C'è Lerner in questo momento che parla di scuola, son partito prevenuto pensando che si risolvesse tutto in un bagno di sangue (colla situazione che abbiamo in italia, affrontare questo argomento è in pratica come sparare sulla croce rossa), l'ho guardato lo stesso anche perchè Marco Berry era abbastanza inaffrontabile ed ho scoperto con mia sorpresa che affronta un argomento a me caro ovvero la multiculturalità, la presenza dei bambini stranieri nelle scuole. Roba che io, vissuto in una classe elementare di un paese con 1700 anime avrei dato una gamba minimo, altro che porsi il problema se si impara più o meno in queste classi.
Ma più che altro le immagini che ho visto mi han fatto ricordare il lavoro svolto in questi (infernali) giorni e quindi tanto vale scriverci un post. Tra domenica notte (gulp!) e mercoledì ho curato l'accoglienza, i servizi di segreteria e l'assistenza ad una cinquantina (e rotti) di studenti cinesi, certo assieme all'infaticabile/inossidabile/imbattibile Pina. E' stata un'esperienza tanto distruttiva a livello fisico quanto entusiasmante. Chissà magari meno per i poveri cinesi che dopo una dozzina di ore di aereo si ritrovano me che comunico con loro nel mio mix personale di inglese/italiano/giapponese. Ci vedo di tutto negli occhi di coloro che ho attorno, coi quali spesso comunico semplicemente con un gesto o con un sorriso: l'entusiasmo, la potenzialità di una vita intera e di un'incredibile avventura che comincia per questi ragazzi. E' tutto molto bello.
Intanto ho preso il raffreddore, oggi ho perso l'ombrello ed io sto cercando disperatamente di resistere per arrivare fino a domani mattina che c'è la presentazione del master e probabilmente si mangia a buffet, forza forza...
per dovere di cronaca la foto l'ho fregata qui. (flickr domina, altro che google images...)
tags: scuola, lavoro, cina
Ma più che altro le immagini che ho visto mi han fatto ricordare il lavoro svolto in questi (infernali) giorni e quindi tanto vale scriverci un post. Tra domenica notte (gulp!) e mercoledì ho curato l'accoglienza, i servizi di segreteria e l'assistenza ad una cinquantina (e rotti) di studenti cinesi, certo assieme all'infaticabile/inossidabile/imbattibile Pina. E' stata un'esperienza tanto distruttiva a livello fisico quanto entusiasmante. Chissà magari meno per i poveri cinesi che dopo una dozzina di ore di aereo si ritrovano me che comunico con loro nel mio mix personale di inglese/italiano/giapponese. Ci vedo di tutto negli occhi di coloro che ho attorno, coi quali spesso comunico semplicemente con un gesto o con un sorriso: l'entusiasmo, la potenzialità di una vita intera e di un'incredibile avventura che comincia per questi ragazzi. E' tutto molto bello.
Intanto ho preso il raffreddore, oggi ho perso l'ombrello ed io sto cercando disperatamente di resistere per arrivare fino a domani mattina che c'è la presentazione del master e probabilmente si mangia a buffet, forza forza...
per dovere di cronaca la foto l'ho fregata qui. (flickr domina, altro che google images...)
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