Nei giorni trascorsi tra l'ultimo post e questo sono successe davvero un mucchio di cose, procederò in estrema sintesi, sperando di non tralasciare nulla.
Tutto inizia (ovviamente) due settimane fa con l'arrivo della lettera. A quel punto decido di andare a Roma e preparare il visto, parto per Roma giovedì incontro Nan che era a Roma andiamo un po' per bar (un tè a piazza di spagna 13,50 E, mica broccoli) poi salgo a Perugia, ospite dei miei ex-coinquilini. Rivedersi è stato un po' come se quei sei mesi di distacco non ci fossero mai stati, ho trovato la casa a posto come al solito, tutti bene anche Justin. Poi ho rivisto amici, compagnucci di master (e di merendine cinesi), un sacco di bella fauna insomma, c'era anche l'eurochocolate ma avevo un milione di cose per la testa e non l'ho degnato neanche di uno sguardo. Torno a Roma lunedì, riprendo il visto e torno a casa: il biglietto è prenotato per giovedì.
Giovedì parto facendo alzare 3/4 della mia famiglia ad un orario un po' infelice per accompagnarmi, parto da Fiumicino, arrivo a Londra, poi nuovo volo per Beijing a fianco a me una bellissima e paciocchissima bimba undicenne bionda in "gita" (wow, queste gite di oggi) a Pechino che come al solito si mostra impassibile mentre io tremo di paura sull'aereo. Arrivati a Pechino sgomento number 1: si son persi chissà dove la mia valigia, ok, mi danno una carta con 35 sterlie come scusa e dicono che poi me la manderanno a casetta mia bella ma Pechino sgomento number 2: quando arrivo non c'è nessuno ad aspettarmi!! e non so se concepite il panico di pensare di aver volato un attimo sedici ore a vuoto, poi il mio telefono non funzionava, sono sono riuscito a rimediare uno straccio di internet point nell'aeroporto... dopo un paio d'ore la cara Susan mi chiede se sono Mario dopo averlo chiesto ad altri tre/quattro stranieri, ritrovatici partiamo alla volta di Shijiazhuang. Tre ore di treno con il T (tekuai, assai veloce... e meno male). Ecco dov'erano finiti tutti i cinesi che quando ho abitato a Pechino non avevo visto! erano tutti alla stazione del treno, finalmente un'orda di gente come si deve! sul treno Beijing-Shijiazhuang (a 2 piani, wow) io avevo il mio bel posticino prenotato ma tutto intorno a me era un formicaio di cinesini che tornavano alla loro città dalla capitale (almeno presumo).
Arrivato a Shijiazhuang è quasi come avvertire le vertigini, sono atterrato qui, nel posto più lontano da casa del mondo e ci rimarrò per un bel po', non ho idea di come sarà la mia vita ma è quello che ho scelto di fare perché in fondo sentivo questa vocina che mi chiamava e perchè anche se le difficoltà saranno miriadi ho sempre creduto che l'esperienza che potrò trarne sarà impagabile. Cosa è avvenuto a Shijiazhuang cercherò di ricordarmelo ben benino perché ne parlerò nel prossimo post! eheh... ho anche io i miei impegni, sapete? ciao e a presto! :)
Tutto inizia (ovviamente) due settimane fa con l'arrivo della lettera. A quel punto decido di andare a Roma e preparare il visto, parto per Roma giovedì incontro Nan che era a Roma andiamo un po' per bar (un tè a piazza di spagna 13,50 E, mica broccoli) poi salgo a Perugia, ospite dei miei ex-coinquilini. Rivedersi è stato un po' come se quei sei mesi di distacco non ci fossero mai stati, ho trovato la casa a posto come al solito, tutti bene anche Justin. Poi ho rivisto amici, compagnucci di master (e di merendine cinesi), un sacco di bella fauna insomma, c'era anche l'eurochocolate ma avevo un milione di cose per la testa e non l'ho degnato neanche di uno sguardo. Torno a Roma lunedì, riprendo il visto e torno a casa: il biglietto è prenotato per giovedì.
Giovedì parto facendo alzare 3/4 della mia famiglia ad un orario un po' infelice per accompagnarmi, parto da Fiumicino, arrivo a Londra, poi nuovo volo per Beijing a fianco a me una bellissima e paciocchissima bimba undicenne bionda in "gita" (wow, queste gite di oggi) a Pechino che come al solito si mostra impassibile mentre io tremo di paura sull'aereo. Arrivati a Pechino sgomento number 1: si son persi chissà dove la mia valigia, ok, mi danno una carta con 35 sterlie come scusa e dicono che poi me la manderanno a casetta mia bella ma Pechino sgomento number 2: quando arrivo non c'è nessuno ad aspettarmi!! e non so se concepite il panico di pensare di aver volato un attimo sedici ore a vuoto, poi il mio telefono non funzionava, sono sono riuscito a rimediare uno straccio di internet point nell'aeroporto... dopo un paio d'ore la cara Susan mi chiede se sono Mario dopo averlo chiesto ad altri tre/quattro stranieri, ritrovatici partiamo alla volta di Shijiazhuang. Tre ore di treno con il T (tekuai, assai veloce... e meno male). Ecco dov'erano finiti tutti i cinesi che quando ho abitato a Pechino non avevo visto! erano tutti alla stazione del treno, finalmente un'orda di gente come si deve! sul treno Beijing-Shijiazhuang (a 2 piani, wow) io avevo il mio bel posticino prenotato ma tutto intorno a me era un formicaio di cinesini che tornavano alla loro città dalla capitale (almeno presumo).
Arrivato a Shijiazhuang è quasi come avvertire le vertigini, sono atterrato qui, nel posto più lontano da casa del mondo e ci rimarrò per un bel po', non ho idea di come sarà la mia vita ma è quello che ho scelto di fare perché in fondo sentivo questa vocina che mi chiamava e perchè anche se le difficoltà saranno miriadi ho sempre creduto che l'esperienza che potrò trarne sarà impagabile. Cosa è avvenuto a Shijiazhuang cercherò di ricordarmelo ben benino perché ne parlerò nel prossimo post! eheh... ho anche io i miei impegni, sapete? ciao e a presto! :)
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