Uhm, devo farmi venire in mente qualche bel detto cinese anche per l'inizio di questo post, mi sembra un bel trend. Comunque bando alle ciance e ai preamboli per cui non ho scritto tutto questo tempo bla bla bla e veniamo a noi. Semmai dopo analizzeremo come siamo arrivati qui.
Mi sono, maldestramente, trasferito in un nuovo appartamento, abito con due ragazzi che studiano italiano e i cui nomi italiani sono Orlando (!) e Vigo (!!), per ora la convivenza procede su buoni binari, certo i germi, i sintomi di quella sindrome che porta all'insopportabilità reciproca e al pianificare una strage ci sono sempre, però diciamo che sono in una fase latente, quindi tutto ok per ora. Ho fatto la mia ultima lezione il 9 settembre. Mi sono licenziato dalla scuola con decorrenza dal primo del mese.
In effetti, in perfetto stile Mario, non c'era un piano ben delineato di cosa avrei fatto. Credo praticamente un po' tutti mi rimproverino questa scelta presa a favore dell'altra opzione (leggasi: mi tengo il lavoro alla scuola fin quando non trovo di meglio, che così almeno mezzo stipendio ce l'ho). Io che nella vita di certezze non ne ho tantissime avevo quella che il lavoro a Nanguang era assolutamente inutile e inappagante, indi per cui, di fronte a questa mezza certezza che avevo ho pensato: meglio levare le tende. Quanto alle altre lezioni, quelli di Dongfang che si sono sempre spacciati per miei amiconi, che mi avevano detto che avrebbero sperato che io fossi rimasto a Nanchino (oddio, consecutio temporum, sento il ghiaccio che si assottiglia), insomma, evidentemente tanto amiconi miei non erano. Mi sono trasferito dal dormitorio ad un appartamento in affitto. Sono andato a Hong Kong volando qui e lì con l'aereo per farmi un visto business di sei mesi. Appena avviate le pratiche del visto scrivo loro: beh, pare che posso restare in Cina un altro po', che si fa? Questi mi scrivono: "beh, sai, potremmo darti un sacco di altre lezioni, ma non per i soldi che prendevi prima" (gatto che ripassa, parte il deja vù). Simpatici come un dito in un occhio.
Quindi rieccomi, in questo spazioso appartamento, mi sento uno della famiglia Stark ripentendo a me stesso "winter is coming", conscio che il bell'appartamentino (arredato nel modo più cheap immaginabile, dico solo: la tazza del water traballa) sarà una pesantissima arma a doppio taglio quando il freddo arriverà e noi moriremo male senza riscaldamenti e con questi infissi che secondo me hanno l'isolazione termica della carta velina. vabbè, vedremo. Insomma, sono qui e cerco lavoro. Chissà quante possibilità eh. La lingua del futuro eh. Le persone ti trattano come se fossi un mezzo genio perché uno sa due parole di cinese e dicono, beh, trovare un lavoro sarà sicuramente una passeggiata. Io però mi faccio la mia quotidiana gira tra siti di annunci (monster, zhaopin, camera di commercio italiana in Cina, ricerche su google contenenti la parola lavoro + keyword più disparate) e non trovo assolutamente una fava. Gli unici due tre annuncini che ogni tanto spuntano fuori sono quelli per insegnanti di italiano mal pagati, con orizzonti lavorativi che non superano i tre mesi. Uno dei problemi di fondo, ad occhio e croce, è che in effetti neanche io so esattamente cosa cercare come posizione lavorativa. Però è anche vero forte che tutti, ma dico tutti i sacrosanti annunci richiedono persone che abbiano esperienza di tre-cinque anni nei propri campi. Che a me sembra un paradosso logico di una certa dimensione. Insomma, se il lavoro entry level è stato fatto scomparire dal pianeta come si fa questa fantomatica esperienza? Un giorno arriveremo ad un unico progenitore dell'esperienza lavorativa che avrà accumulato l'esperienza in tutto lo sciibile umano perché ha potuto cambiare tutti i lavori a suo piacimento, tutti gli altri fessi sotto di lui perché nessuno è mai riuscito ad entrare. Ma vabbè, come in amore, probabilmente anche nel lavoro se le cose fossero facili non ci sarebbe poi tutto questo gran gusto.
Bene, per ora continuo la (nuova) routine quotidiana: tarantella tra siti per l'impiego, quando si fa un'oretta prendo la bici e pedalo fino a trovare un posto dove mangiare per due soldi, la sera i giovanotti ritornano e Haoran (Orlando) si mette a smanettare con il proiettore che ha comprato qualche giorno fa su taobao. Abbiamo visto in questi giorni: il dvd pezzotto di batman the dark knight rises che ho comprato per dieci yuan con grande rimorso (toccherà rivederlo di nuovo in versione decente), una seconda visione di New York I love you, mentre ieri è toccato a Prometheus che non è stato affatto male. Arrivati qui passo e chiudo, a presto!
Quindi rieccomi, in questo spazioso appartamento, mi sento uno della famiglia Stark ripentendo a me stesso "winter is coming", conscio che il bell'appartamentino (arredato nel modo più cheap immaginabile, dico solo: la tazza del water traballa) sarà una pesantissima arma a doppio taglio quando il freddo arriverà e noi moriremo male senza riscaldamenti e con questi infissi che secondo me hanno l'isolazione termica della carta velina. vabbè, vedremo. Insomma, sono qui e cerco lavoro. Chissà quante possibilità eh. La lingua del futuro eh. Le persone ti trattano come se fossi un mezzo genio perché uno sa due parole di cinese e dicono, beh, trovare un lavoro sarà sicuramente una passeggiata. Io però mi faccio la mia quotidiana gira tra siti di annunci (monster, zhaopin, camera di commercio italiana in Cina, ricerche su google contenenti la parola lavoro + keyword più disparate) e non trovo assolutamente una fava. Gli unici due tre annuncini che ogni tanto spuntano fuori sono quelli per insegnanti di italiano mal pagati, con orizzonti lavorativi che non superano i tre mesi. Uno dei problemi di fondo, ad occhio e croce, è che in effetti neanche io so esattamente cosa cercare come posizione lavorativa. Però è anche vero forte che tutti, ma dico tutti i sacrosanti annunci richiedono persone che abbiano esperienza di tre-cinque anni nei propri campi. Che a me sembra un paradosso logico di una certa dimensione. Insomma, se il lavoro entry level è stato fatto scomparire dal pianeta come si fa questa fantomatica esperienza? Un giorno arriveremo ad un unico progenitore dell'esperienza lavorativa che avrà accumulato l'esperienza in tutto lo sciibile umano perché ha potuto cambiare tutti i lavori a suo piacimento, tutti gli altri fessi sotto di lui perché nessuno è mai riuscito ad entrare. Ma vabbè, come in amore, probabilmente anche nel lavoro se le cose fossero facili non ci sarebbe poi tutto questo gran gusto.
Bene, per ora continuo la (nuova) routine quotidiana: tarantella tra siti per l'impiego, quando si fa un'oretta prendo la bici e pedalo fino a trovare un posto dove mangiare per due soldi, la sera i giovanotti ritornano e Haoran (Orlando) si mette a smanettare con il proiettore che ha comprato qualche giorno fa su taobao. Abbiamo visto in questi giorni: il dvd pezzotto di batman the dark knight rises che ho comprato per dieci yuan con grande rimorso (toccherà rivederlo di nuovo in versione decente), una seconda visione di New York I love you, mentre ieri è toccato a Prometheus che non è stato affatto male. Arrivati qui passo e chiudo, a presto!
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