mercoledì, aprile 12, 2023

Tre lustri fa.

Quando ho aperto questo blog inizialmente si chiamava Bókè, che magari ricorda la parola *pokè* adesso di moda, ma essendo bókè una parola cinese si legge in tutt'altro modo (diciamo: buo-k), la parola che in cinese significava appunto blog, parola che tra ci è rimasta soprattutto nella sua versione micro: microblog, Weibo. 

Rispolvero per un momento il blog dato che sono passati quindici anni dal 12 Aprile 2008, giorno in cui sono atterrato a Shanghai. 
Ieri il mio collega mi ha chiesto di tutto questo tempo in Cina qual è il mio traguardo, a cosa guardo con più soddisfazione. Lui in questo tempo ha messo su famiglia, avuto due figli, dice che ora i figli sono grandicelli, magari troverà il tempo di riprendere il suo sogno e viaggiare per il mondo, e io? boh?

Comunque dato che siamo qui facciamo un riassuntino delle ultime puntate. 
Da quasi due anni vivo a Bengbu, una città piccola nel centro della Cina, sono venuto qui ad insegnare Italiano (e inglese). Mi stava scadendo il permesso di soggiorno a Shanghai e l'alternativa era tornare in Italia o venire qui e mi sono detto perché no?
In realtà con l'alta velocità Bengbu non è poi così lontana da Shanghai (un paio di ore) all'epoca decisi di venire a visitare la scuola, arrivai e gli studenti erano tutti un po' meravigliati un po' sbalorditi e contenti di vedermi, alla mensa si mangiava gratis e quindi mi son detto perché no.

Ho firmato all'epoca un contratto di due anni che tra un po' volgerà al termine quindi toccherà  pensare di nuovo al da farsi, cosa ci riserverà il futuro? : )


lunedì, ottobre 26, 2020

Periodo blu


Eccoci qua, per l'annuale post che riepiloga lo stato della Maiosfera. 

Dall'approdo a Shanghai è passato un anno e mezzo. Ho lavorato per Trip per 13 mesi. Poi è arrivato il covid e yada yada e un doloroso giorno di giugno mi hanno mandato a casa. Per la terza volta, la terza, faccio il piccolo disoccupato in Cina.
Ho pensato di scrivere un nuovo post in un momento di leggero scoramento: la mia domanda per un posto di lavoro dopo due colloqui non è andata a buon fine e mi sembra che gli annunci online che quotidianamente controllo su linkedin, echinacities e qualche altro sito siano particolarmente stagnanti.  
Questa domanda di lavoro è un po' emblematica di tutta la situazione: l'azienda mi sembrava un posto affidabile, il lavoro stesso non mi attirava particolarmente, gli orari di lavoro (dalle due di pomeriggio alle undici di sera) avrebbero comportato una decisiva opera di riadattamento delle proprie abitudini.
Pur non essendone molto convinto certamente non ero nella posizione di poter rifiutare un'opportunità lavorativa ed alla fine hanno deciso loro al mio posto augurandomi di trovare il lavoro che desidero quanto prima.

E quindi si ricomincia da capo: di solito la mattina cerco annunci di lavoro, poi cucino, poi cazzeggio un pochino guardando qualcosa su youtube, la sera magari vado in palestra per una lezione di zumba o una di yoga. 
Recentemente ho letto un manga "The Blue Period" che parla di uno studente e del suo avvicinamento al mondo dell'arte e alla decisione di provare l'ammissione all'Università delle arti di Tokyo. Come sempre in questi casi, che leggi un manga, o guardi l'anime di tutti in campo con Lotti, Mila e Shiro, Hikaru no go e compagnia ti viene la voglia e pensi "cavolo pure io", pure con l'aggravante che quando lo leggi online ci sono i commenti degli aspiranti artisti che dicono: ma questa è para para la mia vita! mi riconosco tantissimo! che bello avere il supporto dei propri genitori e amici! eccetera eccetera.
Ovviamente la cosa muore lì, giusto il tempo di fantasticare di comprare uno di quei corsi formativi online per imparare a fare due disegnini.
Un altro giorno deve iniziare, si riparte.

mercoledì, luglio 03, 2019

魔都 - Sin City


Oggi modificando le informazioni sul mio profilo twitter (@jiraiya) ho notato che c'era un link a questo blog. Ho pensato: facciamo allora che scriviamo un post nuovo. Per lo sfizio di aggiungere le cose che sono accadute negli ultimi 9 mesi. In breve:

Il 2 novembre scorso ho lasciato il lavoro che avevo da Anker dopo 3 anni e mezzo e qualcosina. Il 5 novembre iniziava la mia piccola gita a spasso per posti della Cina che non avevo ancora avuto la fortuna di visitare. Sono stato a Chongqing, a Chengdu, a Lijiang, Dali, Kunming, a Wuhan, a Hangzhou, a Fenghuang, a Tianjin, a Dalian, a Shenyang. Ho fatto tre o quattro lezioni di Italiano.

