domenica, dicembre 20, 2009

Dwelling narrowness

Sono passati più di due mesi da quando sono approdato in Cina, passati in fretta. Domani poi arriva il fantomatico solstizio d'inverno, quello in cui bisogna mangiare jiaozi (se non sapete che i jiaozi sono i ravioli cinesi abbandonate questo blog, infedeli)! E mancano 5 giorni al natale, anche quest'anno senza alberello... "ci starebbe proprio bene un alberello nella mia camera" penso da quando è iniziato dicembre, ma vuoi che gli alberi, e le relative decorazioni, al supermercato sono brutti e tristi, vuoi perché l'idea di mettere l'albero qui per un po' a farmi compagnia e poi doverlo buttare via perché non saprei dove metterlo mi deprime... niet.

Ho scritto l'ultimo post dal tono piuttosto pessimistico e poi più nulla, senza limiti e con poco pudore ho buttato là; tutto quello che passava per la testa, cose che a ripensarci due volte non avrei detto, perché poi ponderi ponderi e certe cose non le dici, un po' ti vergogni, un po' non sta bene. Però volevo un po' esorcizzare (e cristallizzare, a futura memoria) quello stato d'animo, e mi sono detto, massì che ti frega. E devo ammettere che quello che mi ha sorpreso all'inizio è stato lo stare piuttosto bene. Dev'essere l'istinto di conservazione: trovare il modo di andare avanti qualsiasi cosa succeda. Le giornate continuano come se nulla di particolare fosse accaduto, dapprima proprio zero, adesso però ogni tanto un po' di malinconia viene.
Per il resto non c'è un granchè da segnalare, fuori è un freddo barbino quindi non ho il coraggio di uscire manco per andare al supermercato, che pizza perà le giornate a casa... il fine settimana è stato dedicato ai serial tv (americani: Alice, cinesi: 蜗居 woju o dwelling narrowness), alle cover musicali, segnalo You spin me round - Dope, è tutto il giorno che l'ascolto! Ho visto anche il film Cloudy with a chance of meatballs (carino). Ah, 蜗居 Il mio primo serial cinese! ne ho visto una puntata e mezza... è un inizio clamoroso. L'ho visto segnalato su qualche sito, con il promettente "un serial sfuggito alle maglie della censura cinese" o qualcosa del genere, e devo dire che è abbastanza affascinante... insomma, dal punto di vista di uno a cui interessano certe tematiche morbose-cinesi, ovviamente.
Questo qui (woju vuol dire "umile dimora") parla di un giovane nucleo familiare alle prese con l'acquisto della casa e i prezzi irragionevoli e folli che il mercato immobiliare sembra aver raggiunto. La spinta ad acquistare pure una mezza catapecchia perché c'è la fila di gente che gioca al rialzo, perché la casa che ieri non abbiamo preso oggi costa 500 euro in più eccetera eccetera. Anche se non ve ne sbatte nulla dovrete ammettere che è alienante forte, eh.
Per ora mi sembra semplice, interessante e poco "artificioso" quindi lo seguo volentieri!

sabato, novembre 28, 2009

La solitudine dei caratteri cinesi

Molto tempo fa ho letto un aforisma. Sosteneva che nella vita i giorni importanti fossero quattro o cinque, gli altri servivano per fare spessore. L'aggiornamento periodico del blog per oggi salta. Questa volta pubblichiamo un nuovo episodio della posta del cuore. Se non lo leggete è meglio, io devo elaborare il lutto quindi eccomi qui, però se passate di qui e in cuor vostro vi sentite di lasciare un commentino, un consiglio (che non potrò pubblicare perché i rapporti tra Cina e Blogspot continuano a non essere idilliaci) in fondo ve ne sarò grato. Credo (male?) che praticamente tutti o quasi siano passati per situazioni simili, i casi di cronaca nera relativamente pochi, quindi è logico dedurre che la stragrande maggioranza ne esce relativamente incolume. Bene, veniamo a noi.

Io di cinesi importanti importanti, per una ragione o l'altra, ne ho conosciuti circa cinque. Quattro di questi in Italia. La gratitudine che provo verso loro è incalcolabile e inesprimibile, senza di loro non starei qui con il mio lavoro, la mia bella stanzetta, i miei studenti e la mia vita. Il cinese che ho conosciuto in Cina è Wilson. Per descrivere Wilson ai miei occhi bastano due citazioni cinematografiche malamente riportate, la prima è di Densha no Otoko quando la protagonista dice "tu rendi nuovo ciò che è banale, rendi ricordi preziosi le cose triviali", la seconda è di 500 days of Summer "da un lato vorrei uscirne fuori. Dall'altro so che è l'unica persona nell'universo che può rendermi felice".
Non è possibile per me immaginare una Cina senza Wilson, è come se ogni carattere cinese, se ogni cosa che ho visto, sentito, detto e fatto in qualche modo fosse
collegata a lui. La condivisione (via chat) di tanti piccoli episodi quotidiani privi di apparente significato si è insinuata leggermente e dolcemente sotto la mia pelle, fino a quando un giorno mi guardo dietro e so che la dipendenza da chiacchieratina supera l'assuefazione delle droghe pesanti.
Il fattore borderline di queste amicizie però le rende difficilmente gestibili: i contorni sfumati dei sentimenti in cui tutto si mescola, a volte è piacevole, a volte doloroso. In queste situzioni che rifuggono ogni etichetta mi sono ritrovato a desiderare di rivederlo senza requie. Ho saputo che il capodanno cinese non si tocca, cicca cicca, la settimana di vacanza è sacra e va trascorsa con la famiglia, poco conta se io magari avrò un mese e rotti di vacanze invernali. Non mi ero ancora rirpeso quando ho saputo che era a Pechino in questo fine settimana prima di partire per gli Stati Uniti. Non sarebbe stato possibile vedersi anche solo per un po' Perché non me l'ha detto? me lo dico e me lo ridico e non me ne faccio una ragione. Ho pensato che più saremmo andati avanti più averlo atteso per sempe mi avrebbe
corroso. Quindi in poche righe ho scritto che di vederci non se ne parlava, al telefono mi sarei vergognato del mio cinese, quindi l'avrei salutato così in chat, è tra le persone migliori che io abbia conosciuto e quindi gli auguro ogni bene per il futuro, mi ha reso felice e non l'avrei mai dimenticato. ciao ciao.
Che cosa cretina che ho fatto. eppure ci ho pensato un po' ed ho creduto che fosse la cosa migliore da fare. il risultato è che passo le giornate a piagnucolare, il sorriso ebete che avevo quando giravo per le strade è sparito, penso e ripenso. e non ho più speranza. non so più la ragione per cui faccio le cose. studiare il cinese,lavorare. se guardo la tv o leggo un libro, se incontro un carattere cinese mi imbatto in un ricordo. i cinesi dicono che una rana a tre gambe è difficile da trovare mentre gli uomini con due sono dappertutto, però il mio corpo è ancora avvelenato da quella dolce assuefazione che l'altro miliardo e rotti di cinesi mi sembrano quelli che fanno spessore, Wilson era il mio giorno importante. la terza
citazione filmica di questo post è quella di Qualcosa é cambiato: "tu mi fai desiderare di essere una persona migliore". Adesso non ho più desideri.

domenica, novembre 08, 2009

L'e-mail del babbo (e sono 28)

Secondo "maggico" appuntamento con la permanenza nello Shandong. tra una lezione e l'altra, cercando di rimediare agli eccessi italiani con un'alimentazione morigerata e regolare. Annodando i fazzoletti per ricordarsi che dare una pulitina alla camera male non farà. Eccoci qua. Sedetevi bene che mi sa che m'è uscita una cosa un po' lunga. Iniziamo con il fattore nostalgia o anche l'angolo "qui lo dico e qui lo nego": quello che mi mancherà di Shijiazhuang. Sembra una vera mission impossible, eppure a voler essere incontentabili qualcosa di Shijiazhuang mi mancherà (a parte, ovviamente, gli amici). La prima è il collegio, che in my humble opinion, se non avesse avuto l'assurda regola di chiudere ogni santo giorno alle dieci sarebbe stato un posto molto più vivibile. L'aspetto figoso, se così si può dire del collegio
è che negli stessi due piani vivevano alcuni (molti se ne sono guardati bene e vivevano altrove) degli insegnanti stranieri, i miei vicini di stanza erano i miei colleghi che insegnavano spagnolo, giapponese, inglese, coreano, arabo.

