mercoledì, marzo 06, 2013

Life as I know it

Incominciamo da quello che sappiamo o che ci è dato sapere finora. Sono tornato a casa da cinque giorni. In tempi non sospetti, aggiungeremmo, nei precedenti quattro anni sono sempre tornato in estate, ma ero senza lavoro e m'era scaduto il visto, quindi amen. Adesso bisogna pensare a iniziare da capo. Da dove comincio? E, sopratutto, ma che voglio fare? Prima di perderci in questi rompicapo meglio scrivere qualcosa... 

Assodato che non ci è dato conoscere il futuro meglio guardare dietro è raccontare com'è che siamo arrivati qui. Andando a ritroso nel percorso che mi ha portato il primo marzo all'aeroporto di Roma. Tra parentesi giuro che mi sto quasi abituando a prendere gli aerei, non ho pianto nemmeno un pochino questa volta! 
Prima del volo, beh, il trauma delle valigie. Ho dovuto liberare/liberarmi di due anni e mezzo di roba accumulata a Nanchino. E io soffro di quella sindrome per cui non butto via nulla, accumulo scontrini e buste di plastica e li difendo come se fossero il tessSsoro di Gollum, che prima o poi torneranno utili. Ditemi voi se non ci sono tutte le premesse per una catastrofe. Comunque da buon poveraccio ho fatto un paio di pacchi alla posta, contenenti vestiti estivi, libri e pelouche. Mandati via terra, la spedizione più economica, forse arriveranno nel 2014. Restava il problema di sbarazzarsi delle cose non spedibili, ho messo allora un annuncio su hellonanjing e dopo due anni e mezzo a Nanchino ho conosciuto altri stranieri. Un australiano a cui ho venduto il mio vecchio pc (ho incontrato questo tipo allo starbucks, lui mi chiede: ti piace la magia? apre il portafoglio e escono delle fiamme! che trip!), un tizio americano si è preso lenzuola, coperta e lampada, un francese il wii, una francese la bici. 
Poi ecco, se mi conoscete lo sapevete perché l'ho spammato dovunque (ma lo farò ancora, qui e qui!) sono stato in tv! Mi hanno rigirato un annuncio dove cercavano stranieri, ho chiamato, fatto un audizione e hanno detto che andavo bene. La prova è stata abbastanza delirante perché dovevo intervistare gente a caso in piazza ma vedendosi piombare addosso telecamera e microfono (e Maio) tutti, e dico tutti, si sono guardati bene dal dirmi mezza parola. Tempo una settimana ero in partenza per Kunshan con il mio nuovo piumino-gilet di Uniqlo comprato per l'occasione (niente vestiti scuri, mi hanno ricordato duecento volte quelli della tv). È stata un'esperienza favolosa per svariati motivi tra cui: mi hanno dato dei soldi per farlo! Ho dormito in alberghi favolosi! Ho girato città e campagne! Ho intervistato gente in allevamenti, mercati, cucine, fabbriche! Siamo stati accolti da funzionari del luogo che ci hanno ingrassato come anatre con pranzi e cene ricchi di ogni delizia! Nel frattempo ho anche conosciuto un baldo giovanotto che è in Italia per studiare da due anni, che secondo me parla un italiano stupefacente. È tornato a casa per il capodanno cinese e siamo stati spesso a zonzo insieme, tra cene, caffè da Costa e una partita a mah-jong in cui sono svaniti 200 yuan nell'arco di dieci minuti. Pur non sapendo cosa accadrà nei giorni a venire (ma devo venirne a capo in fretta, ho il sospetto che se non mi sbrigo mia madre mi butta nel letto una cesta di serpenti mentre dormo) ma ripensando a quest'ultimo mese a Nanchino sono molto soddisfatto!


P.S. Un grazie a Davide per il bollinone di qualità che mi ha assegnato. Devo dire che ho letto gli altri blog che ha segnalato assieme al mio e sono stato assai fiero della cosa! Adesso tocca segnalare altri ma io non ne ho idea! Se non lo faccio mi resta attaccata la sfiga? Beh, tanto peggio di così... Ciauz!