlava con Elisa di come ai tempi suoi anche studiare cinese fosse una cosa tutt'altro che semplice, via di libri e fotocopiette scritti in lingue impervie e poi copiarsi le cassettine con le lezioni preziosamente registrate. Ringrazio Dio che quando ho iniziato io esisteva già zhongwen.com che ha segnato l'inizio delle mie grandi navigazioni alla ricerca delle risorse online per e sullo studio della lingua cinese. che spasso!
Via, che qui è tardissimo e domani ho lezione presto. Buonanotte.
Ah, noto con piacere che questo post è scritto davvero da cani, portate pazienza, sorry.

Angolo delle stranezze di Pechino (lo scrivo adesso che senno mi dimentico): le bottiglie delle bevande hanno le dimensioni più strane è assurde, avete presente da noi, c'è il mezzo litro, il litro e mezzo (vabbè, anche noi ne avremo parecchie, ma generalmente sono multipli di 250ml). Beh, qui fanno come gli pare, ci sono da 400 ml, 1250ml, la cocacola c'è anche da due litri e mezzo, ma adesso non riesco a ricordarmele tutte, ma vi giuro che a partire dalla dimensione crodino le ho viste tavvero di tutte le taglie. Curioso.

sabato, giugno 07, 2008

makes the people come together

Una parte del mio corso di lezioni si è conclusa, per così dire. Adesso non mi restano che le lezioni mattutine di lingua, il breve corso sulla cultura cinese attraverso lezioni di gastronomia, gardini, arti marziali, costumi e musica ha terminato il suo ciclo. Con un po' di vergogna alcune le ho anche saltate, a volte tra le tante cose che devi fare queste lezioni sembrano un po' un peso, ma certo da oggi ne sentirò anche la mancanza.
Come se non bastasse c'è stata l'ultima lezione del professore di musica...

la prima parte della lezione era sull'opera e sui suoi diversi tipi. la seconda sulle narrative songs. poi una sorta di ricapitolazione/quiz, scorrevano delle foto e chiedeva: come si chiama questo strumento? passavano dei brani e chiedeva: che genere è? con quale strumento è suonato? come si chiama questo ensemble?
poi i saluti. i ringraziamenti ed un interessante discorso sulla musica, di come essa sembri una materia trascurabile ma della quale alla lunga si sente la mancanza, di come uno pensi di poterla mettere da parte (ahia, mi sento toccato nel vivo) ma qualcosa inevitabilmente si perde. Poi si è augurato un futuro dove non tutti suoneranno il piano, altrimenti verremo uccisi dall'appiattimento, ma a fianco ai pianisti ci saranno ancora suonatori di guzheng, qin, pipa, yueqin e così via. Anche nella varietà di suoni e stili la musica possiede la sua immensa ricchezza.
E via, si dice contento di aver avuto l'occasione di incontrarci, che si ricorderà di noi con affetto, perché insegnare è bello, buono e giusto, ma ciò che conta è l'esserci conosciuti. Roba che, se avessi potuto, avrei pianto volentieri fra le sue braccia.

Poi è iniziata la vacanza ieri, e oggi... insomma io ho abbandonato in tempo record tutti i miei buoni propositi per andare a wangfujing a comprare cd e dvd di grandi amenità: la serie di hikaru no go, quella di suzumiya. Poi il WinKawaks (wow) e Heroes of Might & Magic V in cinese (non potevo proprio farne a meno)! infine 3 film: My blueberry nights di Wong Kar Wai, The world di Jia Zhangke e Cala, il mio cane. A presto!

mercoledì, giugno 04, 2008

Un contest per la foto

Tra le cose peggiori di questo mondo c'è quella di tentare di far ridere qualcuno o di suscitare ilarità senza riuscirci. Roba che frizionarsi il deretano con la sabbia è per certo più piacevole. Ripensandoci in effetti l'immagine pubblicata nell'ultimo post non faceva certo sganasciare dalle risate. Cos'è successo? Ho perso la mia vena umoristica? lo studio del cinese ha appiattito il mio carattere naturalmente effervescente?
All'insaputa della diretta interessata (una volta ottenuta l'autorizzazione alla pubblicazione fingiamo anche di avere i diritti di sfruttamento dell'immagine), che trarlaltro è una delle tre persone che leggono questo blog quindi per certo non lo verrà mai a sapere, ho quindi deciso di lanciare un big contest. Ognuno di voi, miei prodi lettori potrà inviarmi all'indirizzo kainwalker(chiocciola)hotmail(punto)com un vostro lavoro artigianale con una fredda e sagace battuta che lasci tutti di stucco (la foto da modificare potete scaricarla qui). Il vincitore prevedo avrà la facoltà di ricevere qualche oggetto di nessun valore al mio ritorno dalla Cina, i lavori migliori saranno pubblicati.