Un bell'ambiente, poi considerando che facevamo lo stesso lavoro c'era sempre un discreto background di cose da discutere: quanto fossero maligni quelli della
scuola, quanto pigri gli studenti, cosa inventarsi per attirare un minimo la loro attenzione, gioire assieme dei successi, condividere i piccoli, grandi incidenti di percorso. Beh questo, nel condominio di Jinan dove presumibilmente sono l'unico straniero e nel vecchio (carino, per carità) campus dell'Università dello Shandong dove la situazione è pressochè simile, un po' mi mancherà. Gli studenti stranieri stanno all'altro campus che in linea d'aria è poco più di uno sputo ma chi ci passa mai? Un altro punto è stato che l'essere oppressivi ha un suo tornaconto: di positivo c'era la sensazione di essere presi per mano e guidati, qui mi hanno dato un paio di foglietti con scritto vai qui e vai lì e poco altro. L'anno scorso almeno la povera Susan s'era occupata di scarrozzarmi all'ospedale a fare le analisi, è andata a prendere i risultati, forse questo un po' mi manca (sebbene col metodo fai-da-te ho portato il mio passaporto all'ufficio martedì e lo ritiro con il visto il prossimo lunedì, a Shijiazhuang dopo aver consegnato il mio passaporto all'ufficio l'avrò rivisto un mese dopo).
Il tempo ha tirato un tiro mancino non da poco e non solo qui a Jinan, il fine settimana scorso la temperatura è calata precipitosamente, dalle serate in magliette a maniche corte siamo passati a 9 gradi e minacce di neve, a Pechino e a Shijiazhuang ha effettivamente nevicato! Qui un paio di giorni di un freddo abbastanza insopportabile(sono corso a comprare cremine, burridicacai e quant'altro per evitare di aprire faglie tettonice sulla mia faccia) adesso sembra tornato
tutto alla normalità e possiamo goderci le foglie ingiallire e fa tutto autumn in new york. Altrove si è parlato di un atto di manipolazione del tempo (per far venire un po' di pioggerellina a Beijing), chissà cosa sparano in aria (argento? così attiriamo le nuvole e ammazziamo vampiri e lupi mannari?), poi assieme alle nuvole è arrivato anche altro e di qui la bufera di neve che quasi paralizzava Beijing. Ora questa storia delle piogge indotte la dicevamo anche quando ho messo piede per la prima volta in Cina, eravamo in clima di olimpiadi e si diceva che il governo volesse ripulire i cieli di Pechino con giornate programmate di pioggia (in effetti tocca dire che in alcuni giorni l'aria faceva particolarmente schifo, sembrava di stare in mezzo ad una tormenta di sabbia). Però io a queste cose un po' fanta-politiche ci credo sempre poco (sebbene napoletano), per me ha un po' la stessa fondatezza della storia delle scie chimiche. Anche se questa qui nessuno è ancora
andata in giro a sputtanarla quindi magari stavolta è vero, boh.
Comunque l'alone di mistero (specialmente fanta-politico) sui cinese è sempre cheap'n'chic, il primo posto (in assenza di clamorose sviste) spetta indubbiamente a: "il mio insegnate-collega-studente-compagno di classe probabilmente è un informatore/spia del governo". Durante il mio master abbiamo buttato giù tanti di quei sospetti che manco un torneo internazionale di Cluedo!

Se me lo chiedete, tra gli svantaggi di partire per conto proprio e arrivare in terra staniera, rientra quello di patire a volte una micidiale solitudine. Oltretutto quando sto per conto mio più che annoiarmi a morte non riesco a fare, sebbene il posto sia nuovo non ho voglia di perdermi nei meandri della città e visitare i suoi luoghi ameni, preferisco che ci sia occasione di andarci con qualcuno che m'accompagna (eh, lo so, voglio la zuppa bella e preparata), altrimenti è una pizza, dai. Quindi nei primi due giorni mi sono fatto un giro di quello che c'è qui intorno nel raggio di un centinaio di metri e mi sono messo l'anima in pace. Come ho detto nel post precedente c'ho la sala giochi sotto casa, non ho bisogno di indagare oltre.
Una sola cosa in effetti emerge come puro rito individuale, quello dove sei stai per conto tuo praticamente è meglio: fare la spesa al supermercato. E se riesco a vincere la pigrizia devo ammettere che girare tra i banchi del supermercato è un vero e proprio torbido piacere. L'ho pensato quando alla ricerca del mascarpone (il Darunfa ha i savoiardi vicenzi importati dall'Italia ma non il mascarpone... e io mi chiedo, ma questi a chi li vendono i savoiardi? mai sentito parlare di marketing? prodotti complementari? boh) e sono andato al Carrefour per vedere se lì c'era. Esplorare i banchi del supermercato è una caccia al tesoro alla ricerca nuove sensazioni, nuove merendine da provare a colazione, prodotti dal gusto quantomai esotico (segnalo le patatine fritte al gusto mango o mirtillo del darunfa), offerte irrinunciabili. Mi è inoltre piaciuto l'angolo dove in ogni banco del Carrefour vengono messi in evidenza i prodotti nuovi o particolari si chiama qualcosa tipo: hai voglia di cambiare stile di vita? In quello dei liquori c'erano quelli importati, dove ho di nuovo scoperto che i prodotti complementari qui proprio non vanno di moda: vendono bottiglie di gordon's gin (altro caso affascinante di marketing: la bottiglia da 375ml costa meno della metà di quella da 750ml) e non
l'acqua tonica o la lemon soda... vogliono farmi impazzire, lo so!
Comunque dopo aver girato il Darunfa (origine: taiwan) e il jialefu/carrefour (francia) quando ho tempo passo al woerma/walmart (usa) e legou/tesco (uk), spero di trovare tante belle sorprese anche lì.
Un abbraccio virtuale ai miei poveri lettori, soprattutto ai tre intrepidi che mi hanno lasciato un commentino... che chissà se/come/quando riuscirò a pubblicare! Col trucchetto ninja di postare via mail riesco ancora a scrivere qualcosina, ma pubblicare i commenti eh eh, sarà un altro paio di maniche! Un abbraccio al babbo che mi ha mandato un e-mail (che sensazione strana ricevere un e-mail dal babbo) non sentendomi da un po' di giorni e mostrandosi preoccupato per il mio stato di salute.
Comunque oggi, se mai la cosa potesse anche solo minimamente interessarvi è il mio compleanno. Essì, facebook per voi che potete aprirlo ve l'avrà ricordato, immagino. E' stata tutto sommato una giornata, bella, interessante, non spettacolare ma rispecchia abbastanza il trend delle giornate piacevoli vissute a Jinan. Poi magari in questi giorni ci faccio un piccolo post, che qualche aneddoto merita. Che dire, sono felice. A presto.

domenica, ottobre 25, 2009

Frignando come un bambino

Sono passate due settimane ma non sarà per nulla facile dimenticare che tutto è iniziato piangendo come un moccioso. Partiti dalle tre e qualcosa da casa per prendere l'aereo alle sette meno un quarto, per arrivare un'oretta prima della partenza, poi al raccordo anulare un'uscita sbagliata e per molti interminabili minuti ho pensato che la frittata era fatta. Un imbarco al volo con cazziatone dell'addetta al check-in, ho salutato tutti in fretta e furia senza neanche il tempo di inumidire gli occhi, prima o fatto la fila, poi mostrando la carta d'imbarco ho supplicato mezzo aeroporto di fiumicino di farmi passare avanti (fino ad una signora che mi ha sfanculato mostrando che anche lei aveva l'imbarco a quell'ora...), sono arrivato al gate che quelli dell'air-china chiamavano il mio nome, poi un altro mezzo casino perché non sapevo dove infilare il bagaglio, mi sono preso qualche altro mezzo cazziatone da qualche cinese stufo di vedermi correre avanti e indietro. Poi la scoperta che in fondo stavo più comodo sugli aerei british airways che non quelli air-china nonostante le mie fanta-aspettative, comunque questo volo aveva il vantaggio non piccolo di essere diretto. Si parte di sera, un cena, film cinese (叶问, carino), chiacchiere coi vicini (signora cinese di wenzhou a sinistra, signore umbro che lavora in cina a destra), sonnellino, film cinese (硬汉, meno carino), colazione e siamo arrivati.

La prima cosa che faccio arrivato è chiamare Wilson che mi dà il benvenuto in Cina. Mi invade una felicità incredibile. Poi avevo un giorno libero a Pechino, mi sistemo nell'albergo, chiamo Costantino chiedendo se ci vogliamo incontrare... dice che più tardi richiamerà. Chiamo anche Nan e ci diamo appuntamento per domani. Torno in albergo e mentre aspetto la chiamata di Costantino crollo dalla stanchezza. Mi risveglio il giorno dopo... scoprendo che la sveglia l'avevo messa con l'ora italiana, quindi sarebbe suonata all'una! Mi vesto in fretta e furia e volo all'ambasciata italiana per un fugace incontro con il mio super indaffarato tutor senior. C'è l'educational expo a Beijing nei prossimi giorni... Uni-Italia è in fermento, eh eh. Poi vedo Nan che mi porta a mangiare un meraviglioso hamburger a sanlitun (10 euro di hamburger... e per fare il confronto io oggi ho mangiato con 60 cent di ravioli), mi dice che tempo una settimana o due verrà a trovarmi a Jinan. In serata il volo per Jinan fa due ore di ritardo, servono il solito tramezzino sull'aereo e girandomi noto che saremo in tre sull'aereo ad averlo preso. Arrivo all'aeroporto di Jinan, c'è la mia collega Valentina ad aspettarmi. Una ragazza di Jinan che ha studiato all'università di Xiamen con un ottimo italiano. L'autista ci porta verso la mia nuova casa.

L'università dello shandong (山东大学, abbreviato in 山大) si trova in una zona molto bella di Jinan è appiccicata ad una cattedrale cattolica e quando arrivo al mio appartamento mi cade a terra la mascella. Bello, grande (45mq), pulito... il confronto con shijiazhuang è davvero impietoso per svariate ragioni: a) vivo per conto mio, addio coprifuoco della cippa. E Jinan di sera è ancora più bella di Jinan di giorno! b) qui intorno c'è di tutto, vivo praticamente sopra un centro commerciale e vicino c'è un supermercato a due piani (大润发) che, per dire, vende pure i frosties. c) il sopra nominato centro commerciale ha al suo interno una sala videogiochi, roba che ci ripenso e c'ho i lacrimoni.

Ho quattro cinque giorni per adattarmi, fare un po' di pratiche, nel fine settimana parto per vedere un paio di posticini scenici: la piazza della città delle fonti (泉城广场, nomignolo di Jinan) e il lago Daming (大明湖), la visita viene interrotta bruscamente dal mal di pancino che mi ha afflitto per i primi giorni di permanenza (adesso va molto meglio) e me ne torno a casa. Qualche giorno dopo un mio nuovo amico mi porta di sera ad un altro parco vicino a dov'ero stato, mi pare si chiami Heihuquan (黑虎泉, fonte della tigre nera). I corsi d'acqua illuminati di sera, la passeggiata tranquilla, le persone che raccoglievano l'acqua alle fonti, in quel momento ho finalmente pensato: capperi però, Jinan è davvero bella.

