martedì, aprile 29, 2008

5 anni sono passati

Frugando nei cd e nei dvd che mi sono portato dall'Italia affinchè qui in Cina potessi rovistarci dentro nei momenti di apatia ho trovato una foto di 5 anni fa, la cosa interessante è che fa parte della serie 'foto col sundae' che tanto apprezzavo tempo addietro. Ogni posto in cui andavo, ogni mcdonald's era una foto nuova. Ieri sono andato al mcdonald's e ho preso un sundae (sandi) all'ananas. Peccato che la foto l'ho fatta con le patatine e non col gelato. Sarà per un'altra volta.

Le lezioni scorrono tranquille, il pomeriggio è un po' vuoto e, piuttosto che stare a casa e contare sul mio senso di responsabilità che mi porterebbe a fare i compiti ed esercitarmi, preferirei fare qualche lezione anche il pomeriggio sebbene ciò porterebbe la quantità di caratteri nuovi a livelli non sopportabili dalla mente umana, eeheheh.
Comunque dopo aver fatto le spacconate per un paio di settimane e mangiato tutto il mangiabile il mio pancino e le mie budella hanno deciso di allearsi contro di me e farmela pagare, quindi in questi due giorni è un po' un via vai verso il wc.
Domani lezione, quindi oggi pomeriggio si studia, poi per il primo maggio (wu yi) ci sono tre giorni di festa, spero di poterne approfittare per visitare posti e postacci di pechino (mercati, parchi e varie ed eventuali). C'è anche al cinema Kongfu zhi wang (il re del kungfu), detto anche forbidden kingdom, filmone di arti marziali con Cheng Long (aka Jackie Chan) e Li Lianjie (aka Jet Li). Com'è dura ricordarsi questi nomi cinesi...

P.S. dopo una settimana, ho finalmente capito di cosa si parla quando si dice che l'aria è inquinata a Pechino, appena arrivati non c'è parso tutto questo granchè, ma adesso è veramente uno schifo. sigh.

sabato, aprile 26, 2008

amo lo sport amo la salute amo l'università

Sono le cinque del pomeriggio e gli occhi mi si chiudono come saracinesche, gli altri sono andati a fare i minchioni a wangfujing, io ho gentilmente rifiutato: Xin Xin veniva a fare gentilmene le sue ore di tutoraggio ed ho preferito studiare con lei (dirle poi che avevo altro da fare mi sarebbe sembrato semplicemente impensabile) che gigioneggiare in giro per Beijing. Poi come ho appena detto mi sento anche stanco morto, stare a casa spiattellato sul letto mentre cctv 6 rifila un paio di film con andy lau non sarà poi 'sta gran tragedia.
A mensa a pranzo ho provato un uovo d'anatra, di un azzurro pallido come alcune uova di cioccolato ricoperte di zucchero colorato che qualche volta ho visto per la nostra pasqua, ebbene, erano più salate del sale stesso, le umeboshi giapponesi sembrano confetti crispo al confronto, micidiali. Mentre mi accasciavo al suolo implorando acqua come stessi nel gobi xin xin mi spiegava che si mangiano col riso dato il loro sapore tutto peculiare.

Ieri abbiamo avuto una lezione troppo fuori di zucca: chinese martial arts. Seduti tra i nostri banchetti pensavamo che niente potesse tangerci, invece il prof. arrivato dall'università dello sport di pechino appena arrivato ci dice che di teorico ci sarà poco nelle sue lezioni, di lì a cinque minuti saremmo scesi nella hall del palazzo per esercitarci dato che fuori tirava un vento che sradicava gli alberi. Detto fatto un attimo dopo eravamo di sotto a fare esercizi shaolin, posizioni della tigre e del cervo, ginnastica e massaggi del corpo. Favoloso, mi sono divertito da morire, non vedo l'ora di partecipare alla prossima lezione il 4 maggio.
Oggi invece c'era la riunione sportiva annuale allo stadio dell'università, noi partecipavamo in quanto appartenenti al gruppo degli studenti stranieri e avevamo appuntamento stamattina alle sette (ahia) al dormitorio. Come se non bastasse quei pezzi di sterco dei miei compagni di master hanno anche ben pensato di fare una ronda notturna nelle camere tornati da sanlitun alle due di notte, hanno bussato tanto forte da fracassare la porta e mi sono alzato convinto fosse ora di andare al meeting, invece erano solo lì a emanare fumi alcolici e fare foto a noi mezzi addormentati in mutande. sogno vendette alla arancia meccanica.
comunque l'evento sportivo è stato breve e simpatico, ovviamente noi eravamo tutti conciati alla meno peggio mentre gli altri gruppi erano precisissimi e sfilavano sincronizzati al millimetro. tornati al collegio (non prima di aver fatto una capatina alla mensa a mangiare youtiao) abbiamo anche firmato sul nostro striscione e ritirato la colazione che ci hanno offerto. che gentili.
ciao ciao amigos. a presto.
foto: la manifestazione di oggi, si ringrazia elisabetta per la gentile concessione

