venerdì, agosto 07, 2009

L'amara verità

on air: Beirut - Gulag Orkestar
Anche la maledetta, vituperata, osannata, amata, odiata saga di Endless Eight è finita. Ho appena visto l'ultima puntata, adesso la storia può ripartire. Mi ero promesso di mettermi subito a studiare, ma mentre fumavo la mia sigarettina sul terrazzo ho avuto una semi-epifania così vengo un attimo qui su blog a fare il conto coi miei fantasmi. Anche la saga dei miei post sentimental-deprimenti può e deve ebbene avere fine, ci aggiorneremo quando suonerà un'altra musica e intanto vi lascio (per questa parte di post, poi continuamo sotto, come al solito) con un illuminante frase appena letta su facebook: Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione (A.C.Swinburne <- io non l'avevo mai sentito, voi si? meno male che c'è wikipedia).
Avevo una certa disistima del mio sentimento, è che mi sembrava principalmente il frutto della noia, del vuoto di vita che il noioserrimo luglio mi aveva regalato. Mi sembrava sostanzialmente un arabesco di pensierini su qualche bel (dolcissimo, meraviglioso, irreale, un po' sbiadito) ricordo. Ma il punto è che questa settimana trascorsa è stata abbastanza figosa. Non trascendentale, non come se avessi vinto la lotteria, ma di quell'ordinarietà piacevole che non può che sembrare straordinaria rispetto a quello che c'è stato prima, anche nei giorni in cui non facevo niente me ne stavo semplicemente a studiare e niente mi tangeva. Poi ho fatto anche molto: ho rivisto i miei coinquilini, cenato con Diego e altri amici, andato ad una sagra demente in un paesino demente con relativa cena ad alto coefficiente alcolico, incontrato un simpatico ragazzo di Shijiazhuang che adesso studia a Perugia e poi andrà a Padova a studiare ingegneria, ho ripreso la Suanlatang al cinese, ho rivisto la prof. Zhai, la prof. Chang, Elisa e Silvio, ho cenato con Alessandro al ristorante giapponese Tokyo, oggi ho ritirato Joint Certificate del master, Laurea (orribile, considerati i tre anni di attesa, sigh), poi siamo andati con Elisa a sondare l'espansione dei negozietti cinesi qui alla stazione. Era questa la vita a cui volevo tornare, cazzo. Non ci voleva tanto a capirlo. Ma comunque mi sei mancato, lo sai? Quindi non è vero manco per idea che è solo la noia, è la noia, è la felicità, la miseria e la tristezza, è la mia vita. Sei un pezzo della mia vita, e quindi mi rode il culo che se ti chiedo se ci incontreremo o meno tu mi rispondi "随缘". E' e sarà così, non posso cancellarti dalla mia vita come non lo farei mai con gli amici che ho rivisto, e non direi mai a loro che il nostro incontro dipende o meno dalle onde del destino, perché io ce la metterò tutta per poterli incontrare ancora. Perché io ce la metterò tutta per rivederti, fanculo il destino.

1 commento:

Elisabetta ha detto...

Felice di averti allietato la permanenza a Perugia... del resto cosa non si fa per un amico con le paturnie? ;)

... fatti vivo! :)