A presto per la seconda parte di: Mario mette piede in Cina per la terza volta. Vi ricordo che blogger è bloccato, facebook pure, stranamente flickr no, quindi se volete vedere qualche foto le trovate lì. Ciao ciao!

domenica, settembre 06, 2009

5 minuti di immaginazione al giorno

Pare che gli argomenti provenienti dalla Cina che tengono banco anche qui ultimamente siano i tumulti nello Xinjiang, cosa farne degli organi dei condannati a morte e qualche pasticcio successo in campi di riabilitazione per ragazzi che dimostrano una forte dipendenza da internet (网络成瘾). Ma quest'introduzione non è che un pallido pretesto per parlare di internet o di qualcosa velatamente collegato ad esso.

Avevo scritto tempo addietro che in Cina fumavo, senza che in effetti ci abbia mai trovato niente di gradevole. In Cina la gente fuma, beve e sputa come turchi, mi sembrava una cosa carina abituarsi alle tradizioni locali. Ho comprato una stecca di 中南海 all'aeroporto per qualcosa come tre euro. Non le ho toccate per un po', mi sentivo un cretino a fumare in casa, dopo un mesetto, adesso, fumo un paio di sigarette al dì. Io non so perché la gente fumi, ma il mio rito della sigaretta a casa è speciale, me ne vado sul balcone col posacenere in vetro colorato, mi accendo una sigaretta e mentre faccio avanti e indietro sul balcone guardo le piante in giardino, il melocotogno con i rami piegati da quei frutti grossi e tozzi, i fili per stendere i panni, la canna fumaria della mia casa. E penso. Cerco di immaginare cosa scrivere nel racconto, provo a rielaborare, senza successo, fatti insoliti o divertenti, universi paralleli, idee romantiche. Penso alla mia giornata, penso alle persone vicine e quelle lontane. Qualche ricordo torna a galla.
Nelle altre 18 ore della giornata che praticamente trascorro davanti al computer non penso a niente o è come se non pensassi a niente, che forse di per sè è qualcosa di impossibile, eppure in quei cinque minuti è come se acquistassi una calma e una lucidità non presente nel resto della giornata. Come se la mente, almeno un po', si aprisse. E, beninteso, io lo benedico il computer, anche non pensare a niente per tutta la giornata è una mano santa per trascorrere il tempo.

martedì, settembre 01, 2009

Chi ha paura del Dalai Lama?

Beh, una riflessione superficiale in cui mi sono imbattuto oggi per caso, ero così distratto dall'odio che i cinesi covano nei confronti dei giapponesi che quando ho suscitato una (internettiana) discussione tirando fuori il Dalai Lama un po' sono rimasto sorpreso. Insomma, niente che non si potesse immaginare, però a guardarlo in foto con quel sorriso che manco la scioglievolezza di lindor (guardare foto), poi ci aggiungi che hai visto il piccolo Buddha di Bertolucci da piccolo e rimani affascinato da quello che vedi, metti che ha pure preso il nobel per la pace e quindi per un attimo non ci pensi che quello che è arrivato a Taiwan per pregare potrebbe essere in fondo il maligno sotto mentite spoglie. Insomma ci rimani male. I cinesi mi sa che non l'hanno visto il film di Bertolucci.

Tutto nasce dalla frase che ho visto girare come firma su QQ e Xiaonei "台湾…你妈六十大寿…喊你回家吃饭" (Taiwan, tua Mamma compie 60 anni, ti sta chiamando a casa per mangiare), che un po' mi aveva impressionato negativamente perché meme di un fenomeno internettiano recente [un post sul forum cinese di World of Warcraft intitolato "贾君鹏你妈妈喊你回家吃饭" (Jia Junpeng, tua mamma ti sta chiamando a casa per mangiare, qui tutte le informazioni del caso)]. Insomma, io vedo Wilson che ha oggi questa firma su QQ e la butto lì dicendo che in questi giorni c'è il caro Dalai Lama a Taiwan (e sottintendendo tutto il sottointendibile o forse non sottointendendo niente, ma semplicemente in attesa della reazione) e la risposta ovviamente non tarda ad arrivare manifestandosi nella fattispecie in due link a due filmati di tudou: due spezzoni di telegiornale in cui il dalai lama veniva accolto da facinorosi (come direbbero le nostre amate testate italiane) che nel primo gli gridavano contro: "滚回去,滚回去" (una forma molto colorita di "tornatene da dove sei venuto" ) e nel secondo "我们要救灾,不要来添乱" ("Vogliamo portare aiuto, non altri casini" in parole povere, riferendosi alla situazione delicata dopo l'arrivo del tifone Morak). Wilson certo ignorava che un italiano prenderebbe per buono quello che dice un telegiornale forse solo se gli venisse propinato col sistema "Arancia Meccanica", ma tanto sicuramente non c'è arrivato manco quello in Cina. Segue il discorso che il Dalai Lama ha ferito la "famiglia cinese" minacciandone l'integrità più inutilità della visita Taiwanese dato che la maggior parte di quei disgraziati non è Buddista (parole sue, non dati wikipedia) e quindi forse ne faceva a meno delle sue preghierine. Comunque c'è da dire che c'erano in 15mila a Taipei a guardarlo e gente che faceva la fila dalla sera prima per vederlo secondo il Taipei Times. Deciso a fare un campione statistico mi azzardo a chiederlo anche ad Evelyn con la candida domanda (a bruciapelo) "你喜欢达赖喇嘛吗?" (Ti piace il Dalai Lama?) a cui mi sono sentito rispondere, in estrema sintesi, che no, non le piace, e tra le altre cose ciò che spicca è la sua doppiezza di atteggiamento (che tradisce, sempre secondo lei, i principi del buddismo stesso), bello, pacioso e candido nei confronti degli occidentali e di tutt'altra pasta nei confronti dei cinesi. Nel frattempo in attesa che si compia la sorte di quest'altro nemico della Cina, io riprometto di informarmi un po' più in merito (quanto è urticante quando i cinesi attaccano la manfrina di "voi occidentali non sapete una cippa della nostra storia eppure i vostri media... bla bla bla"), comunque per me già il fatto che adesso il partito comunista cinese si vuole mettere a sindacare sulla prossima reincarnazione del dalai lama, memore di papi, antipapi, corsi e ricorsi, non promette nulla di buono...
foto trafugata qui

lunedì, agosto 31, 2009

Un nuovo punto di vista

Post sugli anime giapponesi, con variazione sul tema. In attesa di ritrovare un mio equilibrio in casa (non sono ancora riuscito a trovare nessun posto che combini una posizione/seduta decente + il segnale della connessione wireless) ho deciso di dedicarmi con profitto alla visione di un po' di cartoni animati. Per dare quel twist di anormalità alla cosa li sto guardando sottotitolati in cinese, senza del serio masochismo non sarei poi io, d'altra parte. Il che aggiunge un nuovo metro di valutazione delle opere, e cioè quanto io possa mai capirne della trama dai sottotitoli e da quelle 5 parole di giapponese che capisco.

Orbene, questa è la lista di quello che passa sugli schermi in questi giorni

Saki (nome jap: 咲-Saki- )(nome chn: 天才麻将少女 - La ragazza prodigio del Mah johng) Puntate viste finora:4
Neanche inizio a elencare gli anime che sto guardando che già confesso di aver barato: di Saki ho letto anche i primi due volumi del manga. Certo avrei capito che si trattava di un anime sul mah johng anche senza questo portentoso aiuto, ma a parte quello poc'altro: cercare di capire regole e combinazioni di quel gioco con i sottotitoli in cinese non è cosa che io possa fare in questa vita, soprattutto quando nessuno scontro terminerà con la combinazione normale, cioè l'unica che conosci tu. Ciò nonostante è un anime che si segue comunque volentieri per le esagerazioni, luoghi comuni, protagoniste dai capelli rosa e seni grandi comprese. Poi non so, a me che questi pescano tessere dal tavolo e generano più scintille ed effetti speciali di qualsiasi super sayan in dragon ball... a me emoziona sempre, non so voi.

Eden of the East (nome jap: 東のエデン - Higashi no eden)(nome chn: 东之伊甸 - L'eden dell'est). Puntate viste finora: 3.
Nonostante le organizzazioni segrete, operazioni di brain-washing e attentati terroristici vari, credo di aver capito piuttosto bene cosa sta succedendo nell'arco di questa serie (di 11 episodi, mi pare) o almeno, quello che è successo fino ad adesso. Sono piuttosto curioso di conoscerne il seguito... e vedere se riuscirò a capire come si dipanerà il resto della trama.

Tokyo Magnitude 8.0 (nome jap: 東京マグニチュード8.0)(nome chn: 东京地震8.0, anche qui niente fronzoli nella traduzione, ah ah) Puntate viste finora: 3.
Una serie che mira al realismo, mostrandoci l'ipotesi (ventilata da più di uno studioso, dicheno) in cui Tokyo venga colpita da un terremoto di scala devastante. Essendo i dialoghi piuttosto semplici ("voglio la mamma""non farti calpestare dalla folla che corre""moriremo tutti!"ecc...) è l'anime di cui sicuramente ho più chiaro lo scenario. oh, son soddisfazioni.