Verso gennaio ho fatto un colloquio ed ho ricevuto un offerta di lavoro. Dato che erano passati due mesi dal mio ultimo giorno di lavoro non ho potuto effettuare il cambio di permesso di lavoro (possibile solo entro un mese) ma ho dovuto rifare tutte le carte per il visto (Trauma n°1).
Poi mi sono messo a fare dei pacchi e buttare una quantità imbarazzante di roba in vista del fatto che avrei lasciato il mio appartamento a Changsha (Truama n°2).

A fine febbraio è arrivato mio fratello in Cina e ci siamo fatti due settimane a zonzo tra HK, Guangzhou, Shanghai, Pechino. Mi auguro che si sia divertito e mi dispiace che a Nanchino ci abbiano sequestrato il coltellino svizzero a cui lui teneva molto.

Dopo ho accettato il gentile invito di un mio amico a Nanchino che mi ha offerto di stare da lui mentre completavo le pratiche per il lavoro. Tali pratiche hanno preso molto molto più tempo di quanto mi aspettassi e hanno compreso vari eventi traumatici quali più di tre mesi di attesa per il riconoscimento della mia laurea (il master non vale un fico secco in Cina, beh, neanche in Italia, temo), certificati di casellario giudiziale fatti, rifatti, lauree staccate dalle pareti e spedite in fretta e furia con DHL in Cina. Un supplizio.

E quindi a metà maggio sono approdato a Shanghai. Ho preso un appartamento il cui affitto costa più del triplo di quanto costava quello a Changsha al sesto piano senza ascensore. Poi magari parliamo anche di Shanghai.
Intanto beh, un caro saluto!

venerdì, ottobre 12, 2018

L'età adulta - Parte II. La zuppa di pollo avvelenata.

Mi sento stanco.
La signora che dirige il mio dipartimento, Sharon, mi consiglia di farmi degli amici, di trovarmi una fidanzata, la settimana prossima andiamo in gita di due giorni per un'attività di team building mi dice che posso portare qualcuno con me.

Quando ho detto a Sharon che non trovo più interessante il mio lavoro, che non trovo stimolante la vita che sto conducendo in questo momento mi ha detto che devo avere un traguardo, devo pensare a cosa voglio fare e che, stabilito dove voglio arrivare, lei può aiutarmi e darmi i consigli su come arrivarci.

Una mia collega, quando ho saputo che avevo parlato con Sharon ha pensato che sicuramente mi aveva riempito la testa di fesserie, ha detto che le frasi di Sharon sono zuppa di pollo avvelenata (毒鸡汤): un'espressione che indica un discorso che parte che sembra motivazionale e ispirante ma la morale di fondo è invece perversa e stravolta.

Nadine, la mia manager, mi ha chiesto cosa farò. E le ho detto che non lo so.
Le ho detto che non so che fare e, che non avendo altre scelte, scelgo di fare la cosa sbagliata.
Mi ha detto: secondo la mia esperienza quello di cui le persone si pentono è di non aver preso delle decisioni.
E l'ho trovata una frase che un po' mi ha rincuorato.

giovedì, luglio 12, 2018

L'età adulta - Parte I

Dissi a mia madre a proposito della vita in Cina che non mi interessava vivere in Italia perché qua non sai mai cosa accadrà il giorno dopo e invece lo sapevo che a stare in Italia ogni giorno non sarebbe accaduto mai niente.
Passato qualche anno con una certa brutale onestà ho quindi detto a Shirley delle risorse umane che mi rammarica essermi accorto che lavorare qui è diventato quello che mi auguravo di lasciare.
So esattamente cosa accadrà domani. Mi alzo in ritardo, prendo la bici e sono in ufficio, combatto contro la sonnolenza per nove ore davanti al computer, inforco di nuovo la bici e vado in palestra a seguire qualche lezione. E poi a casa di nuovo davanti al pc: il mio supplizio diurno, diventa il mio svago notturno.
Una piccola serie di messaggi, e scusate se questo resta l'unico, sulle cose che sono state.

mercoledì, dicembre 02, 2015

Ciao

Sono ancora intero e alla fine non ci sono finito per strada. stop.
Potremmo anche concluderlo qui il post di oggi.

Continuo a lavorare per Anker (ho un numero abbastanza imbarazzante di batterie in giro per casa), porto sempre al polso un Mi Band che mi conta i passi e le ore di sonno, la bilancia si collega col bluetooth e mi aggiorna sul peso ma questa volta in Cina resto una piccola botte, sarà la vita d'ufficio o il metabolismo rallentato ora che c'ho un età, non saprei.

Uh! Qui sotto parlavo di Hotline Miami 2, a Marzo, non posso crederci sia passato tanto tempo, comunque l'ho comprato due giorni fa e ci sto giocando.

Insomma la vita continua senza grandi sobbalzi. Tra un po' si torna a casa per Natale e non vedo l'ora di riabbracciare Sara.

E insomma così, poi ci risentiamo con calma, tanto grandi aggiornamenti non ne ho e mi faceva piacere riscrivere due righe qui. Un ultimo speciale saluto a mio zio che ci ha lasciati troppo presto e ha lasciato un buco gigantesco nel mio petto. Non mi capacito che non avremo più le nostre chiacchieratine su skype dalla Cina a Catania. Ciao ciao zio Mimmo.