Eravamo rimasti al mio arrivo a Shijiazhuang, adesso vediamo di passare alla permanenza. Oggi ho concluso la mia prima settimana di lezione, se devo tracciare una linea direi che tutto è andato bene anche se adesso ho 46 compiti da correggere e sono stato abbastanza inutilmente crudele quindi consumerò un bel po' di penna rossa.
Al mio arrivo mi hanno mostrato la mia camera, la 202, una stanza con un letto, tv (che non prende uno straccio di canale), frigo, dispenser dell'acqua, una lavatrice che secondo loro è una lavatrice ma a me sembra tutto fuorché una lavatrice (ancora non ho provato ad utilizzarla, nel prossimo post vi aggiornerò sui tentativi, che sento già vani), poi c'è il bagno, con la doccia che sostanzialmente E' IL bagno (niente vetri, niente tendine, niente) ed è una cosa che detesto ma di cui pian pianino sento che dovrò farmene una ragione. Internet ha funzionato abbastanza decentemente, certo negli standard cinesi, quindi niente blogger, niente siti zozzi, un po' di limitazioni che ti stanno strette e anche a quelle dovrò abituarmici... man man lai, 慢慢来, piano piano, dicono i cinesi, no?
Una settimana di vita è passata in fretta e le cose sono andate benone (a parte la stanza messa un po' maluccio, il che ha fatto credere ai miei genitori, dopo le mie lamentele, che fossi stato rinchiuso in una specie di gulag), anche più di quanto immaginassi. Ho subito fatto amicizia con Nacho, il mio vicino di stanza (204), ha la mia età ed insegna spagnolo, simpatico e solare come si confà ad uno nato nella penisola iberica, essendo approdato qui l'anno scorso assurge ufficialmente a ruolo di life coach: dove fare la spesa, in quali bettole mangiare, quali siti cinesi utilizzare a posto di youtube, et cetera et cetera. A questo piano ho anche conosciuto un giapponese appena arrivato, un tizio simpatico, ci siamo conosciuti a mensa e io ho ovviamente tirato fuori seduta stante il mio lato di manga appassionato/freak e lui penserà adesso che sono un demente.
Tutti comunque sono sconvolti, o almeno sorpresi, mi chiedono: ti sei laureato in inglese? e io: no la mia "specializzazione" è comunicazione (sorvoliamo, please). In risposta parte il commento unanime: perchè io ho conosciuto italiani/ ho sentito dire che gli italiani l'inglese non lo sanno parlare e io, che di certo non amo il mio paese alla follia devo indossare gli ingrati panni del nazionalista e dire: beh, no, dai, adesso ci sono millemila studenti universitari, credo che i giovani di oggi lo sappiano parlare un po' tutti. magari gli adulti meno.
Ho anche conosciuto un paio di ragazze, tramite Nacho, ma essendo il mondo piccolo ho scoperto che una delle due l'avevo già come contatto di msn. Daniela, infatti, ha già studiato italiano, lo parla in un modo che trovo adorabile (con tanto di parolacce) e vuole continuare a studiarlo insieme a me, ovviamente io sono più che ben disposto, in cambio di una manina col mandarino, eh eh eh eh. Evelyn (nome italiano non pervento) invece si è fatta carico di portarmi in giro per il centro di Shijiazhuang, abbiamo mangiato assieme 肉夹馍, rou jia mo, una cosa tipica di Xi'an (che a Xi'an mi ero perso) e mi ha mostrato tutti i maggiori punti di interesse commerciale della zona (dietro mio consiglio, della serie: saltiamo i musei, per quello ci sarà tempo e compriamo le lenzuola, piuttosto!).
Come finale di questo post vi racconto anche che abbiamo girato mezzo mondo perchè volevo comprare una piastra per farmi il caffè in camera, morale della favola, compro una piastra ad induzione (praticamente in Cina son tutte così, almeno quelle che ho visto io, niente fornelletti elettrici) e tornato a casa, preparato tutto il preparabile, scopro che non funziona con la macchinetta moka! sadness!
Al mio arrivo mi hanno mostrato la mia camera, la 202, una stanza con un letto, tv (che non prende uno straccio di canale), frigo, dispenser dell'acqua, una lavatrice che secondo loro è una lavatrice ma a me sembra tutto fuorché una lavatrice (ancora non ho provato ad utilizzarla, nel prossimo post vi aggiornerò sui tentativi, che sento già vani), poi c'è il bagno, con la doccia che sostanzialmente E' IL bagno (niente vetri, niente tendine, niente) ed è una cosa che detesto ma di cui pian pianino sento che dovrò farmene una ragione. Internet ha funzionato abbastanza decentemente, certo negli standard cinesi, quindi niente blogger, niente siti zozzi, un po' di limitazioni che ti stanno strette e anche a quelle dovrò abituarmici... man man lai, 慢慢来, piano piano, dicono i cinesi, no?
Una settimana di vita è passata in fretta e le cose sono andate benone (a parte la stanza messa un po' maluccio, il che ha fatto credere ai miei genitori, dopo le mie lamentele, che fossi stato rinchiuso in una specie di gulag), anche più di quanto immaginassi. Ho subito fatto amicizia con Nacho, il mio vicino di stanza (204), ha la mia età ed insegna spagnolo, simpatico e solare come si confà ad uno nato nella penisola iberica, essendo approdato qui l'anno scorso assurge ufficialmente a ruolo di life coach: dove fare la spesa, in quali bettole mangiare, quali siti cinesi utilizzare a posto di youtube, et cetera et cetera. A questo piano ho anche conosciuto un giapponese appena arrivato, un tizio simpatico, ci siamo conosciuti a mensa e io ho ovviamente tirato fuori seduta stante il mio lato di manga appassionato/freak e lui penserà adesso che sono un demente.
Tutti comunque sono sconvolti, o almeno sorpresi, mi chiedono: ti sei laureato in inglese? e io: no la mia "specializzazione" è comunicazione (sorvoliamo, please). In risposta parte il commento unanime: perchè io ho conosciuto italiani/ ho sentito dire che gli italiani l'inglese non lo sanno parlare e io, che di certo non amo il mio paese alla follia devo indossare gli ingrati panni del nazionalista e dire: beh, no, dai, adesso ci sono millemila studenti universitari, credo che i giovani di oggi lo sappiano parlare un po' tutti. magari gli adulti meno.
Ho anche conosciuto un paio di ragazze, tramite Nacho, ma essendo il mondo piccolo ho scoperto che una delle due l'avevo già come contatto di msn. Daniela, infatti, ha già studiato italiano, lo parla in un modo che trovo adorabile (con tanto di parolacce) e vuole continuare a studiarlo insieme a me, ovviamente io sono più che ben disposto, in cambio di una manina col mandarino, eh eh eh eh. Evelyn (nome italiano non pervento) invece si è fatta carico di portarmi in giro per il centro di Shijiazhuang, abbiamo mangiato assieme 肉夹馍, rou jia mo, una cosa tipica di Xi'an (che a Xi'an mi ero perso) e mi ha mostrato tutti i maggiori punti di interesse commerciale della zona (dietro mio consiglio, della serie: saltiamo i musei, per quello ci sarà tempo e compriamo le lenzuola, piuttosto!).
Come finale di questo post vi racconto anche che abbiamo girato mezzo mondo perchè volevo comprare una piastra per farmi il caffè in camera, morale della favola, compro una piastra ad induzione (praticamente in Cina son tutte così, almeno quelle che ho visto io, niente fornelletti elettrici) e tornato a casa, preparato tutto il preparabile, scopro che non funziona con la macchinetta moka! sadness!
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