Ah, il vincitore sarà decretato a mio insidacabile giudizio, ed eventualmente anche a quello della diretta interessata qualora non m'intenti causa e io non dovessi chiudere il blog, gli interventi saranno moderati e ogni forma di volgarità, trivialità e allusioni poco divertenti al sesso saranno censurate.

In bocca al lupo!

martedì, giugno 03, 2008

Vive la patrie! (batte forte inside)

Iniziamo dalla musica, anche se tenere il filo sarà un po' dura perché alla fine quando stai tutti i giorni piegati sui libri non sai che raccontare, quando per un paio di giorni esci e fai casino, fai cose e vedi gente non ti raccapezzi e non sai da dove iniziare. Quindi partiamo dalla musica che si fa sempre bella figura. Siamo andati al conservatorio di Pechino ad ascoltare un concerto facente parte del programma del festival di musica moderna, roba tosta, suoni elettronici, classico che si fonde coll'alterazione apportata dal computer, un'esperienza, a me sembrava di stare in un film di Lynch. Ma questo concerto è solo la premessa di una serie di eventi ben più lunga...

Lì al conservatorio faccio la conoscenza di una bella signora italiana (fare conoscenza = sentire qualcuno che al negozio di alimentari parla italiano e dire: wow, parli italiano!) che aveva avuto anche lei un concerto lì al conservatorio, giusto qualche giorno prima. Mi dico dispiaciuto di non aver avuto l'occasione di ascoltarla e vengo invitato alla prossima performance all'istituto di cultura italiana a Pechino. E così sabato 31 ci armiamo e partiamo alla volta di questo bel concerto di musica moderna per flauto. Quando andiamo via la guardia che gentilmente ci aveva indicato il luogo del concerto ci chiede se saremmo venuti all'ambasciata per il 2 Giugno, festa della Repubblica. Noi ci mostriamo interessatissimi e lui ci chiede se abbiamo gli inviti, sigh. Poi fa: vabbè, non venite all'inizio che c'è tutto il gotha, passate più tardi che ambasciatori e teste coronate sono andati via e la gente comincia a imbucarsi tranquillamente per sbevazzare qualcosa.
Detto fatto, nonostante voci di corridoio annunciassero sventura e morte, tipo che senza giacca e cravatta niente ingresso, oppure che alle nove chiudono la porta e buttano la chiave, un po' strafottenti e curiosi da morire ci incamminiamo lo stesso (alla meno peggio: dire che vogliamo andare all'ambasciata italiana all'autista del taxi sortisce lo stesso effetto che chiedere del lago titikaka), arrivati lì un po' timorosi per la presenza di sorveglianza e gente che passeggiava in vestito da sera ritroviamo la nostra guardia di fiducia che ci accoglie, ci lascia entrare e ci indica dove sono le bevande. Eravamo un po' tutti scazzati (tristi presagi, calamità naturali, autisti scontrosi, gatti neri, ecc...) all'inizio, da quel momento in poi parte il sorriso compiaciuto che ci avrebbe accompagnato per tutta la serata: All'imbuco party italiano all'ambasciata, al retro sanlitun a mangiare fish'n'chips e bere vodkaredbull ballando attorno ad un palo, a sanlitun centro con altro drink e fumando un sigaro (altra scena da pisciarsi sotto: Mattia compra il sigaro e l'accendino, il cameriere inizia a smanettare per accenderci il sigaro, guarda bene l'accendino e lo TIRA in mezzo alla strada con disgusto, poi prende il suo simil zippo e continua l'operazione con fare esperto). Poi siamo tornati a casa, contenti come dei cretini, perché in fondo anche imbucarsi ad una festa (tavoli con fiori, musica, giochi di luci e immagini, mi sembrava di essere al matrimonio di qualcuno...), mangiare un gelatino in ambasciata, farsi due foto con i carabinieri son cose che risollevano l'umore...
Poi oggi visto che la lezione è stata cancellata siamo andati senza indugio dall'altra parte di Pechino (due ore in autobus: agonia) a ravanare in paradisi dell'elettronica e dei fumetti. Con straw bear che è già diventato il mio locale preferito di sempre (leggi fumetti e riviste su animazione e videogiochi mentre con venti yuan hai un bicchiere di cocacola che quando finisce ti viene riempito di nuovo). Ma questa è un'altra storia.
A presto, miei prodi!

P.S. ah, già, il titolo. Beh, mentre passavamo tra un negozietto e un altro di oggettistica per pc ce n'era uno dove ascoltavano a manetta una versione remix di batte forte delle lollipop, in cina, a pechino... che ridere.
In foto: Elisa a Sanlitun