Shangri-la (nome jap: シャングリ・ラ)(nome chn: 香格里拉) (in entrambi i casi si legge come il titolo inglese) Puntate viste finora 1.
Qua iniziano (scusate il francesismo) i cazzi amari. Immagino (altro non posso fare) che ci troviamo in una sorta di futuro ipotetico dove l'equilibrio naturale si è spezzato, mi ritrovo svariate fazioni che tramano politicamente qua e là, terroristi, gente che vende ossigeno o non so che altro. Capirci qualcosa sarà un'impresa, mi riservo di chiedere pietosamente aiuto a wikipedia in futuro.

Bakemonogatari (nome jap: 化物語)(nome chn: 化物语) che sarebbe qualcosa tipo: storie di mostri. puntate viste finora: 1
Ahi ahi, anche qui è dura. Pare che ci sia una ragazza affetta da una strana maledizione per cui ha perso quasi tutto il suo peso corporeo (pesa 5 kg) in più la leggiadra fanciulla sembra condividere il mio amore per gli articoli di cancelleria (attacca con una spillatrice...), più vampiri o ex-vampiri, divinità granchio e altro. Lo stile di narrazione + varie trovate grafiche astruse, coraggiose e insolite non aiutano la comprensione. Però il character design mi piace e il sopracitato stile sembra davvero piacevole. Lo guarderò, anche senza capisci quasi nulla, sigh.

com'era tutto facile quando li guardavo sottotitolati in inglese...

venerdì, agosto 28, 2009

Restare è un po' morire...

Al rientro ci sono brutte sorprese tutto sommato prevedibili e altre che mi prendono alla sprovvista. Nella prima rientra l'essere ingrassato dopo la settimana in sicilia (la bilancia segna 71,5, siamo a quota +6,5 chili dal nefasto rientro in Italia) nella seconda la mail che dice: problemi burocratici. stop. imputabili amministrazione cinese. stop. partenza rinviata ottobre. stop. chi diceva che partire è un po' morire non aveva fatto bene i conti coll'insofferenza dello starsene a casa. vedremo di prenderla con filosofia.

Come al solito vorrei fare una sintesi brillante della settimana trascorsa, e verrà fuori il solito pastone. Stringiamo di più, farò una specie di quintessenza del pastone, un dado star di vacanza siciliana. Una settimana senza internet, sono in effetti abbastanza stupito 1) per essere sopravvissuto, 2) per aver trovato qualcuno che si era insospettito per la mia assenza e mi credeva in fin di vita, in stato vegetativo, morto o chessò io. Mancavo da casa di mio zio da un po' di annetti: è stato bello rivederli, io in tutti questi anni non è che abbia messo a segno granché, fortuna che c'era la parentesi cinese che è sempre un brillante argomento di conversazione. E' la distanza che fa il lato buono della famiglia? Chi lo sa, io ogni volta che li rivedo rimango colpito da quanto siano bravi, buoni, belli.
Il passatempo della vacanza il mio libro di letture (汉语阅读教程), un libro di 200 quiz di logica in cinese (ne ho letti una trentina) e un po' di serie animate giapponesi che ho visto, con piacere, negli ultimi giorni.

lunedì, agosto 10, 2009

Quiz di cinese per gente in gamba

Rieccoci ai post di vecchio stampo. Basta frignare come femminucce, orsù. Le autolinee che mi portano a casa hanno registrato un pienone in questi giorni, la partenza prevista è slittata di un paio di giorni, si torna domani. E intanto, sebbene i centri commerciali spuntino come funghi, Perugia si riconferma una città dove trovare un supermercato aperto di domenica è un impresa superiore. Lo è anche tornare a casa dopo le 21:15 grazie alle potenti autolinee apm, ma vabbè, lassamo perde. Ora incrociamo le dita e speriamo che qualche profondo conoscitore della lingua cinese passi da queste parti, che c'è un esercizio del mio libro di cinese che secondo me sfiora il diabolico.

Ieri, mentre guardavo un film cinese "夜店" (One night in Supermarket) mi sono imbattuto in una parola cinese che mi ha strappato un sorriso: 方向盘 (fāngxiàngpán), anche detto volante. Il cinese è così... una lingua un po' bastone un po' carota. Dopo aver spulciato 8 lezioni di 汉语口语速成 - 中级篇 (cinese orale accelerato, livello intermedio) e aver visto tanti di quei chengyu - frasi idiomatiche che tutta la vita non mi basta per farmene una ragione ecco che mi ritrovo volante che si dice praticamente disco per la direzione. E invece in italiano è una parola che, boh, che vorrà mai dire? Viene dal francese "volant" dice wikipedia, bella consolazione.
Comunque miei prodi eccoci a noi, veniamo ad uno degli esercizi preso dalla nona lezione del libro sopracitato, uno di quelli più terra-terra in quanto nelle precedenti puntate con l'aiuto di wenlin me l'ero sempre cavata... ma qui no, la difficoltà si è misteriosamente impennata. Orbene ecco l'esercizio, della serie: cerca il termine intruso.
下列没组词语中,有一个与其他几个不同。请把它找出来并说明理由:
1. 种 组 口 支 股
2. 闻 喝 摸 看 听
3. 成瘾 提神 熬夜 助兴 忍受
4. 好心 乱说 闲谈 递增 突变
5. 舶来品 兴奋点 酒文化 心理学 现代化
6. 亲朋好友 少男少女 文人墨客 高低贵贱
Se non hai paura di questa potenza, fatti avanti! (cit.)

venerdì, agosto 07, 2009

L'amara verità

on air: Beirut - Gulag Orkestar
Anche la maledetta, vituperata, osannata, amata, odiata saga di Endless Eight è finita. Ho appena visto l'ultima puntata, adesso la storia può ripartire. Mi ero promesso di mettermi subito a studiare, ma mentre fumavo la mia sigarettina sul terrazzo ho avuto una semi-epifania così vengo un attimo qui su blog a fare il conto coi miei fantasmi. Anche la saga dei miei post sentimental-deprimenti può e deve ebbene avere fine, ci aggiorneremo quando suonerà un'altra musica e intanto vi lascio (per questa parte di post, poi continuamo sotto, come al solito) con un illuminante frase appena letta su facebook: Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione (A.C.Swinburne <- io non l'avevo mai sentito, voi si? meno male che c'è wikipedia).
Avevo una certa disistima del mio sentimento, è che mi sembrava principalmente il frutto della noia, del vuoto di vita che il noioserrimo luglio mi aveva regalato. Mi sembrava sostanzialmente un arabesco di pensierini su qualche bel (dolcissimo, meraviglioso, irreale, un po' sbiadito) ricordo. Ma il punto è che questa settimana trascorsa è stata abbastanza figosa. Non trascendentale, non come se avessi vinto la lotteria, ma di quell'ordinarietà piacevole che non può che sembrare straordinaria rispetto a quello che c'è stato prima, anche nei giorni in cui non facevo niente me ne stavo semplicemente a studiare e niente mi tangeva. Poi ho fatto anche molto: ho rivisto i miei coinquilini, cenato con Diego e altri amici, andato ad una sagra demente in un paesino demente con relativa cena ad alto coefficiente alcolico, incontrato un simpatico ragazzo di Shijiazhuang che adesso studia a Perugia e poi andrà a Padova a studiare ingegneria, ho ripreso la Suanlatang al cinese, ho rivisto la prof. Zhai, la prof. Chang, Elisa e Silvio, ho cenato con Alessandro al ristorante giapponese Tokyo, oggi ho ritirato Joint Certificate del master, Laurea (orribile, considerati i tre anni di attesa, sigh), poi siamo andati con Elisa a sondare l'espansione dei negozietti cinesi qui alla stazione. Era questa la vita a cui volevo tornare, cazzo. Non ci voleva tanto a capirlo. Ma comunque mi sei mancato, lo sai? Quindi non è vero manco per idea che è solo la noia, è la noia, è la felicità, la miseria e la tristezza, è la mia vita. Sei un pezzo della mia vita, e quindi mi rode il culo che se ti chiedo se ci incontreremo o meno tu mi rispondi "随缘". E' e sarà così, non posso cancellarti dalla mia vita come non lo farei mai con gli amici che ho rivisto, e non direi mai a loro che il nostro incontro dipende o meno dalle onde del destino, perché io ce la metterò tutta per poterli incontrare ancora. Perché io ce la metterò tutta per rivederti, fanculo il destino.

martedì, agosto 04, 2009

Stasi (o dell'irrazionalità)

Ho rivisto il post chiamato Ahia, datato 10 maggio o giù di lì. Ed è un po' strano che per ricordare i miei pensieri io debba ricorrere a leggermi i post. Il brutto e il bello della tecnologia. Ho compreso quindi che il fenomeno secondo cui ogni tanto mi partono le giornate storte e io mi chiudo in un pianto fatto di singhiozzi silenziosi, facce miserevoli e qualche lacrimuccia è una condizione che perdura da una quantità di tempo che è a)rilevante? b)preoccupante? ( c)estenuante?) Adesso, dopo uno di questi momenti patologici durato mezzo pomeriggio, mi sembra di aver rimesso insieme i pezzettini, quindi posso anche scriverne un po'.

