Contrariamente ad ogni auspicio ma proprio come preventivato l'estate continua a passare in una sorta di stato vegetale. Quasi due mesi sono volati senza che io abbia concluso nulla, fatto alcunchè di rilevante. Mi ritrovo semplicemente più triste e in una peggiore forma fisica. Agosto volge al termine ed adesso subentra uno stato di inutile fibrillazione per le scadenze dietro l'angolo
Ho sempre pensato che non è il caso di dare per certa una nuova partenza per la Cina finchè tutta la burocazia non ha fatto il suo corso, fino all'acquisto del biglietto, al ricevimento dell'agognato visto. E nelle due precedenti esperienze si è sempre verificato puntuale un ritardo fastidioso che mi ha tenuto qui in italia per mai meno di un mese rispetto a quanto preventivato. Ogni anno poi i dettagli cambiano sensibilmente, restando comunque ammantati di mistero, quest'anno però sono sicuramente complice di questo misfatto.
Prima di lasciare Jinan, nei giorni attorno alla data di pubblicazione del precedente post, ho sentito un professore di un università di Nanchino: c'era un posto lì e avrebbero potuto scegliere me. Io ho metaforicamente calato le braghe: l'idea di andare a Nanchino mi eccitava, ci ero stato giusto poco tempo prima e mi era parso un bel posticino. L'inevitabile neo che si è presentato è stato il seguente: di lì a una settimana l'università avrebbe chiuso, mi informa, avrei quindi dovuto inventarmi un metodo alternativo, venire prima con un visto turistico, mi dice. E qui casca l'asino: non ho detto dal primo momento che a me sembrava una storiella ridicola e questo ricorso al sotterfugio mi sembrava un po' triste (tralasciando il fatto che avrei avuto ZERO garanzie), ho detto si vedrò, mi informerò, farò quello che posso. E non conta quanto iniqui fossero i termini dell'accordo: ho dato la mia parola che avrei provveduto a risolvere la questione e per questo c'ho perso la faccia. Oggi è arrivata un'altra mail facente parte dello scambio espistolare a tema "non ho idea di come ottenere il visto" che, nella sua oscura stringatezza, non è che non lasci speranze, ma comunque non getta una buona luce sui probabili sviluppi futuri.
P.S. Un minuto d'odio per quelli della dogana che mi chiamano addirittura illudendomi che il mio pacco (si, proprio quello nominato nel post precedente) sia in arrivo e invece passata una settimana ancora niente, davvero ironico pensare che le mie quattro cianfrusaglie dopo aver fatto tutta questa strada dalla cina adesso si trovano impigliate in chissà quali maglie della burocrazia italiana
Ho sempre pensato che non è il caso di dare per certa una nuova partenza per la Cina finchè tutta la burocazia non ha fatto il suo corso, fino all'acquisto del biglietto, al ricevimento dell'agognato visto. E nelle due precedenti esperienze si è sempre verificato puntuale un ritardo fastidioso che mi ha tenuto qui in italia per mai meno di un mese rispetto a quanto preventivato. Ogni anno poi i dettagli cambiano sensibilmente, restando comunque ammantati di mistero, quest'anno però sono sicuramente complice di questo misfatto.
Prima di lasciare Jinan, nei giorni attorno alla data di pubblicazione del precedente post, ho sentito un professore di un università di Nanchino: c'era un posto lì e avrebbero potuto scegliere me. Io ho metaforicamente calato le braghe: l'idea di andare a Nanchino mi eccitava, ci ero stato giusto poco tempo prima e mi era parso un bel posticino. L'inevitabile neo che si è presentato è stato il seguente: di lì a una settimana l'università avrebbe chiuso, mi informa, avrei quindi dovuto inventarmi un metodo alternativo, venire prima con un visto turistico, mi dice. E qui casca l'asino: non ho detto dal primo momento che a me sembrava una storiella ridicola e questo ricorso al sotterfugio mi sembrava un po' triste (tralasciando il fatto che avrei avuto ZERO garanzie), ho detto si vedrò, mi informerò, farò quello che posso. E non conta quanto iniqui fossero i termini dell'accordo: ho dato la mia parola che avrei provveduto a risolvere la questione e per questo c'ho perso la faccia. Oggi è arrivata un'altra mail facente parte dello scambio espistolare a tema "non ho idea di come ottenere il visto" che, nella sua oscura stringatezza, non è che non lasci speranze, ma comunque non getta una buona luce sui probabili sviluppi futuri.
P.S. Un minuto d'odio per quelli della dogana che mi chiamano addirittura illudendomi che il mio pacco (si, proprio quello nominato nel post precedente) sia in arrivo e invece passata una settimana ancora niente, davvero ironico pensare che le mie quattro cianfrusaglie dopo aver fatto tutta questa strada dalla cina adesso si trovano impigliate in chissà quali maglie della burocrazia italiana
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