domenica, marzo 21, 2010

Beiju, tragedia. Naoju, farsa.

21 marzo, domenica mattina, post-colazione. Ieri mi sono voluto premiare con una serata "sushi a prezzo scontato del supermercato" col risultato che adesso trovo macchie di salsa di soia in giro sul tavolo e a terra, la mia stanza sembra messa anche peggio del solito. Le giornata stanno diventando più belle e il mio umore con esse, peccato che toglieranno i riscaldamenti e il mio bagno non avrà più quel teporino invitante, immagino. C'è una foto sulla mia scrivania da qualche giorno, datata 7 gennaio. La foto ricordo della mia classe dello scorso semestre, ci sono io, 12 dei miei studenti, il personale del mio ufficio. E' una foto che mi piace molto: la cosa che non posso fare a meno di notare è che tutti hanno un'aria abbastanza composta, chi un'espressione seria, chi un sorriso accennato... tra tutti spicco io con una faccia da "time of my life" e una risata marpiona.

历史重复,一次悲剧,一次闹剧 è la versione cinese di una citazione attribuita a Carl Marx. La storia si ripete due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa. Ieri ho ri-litigato con Wilson in chat, avevo bevuto mezza bottiglia di vino, ho passato la serata a piangere come una fontana. In questo periodo così umido e desolato mi trovo ad essere rapinato anche dei miei sogni, la situazione non è dissimile dal post di qualche mese fa, di qui l'idea della citazione marxiana. Ma procediamo con ordine. Le vacanze sono passate abbastanza in fretta, finito il periodo di baldoria/mangiatoria delle feste di capodanno è iniziato un periodo un po' teso: aspettare che si delineasse l'attività di questo semestre, che corso fare? quali sarebbero stati i miei studenti? ero un po' nervoso, l'idea di fare un corso facoltativo e non una full-immersion di italiano avrebbe richiesto un approccio diverso. La settimana scorsa è passata la mia collega, ha portato qualche cd, un libro di italiano, e dei ravioli con la "barba del finocchio", abbiamo discusso un po' del programma delle prime lezioni, intruduzione, fonetica, bla bla. Avevo l'orario, le aule, mi dice che probabilmente gli studenti non saranno molti, l'annuncio del corso di italiano è stato messo con ritardo sul sito dell'università.
Giovedi scorso stavo preparando il mio bel powerpoint, ricalcavo un disegnino di S.Francesco, sarebbe stata una presentazione sull'origine della lingua italiana, dall'indoeuropeo, il latino, il volgare... la mia collega mi contatta e mi dice che gli studenti non sono in numero sufficiente per tenere in piedi il corso, niente lezioni.
Riguardo la foto ricordo di qualche mese fa, oggi cosa mi resta? Senza le lezioni come passerò le mie giornate? Sfoglio il libro di cinese ordinato su amazon, guardo un po' di roba nuova che si trova on-line, film, telefilm eccetera. Mi sento svuotato, le giornate non hanno più significato. Non c'è più niente che giustifichi il presente, nè il futuro. Eppure è tutto sommato una bella giornata, fuori è tutto uguale, il tempo scorre lo stesso, che le giornate abbiano o meno uno scopo passano uguali, che abbiamo o meno un obbiettivo, un sogno, un dio macroscopicamente la nostra (mia?) vita non cambia. E' questa la farsa? Sembra un film girato da qualcun altro, posso solo aspettare che qualcuno compia le scelte per me, sono in attesa delle notizie da parte di collega, del mio capo a Pechino, chissà.

Passiamo alle notizie liete: è iniziata la quattordicesima stagione di south park, assolutamente in grande stile. Poi ieri Paolo mi ha raccontato della sua proposta di matrimonio a Chiara, con ristorante, fiori, anello, inginocchiamento e tutto quello di cui c'era bisogno. Ah, che emozione! Congratulazioni! Spero di essere un degno testimone per queste nozze...

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