Puoi chiudere con il passato ma il passato non chiude con te. dove lo dicevano? in old boy, mi pare. Cos'è che mi viene da pensare adesso? E' che sostanzialmente i fatti sono noti, le carte in tavola. Eppure qui sta uno degli intoppi che oggi non mi vanno giù. Non c'è un atteggiamento, un unico modus operandi, uno logicamente dovrebbe analizzare i fatti e trarne qualche conclusione, invece io a giorni (ieri, fors'anche ieri l'altro) mi godo il sole che filtra dalla finestra, celebro l'otium in solitudine tra un film e un dialogo del libro di cinese. Aspetto che ogni cosa faccia il suo corso e mi sembra di essermi assestato. Poi patapon, un giorno tutto mi va di traverso, la pelle mi brucia, il cuore mi fa male e penso: maledetto il giorno che t'ho incontrato. oppure: quanto vorrei solo rivederti. oppure: ma non stavo meglio quando stavo e me ne stavo per i fatti miei? (le ho già scritte queste cose?). Insomma, non c'è verso, i fatti son sempre quelli, ma secondo una sorta di bioritmo mi sembrano una fortuna o un fardello, un bel sogno o una maledizione. Per quanto sono convinto che in fondo alla strada ci sia una soluzione, che un giorno ricorderò tutto questo con una certa languidità (ci sono già passato in fondo, vecchio scarpone che sono) mi chiedo se non esista un trucchetto, una scorciatoia per rendermi più agevole il passaggio. E ridendo e scherzando sono tre mesi che io e i miei pensieri ci stiamo giocando questa partita. Li avessi passati ad allenarmi al sudoku magari ero campione provinciale... regionale o chessò.
Intanto sono ancora a Perugia, il post sulle mie vacanze perugine sembrerebbe essere slittato ancora, beh, tanto non si sono ancora concluse, no?

lunedì, agosto 03, 2009

No, no es amor, lo che tu sientes...

on air: Montecarlo new classics vol. 4
Rieccoci. E' iniziato agosto. Tra poco più di un mese si torna in Cina, che non è molto. Che non è poco. Ieri ho provato a scrivere un post, malauguratamente avevo pensato di poter buttare giù almeno una bozza, due idee, un canovaccio, ma mentre facevo altro non è uscito fuori neanche un solo rigo. Trovare il bandolo del groviglio dei miei pensieri è un attività che non mi concede la possibilità di far altro. Quindi non mi resta che star qui, alle nove di mattino di una calda Perugia, dopo una parca colazione, e mettermi a filare.

Non è facile trovare le parole, non saprei come descrivere il mio stato d'animo, la mia condizione. Mettiamola così, iniziamo da quel poco che so: ci sono persone preoccupate per il proprio futuro. Io non sono uno di quelli, direi che sono moderatamente ottimista, e come potrebbe essere altrimenti? Sono stato in Cina un anno, ci tornerò per altri dieci mesi, la cosa mi rende felice, ed eccitato. Succedono tante cose, è una vita interessante. Non ci avrei mai creduto: partire, lavorare in Cina. Insomma, se questo è accaduto, se ho insegnato italiano, inglese, ho girato un paio di pubblicità, mi sono innamorato di nuovo, ho riso, ho pianto, ho perso dodici chili, ne ho rimessi almeno cinque. Insomma sono fiducioso che qualche buona soluzione si troverà sempre.
Il presente è un covo di pensieri negativi. Mi sento insofferente, indolente, l'unico rifugio e il paradiso artificiale dello studio del cinese. Un'immediata catarsi, passano le ore alla ricerca di un significato di un carattere, trovare la lettura di un altro partendo da un suo componente e sfogliare altrettanti caratteri simili, è qualcosa che faccio con foga, come se ne avessi bisogno quanto l'aria che respiro, voglio migliorare il mio cinese e so che bisogna sudare un giorno intero per fare un passetto in avanti, in questo periodo di malumori, di depressione e di pentimento per tutte le mie scelte sbagliate, vivo seguendo questo mio bisogno fisiologico, questa mia convinzione.
Ok, via i pensieri, largo ai fatti. Sto a Perugia da 4 giorni. E' stata una buona idea (a parte il caldo che non mi ha fatto dormire la prima notte). Ho rivisto i miei amici, ho degli amici, anche se non si direbbe, anche se a stare un mese a casa e uscire mezza volta. Quindi anche se ho nostalgia della cina, anche se a volte mi sento desolato, e paranoico, avvilito quasi quanto stupito dallo scoprirmi debole e ritrovarmi a pensare ossessivamente ad una sola persona. L'ho detto sopra che mi sento ottimista e il futuro riserverà momenti assai migliori, ma cavoli, quanto mi fa male.

mercoledì, luglio 22, 2009

3700

Oggi 22 Luglio o 22/7 è il giorno dell'approssimazione del pi greco, l'ho appreso da yahoo answers, che afferma che 22/7 è una frazione che ci offre una buona approssimazione del rapporto tra una circonferenza e il suo diametro, il sito rilancia proponendo una domanda: in quali circostanze una buona dosa di approsimazione ti ha permesso di uscire da una situazione difficile? la scelta di una domanda bella e complicata in un sito dove l'utente medio chiede cose come: stanotte l'ho fatto senza il preservativo, sono incinta? oppure: oggi metto le scarpe altre bianche col tacco dieci cosa ci abbino? mi sembra coraggiosa, e bella. Gli utenti avrebbero potuto rispondere ad una siffatta domanda con un po' di timore reverenziale, e ambizione, ma non l'hanno fatto. Quello che posso fare io è scrivere questo post alle dieci e mezza di sera dopo un po' di gin lemon, vino e birra quando avrei voglia solo di accasciarmi sul letto perchè auguravi buon giorno dell'approssimazione del pi greco il 23 non sarebbe stata la stessa cosa. A Napoli, dove la sappiamo lunga si dice: Passat'o sant, passat'a fest.

Almalaurea mi dice che 3700 laureati hanno nel proprio curriculum la lingua cinese, erano 3700, erano giovani e forti... mica broccoletti, ho 3699 potenziali concorrenti, che l'H1N1 se li porti via! Questa la prima impressione, ma la seconda è che 3700 sono pochi, la lingua cinese è bella e spero la imparino in tanti. Amo la lingua cinese e adesso che sono lontano dalla Cina se metto su un film appena iniziano a parlare c'ho l'occhio lucido. Forza miei prodi, mettetecela tutta!
Ah, mi sono arrivate le carte (scartoffie, paperwork...) dell'università, ve l'avevo detto? Solo a guardare le foto del campus mi è venuto l'occhio lucido (bis), il posto sembra fighissimo, spero che tutto fili liscio senza intoppi (grande e grosso e credo ancora ai miracoli?) e partire al più presto! Incrociate le dita, accendete un cero, toccate ferro, baciatevi sotto al vischio anche per me! Pure voi, 3699 colleghi sparsi per il mondo, su, ci rivedremo in Cina, vi offro una birra Qingdao/Tsingtao!
Nell'immagine: π

domenica, luglio 19, 2009

Evitando le buche più dure

196° post. wow. Quasi quasi mi scappa una lacrimuccia: non sono mica bruscolini! Ok, stop autocelebrazioni. L'altro giorno siamo andati al mare (si ho aggiunto un altro favoloso hobby al mio carnet! e adesso sono ustionato!) e in macchina abbiamo ascoltato un po' di volte "Per dimenticare" la nuova canzone degli zero assoluto. Un motivetto molto catchy (grazie anche ad una sapiente campionatura), un testo che invita alla partenza per dimenticarsi della persona amata. Roba che la ascolto e giù lacrimoni. Semplice e immediata, pop, ed una situazione descritta in cui in fondo la stragrande maggioranza della popolazione s'è imbattuta almeno qualche volta, un'accozzaglia ben riuscita, mi vergogno ma la sto ascoltando in heavy rotation in questi giorni! Arriva pronto a gettare benzina sul fuoco l'oroscopo dell'internazionale: hai la possibilità di tentare la fuga per la libertà, dice. eh, la fa facile lui. Mi toccherà partire, speriamo di trovare la voglia, le forze e che la bontà e la pazienza dei miei amici non si sia esaurita nel frattempo!

Ho rivisto Monica, dopo millenni. Anche grazie a facebook. Sono molto contento e, anche se senza patente, dopo un mese qui ho trovato una scusa per prendere la vespetta e uscire per conto mio, uscire di casa, wow.
Film deprimenti a go-go. Senza volerlo ne ho visti a distanza ravvicinati un paio con un tema comune: ex-galeotti che cercano di rifarsi una vita dopo un infanticidio (l'inglese Boy A e il norvegese DeUsynlige/Troubled water), mannaggia a questi muli cinesi.
Il mio cinese dev'essere migliorato, cribbio! Ho ripreso in mano un libro che avevo comprato l'anno scorso quando studiavo a Pechino, l'avevo messo in una delle scatole dei pacchi, accantonato, perché ritenuto difficile da far spavento, ma a riguardarlo non mi sembra più ostrogoto! allora forse non è vero che a stare a shijiazhuang il mio cinese è regredito (sicuramente lo è il mio italiano però, sigh)! gioisci mondo!
Pensavo di mettere un immagine del carro (degli arcani maggiori, la carta dei tarocchi insomma) in questo post avendo come tema il viaggio. Come al solito digito su google alla ricerca della prima immagine da scippare e mi ritrovo questo risultato della ricerca: "Il Carro è l’arcano numero sette, il numero primo più alto". Numero primo più alto? eh? va bene l'esoterismo, il mistero, ma questi che si fumano?
Immagine presa da qui dove evidentemente c'è qualcuno che si mette a fare i tarocchi ispirati ai personaggi Sanrio, wow, stima ai massimi livelli.

giovedì, luglio 16, 2009

Nell'accezione più comune

Arriva un terzo contest per il blog più esaltante, più spumeggiante della blogosfera (dite che non lo è? ma se il PIL è a -5 questi dicono che va tutto bene, anzi, siamo rientrati nelle previsioni e il gradimento è ai massimi europei evidentemente i fatti stanno a zero e l'importante è crederci!) ovvero: trova un passatempo inutile per MAio! Io da quando sono arrivato ho provato: giocare a dance dance revolution sul tappetino, leggere libri inerenti la lingua italiana e/o quella cinese, visionare film che abbiano un punteggio almeno superiore al 7.0 su imdb, scaricare spartiti musicali e provare a strimpellare qualcosa sulla tastiera per poi cedere davanti al primo accordo e alla mia incapacità di muovere le mani e leggere le note dieci volte più velocemente, l'ultimo arrivato stamattina è consultare un libro di anatomia per artisti e mettersi a disegnare qualcosa. In tutti i casi dopo dieci minuti mi rotolavo sul letto dalla noia. Se voi avete idee migliori, di semplice realizzazione, insomma, poco sforzo e grande risultato, lasciatemi un commentino.

