Sono passate due settimane ma non sarà per nulla facile dimenticare che tutto è iniziato piangendo come un moccioso. Partiti dalle tre e qualcosa da casa per prendere l'aereo alle sette meno un quarto, per arrivare un'oretta prima della partenza, poi al raccordo anulare un'uscita sbagliata e per molti interminabili minuti ho pensato che la frittata era fatta. Un imbarco al volo con cazziatone dell'addetta al check-in, ho salutato tutti in fretta e furia senza neanche il tempo di inumidire gli occhi, prima o fatto la fila, poi mostrando la carta d'imbarco ho supplicato mezzo aeroporto di fiumicino di farmi passare avanti (fino ad una signora che mi ha sfanculato mostrando che anche lei aveva l'imbarco a quell'ora...), sono arrivato al gate che quelli dell'air-china chiamavano il mio nome, poi un altro mezzo casino perché non sapevo dove infilare il bagaglio, mi sono preso qualche altro mezzo cazziatone da qualche cinese stufo di vedermi correre avanti e indietro. Poi la scoperta che in fondo stavo più comodo sugli aerei british airways che non quelli air-china nonostante le mie fanta-aspettative, comunque questo volo aveva il vantaggio non piccolo di essere diretto. Si parte di sera, un cena, film cinese (叶问, carino), chiacchiere coi vicini (signora cinese di wenzhou a sinistra, signore umbro che lavora in cina a destra), sonnellino, film cinese (硬汉, meno carino), colazione e siamo arrivati.
La prima cosa che faccio arrivato è chiamare Wilson che mi dà il benvenuto in Cina. Mi invade una felicità incredibile. Poi avevo un giorno libero a Pechino, mi sistemo nell'albergo, chiamo Costantino chiedendo se ci vogliamo incontrare... dice che più tardi richiamerà. Chiamo anche Nan e ci diamo appuntamento per domani. Torno in albergo e mentre aspetto la chiamata di Costantino crollo dalla stanchezza. Mi risveglio il giorno dopo... scoprendo che la sveglia l'avevo messa con l'ora italiana, quindi sarebbe suonata all'una! Mi vesto in fretta e furia e volo all'ambasciata italiana per un fugace incontro con il mio super indaffarato tutor senior. C'è l'educational expo a Beijing nei prossimi giorni... Uni-Italia è in fermento, eh eh. Poi vedo Nan che mi porta a mangiare un meraviglioso hamburger a sanlitun (10 euro di hamburger... e per fare il confronto io oggi ho mangiato con 60 cent di ravioli), mi dice che tempo una settimana o due verrà a trovarmi a Jinan. In serata il volo per Jinan fa due ore di ritardo, servono il solito tramezzino sull'aereo e girandomi noto che saremo in tre sull'aereo ad averlo preso. Arrivo all'aeroporto di Jinan, c'è la mia collega Valentina ad aspettarmi. Una ragazza di Jinan che ha studiato all'università di Xiamen con un ottimo italiano. L'autista ci porta verso la mia nuova casa.
L'università dello shandong (山东大学, abbreviato in 山大) si trova in una zona molto bella di Jinan è appiccicata ad una cattedrale cattolica e quando arrivo al mio appartamento mi cade a terra la mascella. Bello, grande (45mq), pulito... il confronto con shijiazhuang è davvero impietoso per svariate ragioni: a) vivo per conto mio, addio coprifuoco della cippa. E Jinan di sera è ancora più bella di Jinan di giorno! b) qui intorno c'è di tutto, vivo praticamente sopra un centro commerciale e vicino c'è un supermercato a due piani (大润发) che, per dire, vende pure i frosties. c) il sopra nominato centro commerciale ha al suo interno una sala videogiochi, roba che ci ripenso e c'ho i lacrimoni.
