domenica, aprile 22, 2012

Double Happyness

Farò come ogni inviato in Cina che si rispetti e inizierò con una sottospecie di citazione astrusa riguardante l'argomento di oggi: Il matrimonio.
Orbene, non c'è matrimonio che si rispetti dove alle coppie non vengono donati simbolicamente datteri cinesi, noccioline, 桂圆 (che devo andare a rimediare su wikipedia come si dice in una lingua comprensibile: wikiepedia dice "Longan" che poi sta per occhio di drago) e semi di girasole. I caratteri contenuti in questi quattro fantastici oggetti compongono la frase 早生贵子 "zao-sheng-gui-zi" che è un bell'augurio a procreare il prima possibile, sfornare un bell'erede per la linea di discendenza. Una volta c'era anche un altro augurio 子孙满堂 "zi-sun-man-tang" che augura una ricca figliolanza (che figli e nipoti possano riempire la sala), ma in tempi di programmazione delle nascite piuttosto stretta... mi sa che questo non lo usa più nessuno. Allora? Come me la sono cavata con gli aneddoti/orpelli inutili? C'ho un futuro? Ma adesso veniamo al nostro matrimonio. Continuiamo dopo la pausa, non ve ne pentirete.

Ora, veniamo a noi (di nuovo), possiamo girarci attorno, lasciare un paio di indizi qua e là, e alla fine ve la butto lì, zac! come fosse un thriller ben girato. Ma anche no. Posso anche dirvelo direttamente qui di che si parla, così se v'interessa continuate nella lettura, se non v'interessa mi fate tanti auguri per la permanenza in Cina, magari accendete anche un cero per me affinché io possa trovare un lavoro decente a Nanchino. Il punto è che ho fatto il testimone di nozze ad un matrimonio qui a Nanchino, che potrebbe avere già di suo un certo esotismo, con tutti quei riti del matrimonio cinese, ma il dettaglio che al lettore medio apparirà ancora più esotico è che il matrimonio era tra un mio amico omosessuale e una lesbica. [Massì penso di poterlo scrivere, tanto i cinesi che sanno leggere l'italiano (miei studenti compresi) sono 4 gatti, se tra parenti e amici del tizio a cui ho fatto da testimone ce ne fosse qualcuno l'avrei saputo, immagino.]
Saltiamo in avanti, a ieri pomeriggio. - Me ne pento - ho detto ad un mio amico - Me l'ha chiesto un sacco di tempo fa di fargli da testimone e non me la sono sentita di rifiutare. Forse avrei dovuto. Comunque gliel'ho detto che non condividevo quello che stava facendo. E il mio amico per tutta risposta mi ha detto che non sono adatto a restare in Cina, che non capisco le cose qui come funzionano. Il mio peccato è non approvare. Non approvavo la scelta di Adam che l'anno scorso s'era sposato per far contenta la sua mamma, meno che mai il mio amico di qualche giorno fa nel cui caso dire alla madre di essere finocchio non è bastato a salvarlo da questa iattura. La madre, tanto simpatica per carità, è evidentemente anche tanto pragmatica da volere comunque fare un bel festone per i "lingdao", i vari boss e capi dei luoghi di lavoro di sposi e famiglia, e comunque, in qualsiasi modo lo tirino fuori a lei l'idea di un nipotino non dispiace, quindi, uomo, donna, cavallo che ami, che si dia da fare per tirar fuori un marmocchio.
Saltando indietro c'è abbastanza letteratura sull'argomento. Quello dei matrimoni farlocchi intendo. Probabilmente ce ne avremo a pacchi anche in Italia, magari è che io che vado per i 31 in madrepatria sono considerato quasi un giovanotto, ma, a quanto pare, per il matrimonio l'orologio biologico cinese comincia a ticchettare un sacco prima. E di cazzi ce ne sono davvero pochissimi, io non è che conosco una fauna esagerata di gay cinesi ma per quelli che conosco è un plebiscito: tutti contanto di trovarsi una brava ragazza omosessuale per imbastire una cosa tranqui e poi mettersi l'anima in pace. Altrimenti mami, papi e famiglia non danno tregua, se esistesse l'intermediazione matrimoniale come sport olimpionico la Cina avrebbe un'altra medaglia d'oro assicurata. Ma uno che fa? Gli pianta la grana che se sarà pur vero che adesso non è che son rose e fiori (ma dove sono rose e fiori?) ma se tutti fanno così le cose cambieranno mai? e perché dovrebbero cambiare? un matrimonio del genere è l'affermazione che il problema non si pone. Sei finocchio? Sposati una lesbica (o, peggio ancora, sposati una povera tizia inconsapevole) e vivi felice. Pure io, fesso come sono, scelgo il classico vivi e lascia vivere.