Se pensate che debba demoralizzarmi perché nessuno mai partecipa, non vi preoccupate, niente di più lontano dalla realtà! Alessandro Manzoni aveva 25 lettori, il papa ormai l'ascoltano in 4 gatti e ad un concorso di disegno del mio liceo partecipò un unico ragazzo in tutta la scuola (onore a te, ovunque tu sia).
Comunque sto continuando il mio pseudo-sciopero da facebook (il perché sfugge anche a me, in effetti) da quattro giorni, invece di cimentarmi in un più proficuo sciopero della fame.
Aspettando momenti migliori.
Nella foto: due bellissimi cuginetti

domenica, luglio 05, 2009

Endless seven

Ritorniamo ad Haruhi Suzumiya. La 'saga' attualmente in onda si chiama endless eight. Cerchiamo di riassumere la storia in maniera interessante senza che suoni ridicola o assolutamente inutile per chi non guarda i cartoni animati: orbene, le vacanze estive sono iniziate e Haruhi compila una lista di cosa da fare con i suoi amici affinchè esse vengano vissute al massimo e siano indimenticabili. Ma alla fine di quella che sembra una deliziosa estate qualcosa non torna, e tutto riparte dall'inizio, il mondo come lo conosciamo diventa un cerchio chiuso dove non c'è passato ne' futuro ma solo un anello che spazia dal 17 al 30 agosto. Se mi sono espresso decentemente avrete capito che il tema è una sorta di riproposizione del film "ricomincio da capo" dove l'unica persona coscente del loop è la povera Yuki e a lei l'amaro compito di rivelare a Kyon quante volte si e' ripetuto finora il giro: 15499.

Questo e' il mio endless seven. I giorni di luglio sembrano destinati a ripetersi tutti uguali, sveglia la mattina, colazione, internet, nullafacenza. Le persone che vengono a casa, le chiacchiere in chat, tutti gli avvenimenti, sembra un copione già scritto. Ma ciò che è veramente amaro non è questo. Affatto. Da un certo punto di vista trascorrere giorni tranquilli sebbene un po' noiosi e ripetitivi non e' il male ultimo, giusto quel retrogusto amaro dello spendere inutilmente giorni che vorrei impiegare in un modo un pelo più costruttivo. La fregatura sta sempre nei miei pensieri, eh, questi bastardelli, che si ripetono crudeli e paranoici anche loro di giorno in giorno. E non c'è modo di metter loro fine, ecco la fregatura dei giorni tutti uguali, non ho altro a cui pensare, non ho imprevisti, non ho distrazioni. Solo un senso di mancanza lacerante che mi corrode dentro, ed ogni giorno si riazzera, il mio animo è diventato il fegato di Prometeo.

lunedì, giugno 29, 2009

Il pirofosfato di sodio

Impressioni di un lunedì mattina.
Mi sono alzato alle sei e mezza, è una settimana che sono qui in Italia, non ho fatto decisamente niente di memorabile. La maggior parte del tempo è stata senza dubbio dedicata all'alimentazione (dieta speciale a base di pane e formaggio), mi sono ripromesso che da oggi mi sarei dato una regolata.

Tutti sono a lavoro, credo, mia sorella ha la terza prova, Alessandro ha dato con l'orale di terza media e quindi rimaniamo io e lui. Stamattina ho provato timidamente a cercare lavoro, cinese e napoli assieme su google, ma il fenomenale motore di ricerca di Mountain View che ieri mi ha permesso di tradurre in un batter d'occhio parole come granigliatrice e pirofosfato di sodio è stato piuttosto avaro in quanto a risultati soddisfacenti.
Incredibilmente sabato sera siamo usciti e siamo andati allo Zio Sam, la cena è stata molto buona, io, in preda al mio solito panico per cui non so mai cosa prendere ho ordinato una pizza che era l'ultima cosa che mi ero ripromesso di ordinare dato che mi ero opposto all'idea di fare i cheap ed andare in pizzeria. Ah, festeggiavamo la ricorrenza doppia di S.Giovanni (onomastico di mia sorella, anniversario di nozze dei miei) + S.Paolo, uhm, ricorrenza tripla, in pratica.
Ritiro tutto, è appena venuto un amico di Alessandro a chiamarlo per andare a mare, fino ad oggi pomeriggio in casa rimarremo io, il gatto e l'insalata di riso in frigo. Wilson in chat ieri mi ha detto "devi tornare in Cina. In Italia sei solo 废物(feiwu)", come tradurre feiwu? rifiuto? fallimento?
come dargli torto?

sabato, giugno 27, 2009

Il punto sui cartoni animati

Beh, non avendo molto da fare qui se non farmi venire l'estrema malinconia della Cina e di quel postaccio che era Shijiazhuang, se non guardare la foto della mia classe che ho come sfondo di desktop e pensare a quanto mi mancheranno un po' tutti (sto esagerando col buonismo, alcuni non mi mancheranno affatto), credo sia decisamente meglio pensare ad altro e quell'altro che mi capita a tiro sono le serie animate, i serial, film, telefilm e altro visionati in questo lasso di tempo.

I primi due a cui non bisogna neanche starci a rimuginare vengono in mente subito.
K-On! un anime fresco fresco di produzione che seguo al passo con l'uscita giapponese, la trama è incentrata su un gruppo di ragazze che vogliono salvare il club di musica leggera della scuola e avviano una band. La realizzazione è un concentrato di gag fessacchiotte, stupiederie varie e quintalate di carinerie. Un indubbio lato positivo è che la sempliciotticità me lo permette di seguire tranquillissimamente in giapponese subbato in cinese. Fotonico. (ops, credo che la prima stagione si sia appena conclusa, ugh!) Di quegli anime che non puoi smettere di guardare, un episodio tira l'altro (lo stesso effetto me l'aveva fatto Code Geass)
Big bang theory. Con un po' di ritardo, dietro consiglio di Nacho e con la complicità di un paio di settimane di nullafacenza causa esami a scuola mi sono mangiato in pochi giorni un paio di stagioni di questa serie super-esilarante. I protagonisti sono dei nerd appassionati di fumetti, fisica, videogiochi, star trek e ogni cosa di socialmente alienante possa mai esistere. Irresistibile.
Beh, poi e' tornato anche sua maestà, Suzumiya, con la sua seconda stagione presentata in modo assolutamente poco conforme come si confà alla regina dell'animazione giapponese (almeno in tempi recenti). Non mi credete? Beh, guardaveti la sigla di apertura su youtube e ditemi se Super driver non è deliziosa.
Ah, in the meanwhile ho visto anche Coraline, bel film, ad essere sinceri (si potrà pur fare il paragone, no?) La sposa cadavere mi era piaciuto di più. Insomma, godibile ma non memorabile. Sull'aereo, tra un pranzetto e l'altro ho visto Watchmen di cui ho capito un'esigua percentuale essendo privo di sottotitoli, diciamo che la maggior parte della mia attenzione era diretta ad osservare il bell'effetto della mascherza indossata da Rorschach. L'altro giorno su Iris avevo iniziato a vedere La locanda della felicità, film di Zhang Yimou che pareva assai promettente, ma alle dieci sono crollato dal sonno e così ne ho visto solo metà, sigh.
Videogames: all'aeroporto di londra non ho potuto far a meno di comprare No more heroes per 7 sterline, mi sembrava un affarone, he he. Sto attualmente giocando a questo, a Guitar Hero: World tour per Wii e ho ripreso Odin Sphere, in attesa che arrivi Dance dance revolution X, eh eh.
Guardando le serie uscite questa stagione in giapponese ce ne sono un altro po' che vorrei recuperarne: Saki (l'anime sul mahjong, imprescindibile!), Ristorante paradiso (è un anime! su un ristorante! a Roma! yuk!) e Eden of the east (boh, la gente ne parla bene, perché non dovrei guardarlo?), e se il tempo proprio mi avanza pure la serie nuova di Full metal alchemist. Ah, sogni nerd.

giovedì, giugno 25, 2009

La fine della strada

Tornato in Italia e libero dalle maglie della censura cinese avrei voluto aggiornare il blog. Al momento mi trovo ancora in una 'moderata' fase di jet lag: vado a dormire alle otto di sera, mi sveglio alle cinque di mattina.
Che ne sarà adesso di me? me lo chiedevo l'anno scorso, me lo richiedo adesso. Sono passati quattro giorni e fatico a dare un senso alla mia permanenza qui. Devo trovare una ragione, un'idea o almeno qualcosa da fare!
Certo, avevano ragione i miei studenti: la fine della strada è serena. Ma adesso tocca un po' veder di trovare l'inizio di una strada nuova!

mercoledì, maggio 13, 2009

Non piangete per me, sono già morto

Ultimamente questo è un po' l'angolo posta del cuore, che ci posso fare, sarà la primavera lettori (lettori?) miei. Tenete duro, su, passerà come tutte le cose. Orbene, iniziamo. Vi chiedo e mi chiedo: mi sono mai lamentato di come vanno le cose qui a scuola? Insomma, tenetevi stretti, non dico che devo togliermi qualche sassolino dalla scarpa, però oggi qualche impressione a riguardo ce l'ho e la condividerei volentieri. Vi anticipo che ne è venuta fuori una cosa un po' lunga, mi sono fatto prendere la mano, scusate tanto.