Ho quattro cinque giorni per adattarmi, fare un po' di pratiche, nel fine settimana parto per vedere un paio di posticini scenici: la piazza della città delle fonti (泉城广场, nomignolo di Jinan) e il lago Daming (大明湖), la visita viene interrotta bruscamente dal mal di pancino che mi ha afflitto per i primi giorni di permanenza (adesso va molto meglio) e me ne torno a casa. Qualche giorno dopo un mio nuovo amico mi porta di sera ad un altro parco vicino a dov'ero stato, mi pare si chiami Heihuquan (黑虎泉, fonte della tigre nera). I corsi d'acqua illuminati di sera, la passeggiata tranquilla, le persone che raccoglievano l'acqua alle fonti, in quel momento ho finalmente pensato: capperi però, Jinan è davvero bella.
A presto per la seconda parte di: Mario mette piede in Cina per la terza volta. Vi ricordo che blogger è bloccato, facebook pure, stranamente flickr no, quindi se volete vedere qualche foto le trovate lì. Ciao ciao!
La prima cosa che faccio arrivato è chiamare Wilson che mi dà il benvenuto in Cina. Mi invade una felicità incredibile. Poi avevo un giorno libero a Pechino, mi sistemo nell'albergo, chiamo Costantino chiedendo se ci vogliamo incontrare... dice che più tardi richiamerà. Chiamo anche Nan e ci diamo appuntamento per domani. Torno in albergo e mentre aspetto la chiamata di Costantino crollo dalla stanchezza. Mi risveglio il giorno dopo... scoprendo che la sveglia l'avevo messa con l'ora italiana, quindi sarebbe suonata all'una! Mi vesto in fretta e furia e volo all'ambasciata italiana per un fugace incontro con il mio super indaffarato tutor senior. C'è l'educational expo a Beijing nei prossimi giorni... Uni-Italia è in fermento, eh eh. Poi vedo Nan che mi porta a mangiare un meraviglioso hamburger a sanlitun (10 euro di hamburger... e per fare il confronto io oggi ho mangiato con 60 cent di ravioli), mi dice che tempo una settimana o due verrà a trovarmi a Jinan. In serata il volo per Jinan fa due ore di ritardo, servono il solito tramezzino sull'aereo e girandomi noto che saremo in tre sull'aereo ad averlo preso. Arrivo all'aeroporto di Jinan, c'è la mia collega Valentina ad aspettarmi. Una ragazza di Jinan che ha studiato all'università di Xiamen con un ottimo italiano. L'autista ci porta verso la mia nuova casa.
L'università dello shandong (山东大学, abbreviato in 山大) si trova in una zona molto bella di Jinan è appiccicata ad una cattedrale cattolica e quando arrivo al mio appartamento mi cade a terra la mascella. Bello, grande (45mq), pulito... il confronto con shijiazhuang è davvero impietoso per svariate ragioni: a) vivo per conto mio, addio coprifuoco della cippa. E Jinan di sera è ancora più bella di Jinan di giorno! b) qui intorno c'è di tutto, vivo praticamente sopra un centro commerciale e vicino c'è un supermercato a due piani (大润发) che, per dire, vende pure i frosties. c) il sopra nominato centro commerciale ha al suo interno una sala videogiochi, roba che ci ripenso e c'ho i lacrimoni.
Ho quattro cinque giorni per adattarmi, fare un po' di pratiche, nel fine settimana parto per vedere un paio di posticini scenici: la piazza della città delle fonti (泉城广场, nomignolo di Jinan) e il lago Daming (大明湖), la visita viene interrotta bruscamente dal mal di pancino che mi ha afflitto per i primi giorni di permanenza (adesso va molto meglio) e me ne torno a casa. Qualche giorno dopo un mio nuovo amico mi porta di sera ad un altro parco vicino a dov'ero stato, mi pare si chiami Heihuquan (黑虎泉, fonte della tigre nera). I corsi d'acqua illuminati di sera, la passeggiata tranquilla, le persone che raccoglievano l'acqua alle fonti, in quel momento ho finalmente pensato: capperi però, Jinan è davvero bella.
A presto per la seconda parte di: Mario mette piede in Cina per la terza volta. Vi ricordo che blogger è bloccato, facebook pure, stranamente flickr no, quindi se volete vedere qualche foto le trovate lì. Ciao ciao!
3 commenti:
sei vivooooooooooo!!!!!!! :'D
Bentornato!
Eheh si nota una certa frenesia.
Sei in Cina per studio?
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