E' un giorno nuovo: finalmente una doccia, un pranzetto con riso e patate a striscioline, una tazza di caffè, mi sento rimesso in carreggiata. Il ginocchio ha anche smesso di far male, pare, benone. Ieri era un'altra musica: stanco morto dopo venti ore di treno, col fondoschiena provato dal 'sedile duro' del posto, ritrovo Shijiazhuang fredda e desolata, busso alla porta del mio dormitorio per cinque minuti prima che qualcuno apra mi siedo sul letto freddo e sembro la pubblicità della costa crociere. Ma bando alle ciance, argomento del post: una settimana nel profondo sud!
Il giorno del capodanno cinese compro un biglietto per Guangzhou, mi va anche bene: posto a sedere, treno strapieno per le prime due ore che diventa mezzo vuoto per le restanti diciotto, posso anche dormire disteso sui posti a fianco a me. Il viaggio trascorre tranquillo, il treno è riscaldato e c'è un solo scarafaggino nei paraggi che poi se ne va, magari scendeva anche lui a qualche stazione prima di me. Arrivato a Guangzhou cambio di mezzo, si prende un bus verso Huizhou, altre due orette, faccio colazione sull'autobus colle cose che m'ero portato dietro mentre la tv del bus trasmette improbabili canzoni di capodanno in cantonese, non capisco un'acca. Aspettando Davide giro in un centro commerciale, compro un paio di ciabatte che tornano sempre utili e, dopo tre mesi in Cina mi peso su una bilancia in vendita... quota 73 chili, mica male, prima della partenza ero sui 78, un po' di soddisfazione c'è.
Huizhou non sarà una città famosa in Cina, ma insomma, non è il sud che mi aspettavo: è bella, pulita, centri commerciali e laghetti, grattacieli e viuzze con baracche, piante di mandarini ornamentali in ogni dove. Davvero niente male. Quanto all'ospitalità ricevuta, sono senza parole: ho trovato una famiglia simpatica, gentile e accogliente, una bella casa arredata con gusto e un marmocchio che più adorabile non si può. Inoltre, tra una chiacchiera e l'altra è stato anche super-interessante ascoltare l'esperienza lavorativa di Davide: come ha trovato lavoro qui ecc.: non è una passeggiata! Devo fare di più, mannaggia a quel poltrone che sono! Ho avuto l'occasione di mangiare tagliatelle e lasagne fatte da abili mani italiane e ravioli fatti da abili mani cinesi, ho conosciuto nuove famiglie alle prese coi loro pargoli (di pochi giorni, pochi mesi o pochi anni, per tutte le taglie!) e con la distribuzione a pioggia di bustine rosse (soldi che si regalano per tradizione a capodanno, per i non addetti) a ospiti, amici, figli di amici eccetera. Poi una visita fugace alla brulicante, zeppa di grattacieli (ed adiacente ad Hong Kong) Shenzhen. Infine dopo aver approfittato fin troppo dell'accoglienza parto per Guangzhou e prima di tornare mi fermo un giorno lì. L'ostello lo rimedio sulla lonely planet di Davide, si trova su Shamian: un isolotto sul Pearl river, piccolo, verde, con alcuni edifici storici lasciati lì a prendere la polvere, una passeggiata davvero gradevole! Poi esco, incontro un mio amico venuto qui per cercare lavoro e giriamo Beijing lu, la strada pedonale, ceniamo al ristorante indiano (sprovvisto di raita, gli pigliasse un accidente, o almeno sul menà non l'ho trovata), arriviamo sul ponte da cui partono i battelli che fanno il tour notturno sul fiume, tutto un sacco bello e col teporino della primavera! Il giorno dopo tour al parco Yuexiu, foto di rappresentanza con la statua delle cinque caprette che simboleggiano la città di Guangzhou (in alto a destra), stanco come se avessi scalato una montagna si riparte dalla stazione alla volta di Shijiazhuang. Tra una decina di giorni ricominciano le lezioni...
Ciauz!
Il giorno del capodanno cinese compro un biglietto per Guangzhou, mi va anche bene: posto a sedere, treno strapieno per le prime due ore che diventa mezzo vuoto per le restanti diciotto, posso anche dormire disteso sui posti a fianco a me. Il viaggio trascorre tranquillo, il treno è riscaldato e c'è un solo scarafaggino nei paraggi che poi se ne va, magari scendeva anche lui a qualche stazione prima di me. Arrivato a Guangzhou cambio di mezzo, si prende un bus verso Huizhou, altre due orette, faccio colazione sull'autobus colle cose che m'ero portato dietro mentre la tv del bus trasmette improbabili canzoni di capodanno in cantonese, non capisco un'acca. Aspettando Davide giro in un centro commerciale, compro un paio di ciabatte che tornano sempre utili e, dopo tre mesi in Cina mi peso su una bilancia in vendita... quota 73 chili, mica male, prima della partenza ero sui 78, un po' di soddisfazione c'è.
Huizhou non sarà una città famosa in Cina, ma insomma, non è il sud che mi aspettavo: è bella, pulita, centri commerciali e laghetti, grattacieli e viuzze con baracche, piante di mandarini ornamentali in ogni dove. Davvero niente male. Quanto all'ospitalità ricevuta, sono senza parole: ho trovato una famiglia simpatica, gentile e accogliente, una bella casa arredata con gusto e un marmocchio che più adorabile non si può. Inoltre, tra una chiacchiera e l'altra è stato anche super-interessante ascoltare l'esperienza lavorativa di Davide: come ha trovato lavoro qui ecc.: non è una passeggiata! Devo fare di più, mannaggia a quel poltrone che sono! Ho avuto l'occasione di mangiare tagliatelle e lasagne fatte da abili mani italiane e ravioli fatti da abili mani cinesi, ho conosciuto nuove famiglie alle prese coi loro pargoli (di pochi giorni, pochi mesi o pochi anni, per tutte le taglie!) e con la distribuzione a pioggia di bustine rosse (soldi che si regalano per tradizione a capodanno, per i non addetti) a ospiti, amici, figli di amici eccetera. Poi una visita fugace alla brulicante, zeppa di grattacieli (ed adiacente ad Hong Kong) Shenzhen. Infine dopo aver approfittato fin troppo dell'accoglienza parto per Guangzhou e prima di tornare mi fermo un giorno lì. L'ostello lo rimedio sulla lonely planet di Davide, si trova su Shamian: un isolotto sul Pearl river, piccolo, verde, con alcuni edifici storici lasciati lì a prendere la polvere, una passeggiata davvero gradevole! Poi esco, incontro un mio amico venuto qui per cercare lavoro e giriamo Beijing lu, la strada pedonale, ceniamo al ristorante indiano (sprovvisto di raita, gli pigliasse un accidente, o almeno sul menà non l'ho trovata), arriviamo sul ponte da cui partono i battelli che fanno il tour notturno sul fiume, tutto un sacco bello e col teporino della primavera! Il giorno dopo tour al parco Yuexiu, foto di rappresentanza con la statua delle cinque caprette che simboleggiano la città di Guangzhou (in alto a destra), stanco come se avessi scalato una montagna si riparte dalla stazione alla volta di Shijiazhuang. Tra una decina di giorni ricominciano le lezioni...
Ciauz!
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