martedì, febbraio 22, 2011

Fuzimiao

Per la seconda volta, l'anno scorso a Jinan non fa testo, stavo in centro e non mi sembrava di vivere fuori dalla grazia divina, la Festa della Lanterne (quindicesimo giorno del primo mese del nuovo anno) segna il graduale ritorno alla vita. Nei giorni prima dell'inizio dei corsi, domani qui a Yaoke e la settimana prossima a Nanguang, le persone a mensa sono aumentate esponenzialmente di giorno in giorno, una settimana fa ci saranno state 3 persone e ieri era quasi difficile trovare un posto a sedere, hanno aperto i negozietti nel campus, ogni viaggio di metropolitana porta vagonate di nuovi studenti che, trolley alla mano, si preparano ad affrontare il nuovo semestre. Ho restituito la chiave della camera 203, in quanto nella mia, la 230, pare che i pannelli solari abbiano iniziato di nuovo a fare il loro lavoro: benvenuta acqua calda. Anche il meteo promette buone cose, non fa più un freddo barbino e sembra che io debba ricorrere non più al condizionatore per mere questioni di sopravvivenza ma giusto per dare quel comfort in più appena svegli o la sera prima di andare a nanna. Si ricomincia.

Dopo la lezione pomeridiana sono andato a fare un giretto al tempio di Confucio, c'ero stato anche il primo giorno dell'anno nuovo ad ammirare la fiumana di gente... anche il giorno dopo la festa della lanterne non ha deluso le aspettative, gente ovunque. Tra quelli che addentavano uno spiedino di carne o un cubeto di tofu puzzolente fritto e quella scattava una foto ricordo si potevano ammirare le lanterne appese qui e lì.
Anche noi abbiamo deciso che il fattore viveri rivestiva una primaria importanza e ci siamo mangiati nell'ordine: palline al gusto pesce, detti "i takoyaki de'noantri" (spesa: yuan 5x2), doppio menù BigMac (巨无霸 per gli amici) al McDonald's (yuan 23x2), spiedini di carne (yuan 10 = 5 spiedini) e assortimento vario di spiedini "malatang" (麻辣烫, sempre per gli aficionados, yuan 20 in totale). Certo, non tutto di fila, ma passeggiando qui e li per Fuzimiao/夫子庙, il famoso tempio di cui sopra. E, dovendo improvvisarmi critico gastronomico, devo dire che sebbene nei giorni scorsi mi era venuto il pruritino fast food (a lezione mi ero messo a parlare del 280, ho controllato il sito italiano e mi piacerebbe provare il 1955... sono rimasto deluso. La scelta degli hamburger è limitata al BigMac e al Doppio cheeseburger, gli altri 4 o 5 sono coscia di pollo, coscia di pollo piccante, petto di pollo, coscia di pollo con salto carpiato ecc ecc. meh. Qualcosa però è cambiato nel frattempo: sarà che la vita a Nanchino è più cara, che una cena da Ciao Italia mi è costata 300erotti yuan, ma una volta consideravo il McDonald's una ladrata, 23 yuan per un menù... eresia! Una volta pensavo che c'avrei mangiato una settimana (l'equazione resta vera al 50% se mi nutro alla mensa) ma, alla fine sarà che queste street food di Nanchino sono un po' fighette, ma con 23 yuan non è che rimedi molto altro. sadness.
A prescindere dal biglietto d'ingresso per il tempio che costava 40 yuan, era una rapina e recava la scritta: festival delle lanterne 2008, a me Fuzimiao piace proprio un sacco: magari un po' troppo tirato a lucido per essere Cina, però ci sono i vicoletti, il tempio, il fiumiciattolo con le barchette illuminate, orde di negozi di chincaglieria e street food, tutto o quasi quello che dalla Cina ho sempre desiderato.
Ho rimediato anche una bancarella che vendeva le calamite per il frigo a forma di animaletti (foto), il sommo gadget che infesta la nostra casa a Napule, 3 per dieci yuan, non si contratta, se provi a dire "ti do dieci yuan ma magari me ne dai quattro" (cosa, che credo avvenga nel 99% dei casi, c'avranno provato tutti, che tanto a prescindere da quanto una cosa costi sarà comunque lo sport nazionale provare a portare a casa qualcosa in più per qualcosa in meno) manco ti rispondono, facendoti perdere un po' il gusto per la sceneggiata napoletana che di solito segue sempre l'avvio di questo magico rituale di corteggiamento cinese. Dopo aver perso minimo dieci minuti a elaborare le combinazioni delle tre che preferivo, fatti altri cinque minuti di strada ho (che deliziosa coincidenza!) trovato altre dieci bancarelle che le vendavano, comprese calamite per il frigo aragostiformi grosse quanto aragoste, ne piazzi una e non solo ti risolve il frigo, ma l'intera cucina! Magica diffusione delle bancarelle, quella che il censis chiamerebbe "macchia di leopardo", stessa cosa per le sigarette: giri dieci tabaccherie e nessuno c'ha le "lesser panda", poi quando finalmente le trovi ti rendi conto che in quel vicolo in cento metri ce l'hanno in tre. meh.

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