Io non è che volevo parlare di sesso, entrare nei dettagli. Volevo ricordare una giornata, tutto qui. Una giornata speciale e, ohimè, il sesso c'entra. Volevo richiamare le sensazioni di quel giorno, tante e nuove o forse dimenticate, magari mettendole qui, su questo blog bianco e freddo che sembra un tavolo per le autopsie, avrei fatto un po' di luce sui sentimenti che provo perché a guardarli tutti insieme da qui dentro c'è solo un mucchietto di emozioni contraddittorie miste ad una certa ebbrezza. Adesso mi ritrovo un po' felice e un po' triste, perché so che queste giornate sono una tantum, che è a voler essere ottimisti è una benedizione perché non sono costrette a sbiadire con la routine (un po' come il piatto speciale che mangi una volta all'anno, mangialo sempre e vattelapesca se è più speciale), perché siano una maledizione... insomma, neanche c'è bisogno di stare qui a dirlo, no? E tra le tante maledizioni c'è quella voglia di ricordare prima che tutto svanisca come sabbia tra le mani, ma di ricordi ho solo le mie sensazioni: il timore ad uscire da solo di sera, ingannare l'attesa guardando il caffè del McDonald's mentre arrivava il treno, e guardarti e non osare parlare (o non sapere cosa dire?) e poi sedersi vicino a te sul letto con imbarazzo e chiedere: posso stare qui? E intanto ora sono triste, confuso e felice. Spero che ricapiti e non voglio che ricapiti. Anche questa, eh si, è la mia vita.
foto: tutto quello che mi rimane, la foto della cena: riso con cotoletta di maiale al curry. sigh