Oggi è stata una bella giornata, tutto sommato. Il mercoledì, come tutti i mercoledì, ho quattro ore di lezione il mattino e stop. Come tutti i mercoledì non pranzo alla mensa, ma vado al ristorante con Nacho (oggi piatto freddo di tofu e porro, patate a fette arrosto e pollo piccante (si accettano traduzioni migliori di 麻辣鸡片)), poi a tagliare i capelli assieme. Poi supermercato, palestra, in un bar con Vincenzo a prendere una tazza di caffè Mandheling (l'ho provato perché ne parla B.J. in Soul Eater... eh, motiviazioni profonde!), poi di nuovo supermercato, un altro perchè non avevano il bagnoschiuma che cercavo.
[Altra finestra sui feticismi di Mario: non è la prima volta che mi capita ma mi piace comprare i bagnoschiuma che ho provato in casa di altri/luoghi altri per riportare alla mente le sensazioni provate, i ricordi... l'olfatto è un senso bastardello, ingrato diceva qualcuno. Però in certe circostanze è potentissimo e secondo me una strofinatina di bagnoschiuma batte tutte le madelaine inzuppate di questo mondo]
Poi lezione di cinese con un paio di ragazze che hanno fatto il possibile per farmi capire qualcosa sui nodi tradizionali cinesi, sono partito con l'idea che dei nodi cinesi non me ne fregasse una cippa, ma le simpatiche fanciulle hanno fatto del loro meglio per farmi capire e tutto è proceduto per il meglio.
Una giornata niente male, dove può mai essere andata storta? nella mattina, ovviamente, nelle maledette lezioni della mattina. Io mi sono arreso, manca un mese, mi tappo il naso e vado avanti le lezioni di lingua orale sono lezioni dove IO parlo per due ore e gli altri: fanno i fatti propri, dormono o nella migliore delle ipotesi mi guardano senza proferire parola. Mi sono arreso, certo di intrattenere me stesso raccontandomi cose interessanti. Almeno questo. Questi cinesi (almeno quelli che studiano qui) punto uno: dormono sempre, a qualsiasi ora della giornata, indisturbati, ma come fanno? il martedì io mi alzo alle cinque e mezza, faccio colazione, preparo le lezioni, faccio sei ore di lezione, ne seguo due di giapponese e in effetti un po' cedo... ma tiro uno sbadiglio, per diana, mica mi accascio come corpo morto giace! Punto due, io mi rifiuto di credere che questi qui dopo tanti anni di studio dell'inglese avendo scelto questa lingua come loro indirizzo di studi al college (il che automaticamente implica che hanno studiato più inglese di me!) vogliano ancora e solo fare attività per cerebrolesi, riesci ad attirarli con i giochini più triviali, riprendono un po' di vita se metti su un po' di gioco di ruolo e gli chiedi di fare un dialogo, se provi ad intavolare una discussione... sguardi persi nel nulla (io a colazione prendo un multicentrum, secondo me a loro danno il ritalin!). Ma oggi ce l'ho messa tutta, gliene ho tirata una forte con l'assist del libro che parlava della scelta dei libri nella libreria internazionale a Pechino (ovviamente ci sono solo quelli che hanno ritenuto l'approvazione del governo, scrive testualmente) ho chiesto: insomma, qualcuno decide per voi cosa è giusto o meno che leggiate, che ne pensate? (nessuna risposta, nessun fiato) Visto che tanto il mio è un monologo ho rincarato la dose e detto: una ventina di giorni fa Jackie Chan ha affermato di avere idee contrastanti sul valore della libertà in Cina e ha dichiarato: è meglio che i cinesi siano controllati. A Hong Kong dove c'è più libertà la gente non ne ha fatto un buon uso e quella zona è troppo caotica. Reazioni? zero.
Gli studenti italiani non sono da meno, mi danno lo stesso dolore, non parlano italiano manco a spararli. E ogni volta che anche per dire la parola più cretina del mondo continuano a ricorrere al cinese, ogni volta, muoio dentro. Io mi sono colpevolizzato, assai, neanche poco. E sono tuttora convinto che io abbia una buona fetta di responsabilità sul loro rendimento, però insomma, l'ho capito: non avete voglia e non avete passione e per me non c'è nulla di più deleterio, perchè ho scoperto, forse tardi, l'irragionevole entusiasmo per lo studio della lingua cinese e questa passione mi ha dato tante cose e continua a darmene e la mia sete e la mia voglia di imparare mai cala, anzi lievita all'inasprirsi della battaglia per memorizzare un carattere in più.
Questo è quanto, ciliegina sulla torta il mio futuro incerto e il dramma d'amore che si (mi) sta consumando. Domani con un po' di buona volontà scrivo il discorso che mi ha fatto Nacho nel ristorante, che in fondo anche quello vale la pena. Buonanotte!

lunedì, maggio 11, 2009

Il profumo della vita

Non riesco a pensare, non riesco a non pensare. Mentre sto preparando una lezione o penso al prossimo argomento di conversazione se mi distraggo un attimo tutto scivola via e mi perdo. Basta indugiare un attimo, fissare il muro e la frittata è fatta. La spirale dei miei pensieri è un luogo grigio senza emozioni. Cosa fare? Aspettare che mi passi?

Oggi sono rimasto colpito. Abbastanza. Date le mie condizioni paranormali ho preso spunto da una frase del libro per parlare di ottimismo e pessimismo. Ho citato Winston Churchill "L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità". E quando ho chiesto loro se fossero ottimisti, se vedessero il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto non hanno esitato e hanno detto che si, sono ottimisti. Quando ho chiesto loro quando... e perché hanno invece risposto "ogni giorno!". Avrei voluto anche chiedere il segreto per potersi professare ottimisti ogni dì ma poi ho pensato che sono qui per insegnare italiano mica per menare il torrone.

domenica, maggio 10, 2009

Ahia

Uhm, (quasi) imbarazzante. Ho scritto il post precedente in preda ad una foga da confessione che non ha trovato soddisfazione in nessun cinese a portata di mano. Ne ho fatto un caso nazionale ma a riguardarlo mi sembra passato molto più tempo di quanto non ne sia effettivamente trascorso. Per sei mesi non succede niente, e poi tutto avviene in una settimana. Sono una personaccia, ne?

E' stata un'avventura ma per le vacanze del primo maggio sono riuscito a mettere piede a Beijing. Non saprei come descrivere nello specifico quello che è successo, è stata una bella gita: ho dormito, mangiato, rivisto qualche vecchio amico, fatto molte chiacchiere. Ne conserverò a lungo il ricordo. Ciò che mi colpisce, anche se poi non ci penso più di tanto, è che mi ricorda molto quando nel lontano 2000 preparai la borsa e partii per un fine settimana a Milano. Che testa che avevo e, a quanto pare, anche adesso non scherzo.
Qualcosa è cambiato, credo, non so esattamente in che senso. Però adesso se incomincio a rimuginare sul futuro la testa mi si affolla di pensieri e a volte piango. Anche per scrivere questo post sembra che non riesca a mettere due pensieri uno dopo l'altro. Avevo sperato che qualcosa cambiasse, l'avevo desiderato, ma adesso non so dare un nome a questo tumulto che provo dentro. E provo imbarazzo e pena per la mia fragilità. Mi sono innamorato?
P.S. Oggi è la festa della mamma. Auguri Filomenz... : )

martedì, aprile 28, 2009

A letto (con chi?) dopo carosello...

Si può parlare di sesso in questo blog? Il cielo mi fulmini, ovviamente no! Eppure non mi è del tutto chiaro il motivo per cui a pensare di tirar fuori un argomento del genere io per primo sento il desiderio di struzzizzarmi nascondendo la testa sotto qualcosa. Il mondo è strano forte, eh. Si dice che tira più un pelo di... ecc ecc, ed indubbiamente è vero, tutto ammicca, tutto fa riferimento al sesso, le battute sporche fanno ridere generazioni intere, però insomma, io un blog dove uno parla della propria attività sessuale non riesco ad immaginarmelo. Alla fine queste cose pare che ognuno se le tenga per sé. O quando le condivide, di solito lo si fa con tranquillità perché si rientra in un gruppo di aficionados di una certa categoria e non vanno fornite tante spiegazioni preliminari (che so: membri del club del sadomaso, feticisti del calippo, un gruppetto di amici finocchi ecc...).

