Oggi si è spento Luciano Pavarotti, a me, che non ne capisco niente, ha sempre dato l'idea di essere una persona gradevole come un'ulcera, ma i miei pensieri vanno alle lezioni di musica ascoltando 'vesti la giubba' o 'e lucean le stelle' e poi ci lascia uno dei più grandi italiani al mondo, il giorno in cui c'abbandona anche la Pausini (Laura, non lo fare, ti prego) potrebbero anche sentirsi autorizzati a cancellarla dai mappamondi, l'Italia. Saltando di palo in frasca hanno anche presentato i nuovi iPod, miodiosantocielo che belli! guardandoli capisco che non ho mai desiderato altro, ora una scottante questione: se vado fuori a cena con i coinquilini e mi sento in colpa per una settimana per i soldi spesi, dove reperire quelli per acquistare l'oggetto ultimo del mio desiderio? la mia vita mi appare per quella che è: un punto morto.
Vorrei avere anche solo un briciolo della ferrea, stoica dedizione con cui i miei colleghi si dedicano allo studio, abiurando ogni velleità e fiduciosi di poter e dover costruirsi un futuro sereno e agiato. E invece sembriamo la cicala e la formica, che imbarazzo. A proposito di operosità oggi tra una rivolta e l'altra in francia (sulla PSP, per chi si fosse perso i miei trascorsi) ho aperto una paginetta e mi son letto qualche proverbio cinese, la dice lunga che uno dei miei preferiti sia risultato: la giada che non viene lucidata non diventa un gioiello, l'uomo che non è educato non sviluppa un talento. Dev'essere il senso di colpa che mi dilania e che riemerge. A proposito di buoni intenti adesso vado che ho una fame che non ci vedo e una voglia di cibo-porcheria che non ci si crede. Ciao!
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