E così mi sono portato il vestito buono (non quello buono buono, quello se lo sono mangiato le tarme quando ero a Perugia, quello così così che ho comprato per andare ai matrimoni, pur sempre l'unico vestito che ho) dall'Italia, con la cravatta Missoni che Paolo mi ha comprato quando s'è sposato lui. La mattina mi son alzato di buon'ora (bugia, ma la sera prima ero andato a cena con parenti e amici dello sposo, abbiamo pasteggiato, bevuto e io alla fine mi sono ritrovato a vomitare anche le tonsille alla stazione della metro, quindi è già tanto che il giorno dopo mi sono alzato), ho fatto tardi lo stesso perché non è che viva sotto casa dello sposo, così, hop, cambio di programma al volo ed ho aspettato direttamente sotto casa della sposa. Lo sposo arriva, un po' di foto e filmini preliminari, apri la portiera, chiudi la portiera, poi tumulto generale per convincere la sposa ad aprire la porta. Dopo venti minuti di urla, strepiti, mazzate sulla porta e buste rosse con soldi dentro infilate nelle fessure i familiari della sposa aprono la porta. La coppia offre del tè ai genitori della sposa, un parente della sposa prende la sposa sulle spalle e la porta fuori, arrivata fuori la sposa indossa scarpe nuove (ovviamente qui è tutto col tasto FF del videoregistratore, le cose in realtà sono accadute un po' più lentamente) e poi via, a fare il giro in macchina (sposo, sposa e due testimoni) fino ad arrivare al nuovo appartento degli sposi. Lì lo sposo porta la sposa sulle spalle (con scarso successo, nel caso del mio amico) fino alla nuova casa. Ci sono anche i genitori dello sposo, quindi nuova offerta di tazza di tè. Tutti a vedere il nuovo nido d'amore poi a fare un pranzo. Dopo pranzo, fermi tutti prima di digerire, tocca tornare a casa della sposa (una cosa che si chiama 回门, huimen, credo) per dimostrare che anche se adesso è un membro della famiglia dello sposo nessuno si è dimenticato dei genitori di lei. Poi al ristorante a svaccare (cioè dove io mi son comprato una gatorade, mi son seduto e mi son messo a leggere tesi) fino alla cena con frizzi, lazzi, presentatore, canzoni, video-dediche agli sposi, tartarughe arrosto e chi più ne ha più ne metta.
C'è stato un momento preciso che ha cambiato il mio stato d'animo. Non le candele accese insieme, non il vino (acqua rossa? sali da bagno?) versati in un vaso a forma di cuore, non i tre inchini che gli sposi hanno prima rivolto alle famiglie e poi l'un l'altro. Ma il presentatore che chiede allo sposo: se dovessi descrivere l'aspetto della sposa con una parola quale useresti? - Bella se dovessi descrivere il carattere della sposa con tre parole quali useresti? - Di buon cuore se dovessi esprimere quello che vuoi dire alla sposa con due parole quali useresti? - Ti amo* (*versione in cinese disponibile su richiesta) Ecco, quel Ti amo non mi è andato giù. Avete presente il manga il sogno di Maya dove l'insegnante della protagonista dice che recitare è portare una fragile maschera di vetro? Ecco, in quel momento l'illusione per me si è rotta. L'idea che si potessero scimmiottare così i sentimenti per mettere in pace due poveri cristi e due famiglie non mi è piaciuta. E pensando ad una persona molto cara che ha fatto una farsa simile ho preso la metro verso il dormitorio della scuola ed ho pianto. Ultimamente c'ho la lacrima facile.