Io non è che volevo parlare di sesso, entrare nei dettagli. Volevo ricordare una giornata, tutto qui. Una giornata speciale e, ohimè, il sesso c'entra. Volevo richiamare le sensazioni di quel giorno, tante e nuove o forse dimenticate, magari mettendole qui, su questo blog bianco e freddo che sembra un tavolo per le autopsie, avrei fatto un po' di luce sui sentimenti che provo perché a guardarli tutti insieme da qui dentro c'è solo un mucchietto di emozioni contraddittorie miste ad una certa ebbrezza. Adesso mi ritrovo un po' felice e un po' triste, perché so che queste giornate sono una tantum, che è a voler essere ottimisti è una benedizione perché non sono costrette a sbiadire con la routine (un po' come il piatto speciale che mangi una volta all'anno, mangialo sempre e vattelapesca se è più speciale), perché siano una maledizione... insomma, neanche c'è bisogno di stare qui a dirlo, no? E tra le tante maledizioni c'è quella voglia di ricordare prima che tutto svanisca come sabbia tra le mani, ma di ricordi ho solo le mie sensazioni: il timore ad uscire da solo di sera, ingannare l'attesa guardando il caffè del McDonald's mentre arrivava il treno, e guardarti e non osare parlare (o non sapere cosa dire?) e poi sedersi vicino a te sul letto con imbarazzo e chiedere: posso stare qui? E intanto ora sono triste, confuso e felice. Spero che ricapiti e non voglio che ricapiti. Anche questa, eh si, è la mia vita.
foto: tutto quello che mi rimane, la foto della cena: riso con cotoletta di maiale al curry. sigh

sabato, aprile 25, 2009

Murakami under the sun

Terzo giorno di vacanza. Nessun piano strategico, mi sono alzato, ho fatto colazione e non sapevo cosa fare. L'unico obbiettivo della giornata era ricaricare la carta dell'autobus. Quando sono uscito fuori i miei studenti erano seduti a fianco del campetto sportivo, mi hanno preso una sediolina e mi sono accucciato un po' anche io. C'era un bel sole, e non avevo fretta di uscire, tanto vale fare quattro chiacchiere. Giorgia aveva una rivista e i ragazzi mi hanno fatto leggere un articolo che si chiamava 恋爱的女孩子哪个不傻 (ragazze innamorate: quale non è stupida?), mi hanno pazientemente corretto e spiegato il significato dei (tanti) caratteri che non conoscevo.

Poi ho preso l'autobus per andare all'ufficio dove si mettono i soldi sulla carta dei mezzi. Mi sono portato dietro il mio nuovo libro "Blind willow, sleeping woman", una recente raccolta di racconti di Haruki Murakami. Rileggere un po' di sana narrativa dopo un po' di tempo mi fa sempre un certo effetto, vengo rapito dall'atmosfera del racconto, vorrei tuffarmici dentro ma anche centellinarlo. In definitiva oggi è stata una bella giornata, di quelle che mi riempiono di dubbi. Come 'lasciare' i miei studenti? E se mi tengo questo lavoro un altro anno? ma non mi dava il nervoso? e un altro lavoro poi adesso dove lo trovo? Quante domande a cui non so trovare risposta...
Intanto la settimana prossima si ri-parte per Beijing, programma e durata della mini vacanza ancora da definire, ma sono iper-eccitatissimo e gasatissimo. ah ah.
Avete notato il nuovo header? vi piace? spero di si (verde in onore della nuova macchina fotografica... ahaha). Buona giornata anche a voi!

venerdì, aprile 24, 2009

Luci della ribalta

Le fasi lunari si sono succedute tutte dall'ultimo post. Il mio bioritmo ha fatto praticamente un giro completo: sono stato infelice, triste, depresso, commosso, nevrotico, arrabbiato (notare come in effetti la gamma di emozioni tenda tutta da una certa parte della bilancia), ma ho anche visto, o mi sono illuso di vedere, il mondo più caldo e lucente, più soffice e rosa; ho pensato che, sotto l'effetto psicotropo della nascita di un sentimento speciale per qualcuno, avrei potuto in fondo, non dico sopportare, ma perfino vedere sotto una luce positiva la sconcertante banalità e la mediocrità delle lezioni che mi attendono ogni giorno. E adesso, nuovo giro di ruota nel prossimo mese?

Fortuna che il mese di aprile si conclude con due settimane 'corte' questa per via del festival sportivo qui a scuola (a vederli tutti che si esercitano a marciare come bravi soldatini sono in effetti abbastanza impressionato da quanti studenti abbia questo istituto), la prossima per il primo maggio. E meno male. Aprile è stato un mese un po' dannato: sento l'affanno del contratto che sta per concludersi, penso (non che si sia molto da riflettere a riguardo) che dovrei trovrare al più presto una nuova opportunità finchè sono qui in Cina, opportunità che continua a latitare, sono io che non sono buono o cercare un lavoro è un po' assai difficile?
Ho fatto comunque un po' di escursioni niente male in questo periodo (a Beijing con i vecchi amici per la festa cinese dei defunti, 清明节; nella periferia di Shijiazhuang a raccogliere fragole, far volare aquiloni e visitare vecchi ponti arrugginiti; al giardino botanico a fare foto con i tulipani del colore della mia maglia...). Due giorni fa mi capita una delle esperienze più singolari che ho fatto qui: prima mi chiama Susan dall'ufficio per dirmi che una compagnia mi cercava per una pubblicità e per sapere se ero disponibile. Io pensando che si trattasse di un lavoro di traduzione, volendo fare qualche esperienza nel campo del business mi sono subito mostrato entusiasta. Quando la tizia della compagnia (常宏, Chang Hong, CH per gli amici, design e costruzione di arredo, decorazioni, allestimenti per attività commerciali, forniscono anche Motorola) mi chiama chiedendomi delle foto per sapere se soddisfavo le loro esigenze in effetti le mie certezze vacillano un po'. Beh, comunque alla fine si è trattato di un pomeriggio interessate, dovevo fare il 'cliente straniero' in un video promozionale. Abbiamo girato un po' di scene, chiacchierato del più e del meno con il manager, il team, le ragazze che facevano le modelle (in fondo l'audio non contava, bastava far finta di parlare e gesticolare quindi giù a dire le peggio stupidaggini tipo guardare un computer con un paio di planimetrie a me incomprensibili e chiedere all'impiegata: ti piace l'italia? oppure: la bevi la birra?). Quando poi stavo per andarmene via e salutare tutti un tizio mi chiama in disparte e mi mette in mano 1000 yuan. Per due tre ore di chiacchiere, un quarto del mio sudatissimo stipendio, quasi mi viene da piangere. Dovevo fare l'attore io, sigh. Comunque è stato molto interessante anche perché ho visto una compagnia grande, con un ufficio vero al 26° piano, un mucchio di designer e non la solita cosa da terzo mondo qui, come direbbe la mitica Britni. A presto!

In foto: verdure conservate tipiche di Baoding in vendita al mercato che fanno due giorni a settimana qui vicino.

domenica, marzo 29, 2009

27 cose su di me

1 - Qui in Cina fumo, ma non so neanche perché, non mi piace. In compenso mi piace bere, ma qui non lo faccio.

2 - Mi vergogno molto dei miei denti storti. Vorrei avere un bel sorriso.

3 - Rimpiango la vita dello studente. Forse lo fanno tutti, diciamo che io avrei voluto studiare altro, perché ho scoperto quello che mi piace studiare e a 27 anni suonati mi sa che è tardi.

4 - Sono mancino.

5 - Sono un po' insofferente. Eccitatissimo all'inizio e poi, noia e depressione. Quando vivevo a Perugia avevo trovato una seconda famiglia e mi trovavo una favola. Quattro anni sono passati in un botto, e loro mi mancano molto.

6 - Comunque anche la prima famiglia mi va benissimo, cioè, li adoro. Peccato che vivano in un paese che mi sta "un po'" stretto.

7 - Penso di avere pochi amici. Ma poi qualcuno di loro mi sorprende sempre e allora penso che comunque non me li merito e sono stato fin troppo fortunato.

8 - Ho studiato sassofono per un po' di anni. Avevo 13 anni quando ho iniziato, facevo i capricci e battevo i piedi. Ma adesso mi manca tantissimo, un pezzo di me è andato via.

9 - Ho preso la patente l'anno scorso e non ho mai più guidato la macchina. Non se se/quando mai lo rifarò.

10 - Mi piacciono le patate. Sottili e piccanti in Cina. Il gateau che fa il mio papà. E le crocchette in rosticceria... e ancora e ancora...

11 - A tre anni, più o meno, sono scappato di casa.

12 - Se perdo la connessione ad internet per 5 minuti vado in crisi

13 - Ho una scarsa igiene personale. Credo.

14 - Sogno da più di tre lustri di fare lo scrittore. Ma non scrivo quasi mai. Un po' come sognare di avere i muscoli e non andare mai in palestra, no?

15 - Sono gay. E non ho ben chiaro a chi l'ho detto e a chi meno. Cioè, io non l'ho mai detto a nessuno. Chissà che effetto fa.

16 - Ho le mani bucate. Credo. Il concetto di risparmio mi è totalmente alieno.

17 - I miei genitori non volevano che mi facessi crescere i capelli. E io portavo i capelli abbastanza lunghi. In certe foto sembro Marzullo. Adesso l'idea di farmi crescere i capelli mi fa orrore. Ma vorrei averne un po' più... di capelli.

18 - Sono agnostico, credo.

19 - Quanto siano caduti in basso Lost, I simpson e Naruto rientrano tra le grandi delusioni della mia vita.

20 - L'esame di solfeggio (avevo 15 anni, credo) è stato il momento in cui sono stato più teso.

21 - Ho paura di volare e quando prendo l'aereo piango. Mi calmo quando mi portano da mangiare.

22 - Penso sempre a lungo qualsiasi cosa mi si chieda.

23 - Mi sono innamorato quando avevo 13 anni e da allora le cose da quel punto di vista hanno preso una brutta piega per me

24 - Abbiamo una casa con un bel giardino ma stento a metterci piede perché odio gli insetti.

25 - Compro le cose perché le ho viste in pubblicità o perchè solo colorate, e quando sono care, avendo studiato economia politica, alla terza volta che ci ripenso decido di comprarle perché anche la rottura di scatole è un costo, almeno mi tolgo quello.

26 - Avrò omesso sicuramente qualcosa di importantissimo, meno male che qui non ho il fornello a gas, se dimenticavo quello aperto ci scappava il morto.

27 - mi riserverò di cambiare la lista. scritti i primi dieci per pensare agli altri ho sudato sette camice. e credo che non siano un granchè (in realtà questo lo sto scrivendo ancora prima di averli pensati! preveggenza!)