Oggi è stata una bella giornata, del resto è domenica: le domeniche sono facili, il casino son gli altri giorni. Comunque la vita di un insegnante è piuttosto ripetitiva, almeno finora: settimana passata nell'angoscia e nello stress per preparare le lezioni, weekend sul cazzeggiante allegrotto. D'ora in poi con gli esami in vista sarà un pochino diverso, ma di questo ne parleremo un'altra volta.
Insomma, oggi mi sono alzato, colazione, spalmatina di cremine comprate ieri al supermercato per idratare la faccina e il musino e non creparmi la pelle come un'opera di Burri. Sono andato dalla signora fuori l'università tutta imbacuccata che, munita di macchina da cucire di non precisata epoca, ripara i vestiti, io mi vergognavo ma l'altro giorno vidi che in pratica cuciva uno stivale, mi avvicinai e le faccio: senta, io ho una maglia aperta da un lato, se gliela porto me la aggiusta? e lei annuisce con forza per rassicurarmi. Vi ho parlato della maglia di qualità insulsa che si è aperta come uno startac appena me la sono messa? no? beh, meglio per voi, anzi, dimentichiamocene tutti. Consegnata la maglia vado dal barbiere, era un po' che volevo tagliarmi i capelli, non tanto perché fossero lunghi ma in quanto l'ultima volta me li son tagliati io e più crescevano più temevo che si notasse che sono tagliati alla cazzo, nei trenta minuti che avrei dovuto aspettare sono andato a farmi un giro in certi vicoli assurdi dove uno straniero non ha mai osato mettere piede (e io non so se lo farò più, eh eh). Poi è stata una giornata placida: ho riguardato Pane e tulipani perché voglio mostrarlo domani ai ragazzi. Ieri mi sono cimentato in uno stupido fotomontaggio poi pubblicato su facebook: ho preso la foto dei diciott'anni di mia sorella e ho aggiunto la mia faccia a quella di tutta la famiglia. Dopo aver provato il primo impercettibile pentimento di essere venuto qui per il freddo che faceva giovedì scorso guardando quella foto ho pensato che, come me, i miei familiari stanno vivendo la loro vita e io non sono con loro in questi momenti. A solo un mese e mezzo dalla mia partenza, ho fatto in fretta! Mi mette nostalgia, ma insomma, quando ho deciso di voler continuare con la Cina sapevo che niente capre e cavoli, niente mogli ubriache e botti piene, però fa un po' male lo stesso. Spero che anche le vostre domeniche siano buone, ne avete il tempo, qui son le nove e io sono nel letto, ma li son le due, hai voglia... Ciao!
Nessun commento:
Posta un commento