Diario di una giornata speciale. Tra alti e bassi, tra estasi e noia, sarà difficile dimenticare il capodanno cinese 2009. Ripensandoci questi capodanni cinesi sono iniziati quatti quatti ma hanno sempre portato bene... qui c'era quello duemilaotto, ero a Venezia con il master ed abbiamo mangiato in un ristorante cinese, in quello duemilasette, se la mia memoria non fa acqua, ho mangiato da Pina insieme ad un mucchio di cinesi (ero l'unico non cinese in quell'appartamento a Perugia) tutti indaffarati a preparare ravioli con diversi ripieni, ho conosciuto anche Nan quel giorno e scoperto che il vitello con le patate è proprio buono! Prima di addentrarci nel post ringrazio mio fratello Alessandro, che ha pescato un po' di canzoni da guitar hero: world tour consigliandomene l'ascolto, l'esperimento lo considero ben riuscito e Misery Business dei Paramore ed Assassin dei Muse sono diventati la colonna sonora di questa giornata. Thanks!
La giornata in sè non è stata ricca di eventi, però ha quel suo perché, e mi ricorda un po' quel film (ecco, googlato, trovato) Sixteen candles, Un compleanno da ricordare in Italia, dove il compleanno della protagonista è festeggiato con una torta solo in due. Eh, li guardavo anche io i film il pomeriggio su italia1, eh. Comunque ritorniamo al capodanno, tutti lo passano in famiglia, a farcire jiaozi e guardare il Galà di capodanno sulla tv nazionale, e io che fo? Uno dei miei amici (nome inglese: Mario) è di Hainan, lavora qui, così gli ho chiesto se gli andava di vederci dopo il lavoro.
Ho preso un paio di autobus per arrivare vicino a dove lui lavora (in pratica la parte diagonalmente opposta di Shijiazhuang), partendo verso le sei e mezzo, era buio e non c'era una macchina in giro, alcuni centri commerciali si stagliavano con le loro illuminazioni e le classiche lanterne per dare il benvenuto all'anno nuovo e lungo tutta la città era un fischio di botti e fuochi d'artificio. Le strade deserte, sono arrivato a destinazione verso le otto e venti, il mio amico è passato a prendere me (o quello che ne era rimasto di me) alle nove e mezza, più o meno, sigh. Ci siamo fermati al Tian Yuan, uno di quei minimarket sempre aperti, abbiamo comprato dei ravioli surgelati e una bottiglia di birra. I ravioli erano per me e per il mio capodanno, lui con tutti i suoi colleghi lontani da casa aveva mangiato al lavoro, e orbene, la stanza fredda, la ciotola dei ravioli caldi tra le mie mani, i botti che sembravano non smettere mai (li sento ancora adesso, mica trovano requie questi qui). Difficilmente ravioli congelati sarebbero mai potuti sembrarmi più buoni.
Ah, domani si parte (destinazione Guangzhou), auguratemi buone ventuno ore di treno! Ci sentiamo al ritorno
La giornata in sè non è stata ricca di eventi, però ha quel suo perché, e mi ricorda un po' quel film (ecco, googlato, trovato) Sixteen candles, Un compleanno da ricordare in Italia, dove il compleanno della protagonista è festeggiato con una torta solo in due. Eh, li guardavo anche io i film il pomeriggio su italia1, eh. Comunque ritorniamo al capodanno, tutti lo passano in famiglia, a farcire jiaozi e guardare il Galà di capodanno sulla tv nazionale, e io che fo? Uno dei miei amici (nome inglese: Mario) è di Hainan, lavora qui, così gli ho chiesto se gli andava di vederci dopo il lavoro.
Ho preso un paio di autobus per arrivare vicino a dove lui lavora (in pratica la parte diagonalmente opposta di Shijiazhuang), partendo verso le sei e mezzo, era buio e non c'era una macchina in giro, alcuni centri commerciali si stagliavano con le loro illuminazioni e le classiche lanterne per dare il benvenuto all'anno nuovo e lungo tutta la città era un fischio di botti e fuochi d'artificio. Le strade deserte, sono arrivato a destinazione verso le otto e venti, il mio amico è passato a prendere me (o quello che ne era rimasto di me) alle nove e mezza, più o meno, sigh. Ci siamo fermati al Tian Yuan, uno di quei minimarket sempre aperti, abbiamo comprato dei ravioli surgelati e una bottiglia di birra. I ravioli erano per me e per il mio capodanno, lui con tutti i suoi colleghi lontani da casa aveva mangiato al lavoro, e orbene, la stanza fredda, la ciotola dei ravioli caldi tra le mie mani, i botti che sembravano non smettere mai (li sento ancora adesso, mica trovano requie questi qui). Difficilmente ravioli congelati sarebbero mai potuti sembrarmi più buoni.
Ah, domani si parte (destinazione Guangzhou), auguratemi buone ventuno ore di treno! Ci sentiamo al ritorno
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