giovedì, aprile 24, 2008

Matrimonio a kunming

E tardi (00:07 a Beijing, 18:07 in Italia), oggi sono stato in giro e sono stanco, ho maledetto me stesso e le penne che ho comprato che scrivono uno schifo. Sarà meglio fare una dorminita, indi per cui sarò breve.
Ieri ho assaggiato un altro po' di beijing o almeno della sensazione di stare a beijing, ho vissuto otto anni a perugia, dove per me c'erano gli italiani e gli stranieri, adesso in questo paese sono io lo studente straniero, vengo io da fuori a fare domande e abituare goffamente me stesso a ritrovare la fila alla mensa, dov'è il vassoio, dove le bacchette e dove riconsegnare il tutto. E' uno strano smarrimento quello che provo davanti all'idea di essere in terra straniera.

Invece oggi sono andato finalmente a zonzo, grazie a Nan, ci siamo visti guomao in un centro commerciale di dimensioni piuttosto generose (c'era un negozio che vendeva praticamente solo monciccì), l'appuntamento era alla pista di pattinaggio sul ghiaccio ed è venuta una sua amica alta come un palo che fa (ha fatto?) la modella e ha degli ottimi rudimenti di italiano con cui mi ha spiegato il menù del pranzo ("...questo è con pollo, come affumicato, è abbastanza tipico cinese"). Poi montati in macchina (minicooper rossa) abbiamo girato per tian'anmen, wangfujing, il traffico di Beijing, un albergo a sei stelle a bere un mezzo litro di sanpellegrino frizzante (alleluia) al modico prezzo di 4 euri e una scuola di italiano. Ho visto marche italiane a iosa, persino un negozio che vendeva i lampadari di murano di cui abbiamo visto nella fabbrica durante la gita a venezia. E' stato un giorno emozionante da morire (ho anche preso la metro per la prima volta!). Poi abbiamo incontrato una coppia di amici, lui ternano, lei cinese che si sono sposati a kunming e abbiamo cenato in un ristorante buddista vegetariano assolutamente fuori di zucca (foto: la frutta alla fine del pasto) anche se forse più di tutto serberò il ricordo di marco (lui) entusiasta dopo venti giorni di cina e jojo (lei) che al pensiero di ritornare a perugia domani a momenti la fa finita con la vita. E i genitori di lui malfidati pensano pure che l'abbia sposato per il permesso di soggiorno...

martedì, aprile 22, 2008

queshao = lack, be short of...

Dopo great expectations di Dickens arrivano le grandi assenze del sig. Parlato, cioè io (ci sarà una ragione se il blog si chiama così, no?). Oggi ho pensato che magari si può iniziare una serie di post su ciò che assurdamente manca in Cina e non me lo sarei mai aspettato (sono fesso io?), non che abbia molte frecce al mio arco ma sto qui da cinque sei giorni, qualcos'altro in mente certamente mi verrà.

Fermo restante che di scoperte buone comunque se ne fanno un sacco e continueremo a farne, fatta qualche debita eccezione come le zuppe che per me sanno di saponetta e sono raccapriccianti.
Comunque nella categoria disagio a mio insindacabile giudizio metto due assolutamente infondate e scandalose carenze che un paese che si rispetti non può farsi mancare:
- l'acqua frizzante.
non esiste! non la vendono. neanche al carrefour l'ho vista (ma mai dire mai, lì c'è un po' di tutto) che poi se vogliamo dirla tutta la cosa è particolarmente atroce perché qui dell'acqua di rubinetto neanche ti puoi fidare chissà quanto. quindi io praticamente per sfuggire all'angoscia sto vivendo a suon di birra, l'acqua liscia ce l'ho, ma la uso per fare il caffè.
- i quaderni a quadretti
altra fenomelogia dello spirito tutta da capire. ma come scrivono questi? e dire che sto all'università della tecnologia di pechino... e TUTTI i quaderni sono a righe!a quanto pare noi che studiavamo cinese in italia scrivendo sul quaderno a quadretti eravamo dei poveri fessi. se sapevo me lo portavo da casa, uffi.
Le lezioni sono iniziate, per qualche ragione a me ignota i professori pensavano di trovarsi un classe di caproni che non avrebbe mai capito ciò che avessero tentato di spiegare, ma glielo facciamo vedere noi di che pasta siamo fatti, se.
Il resto a domani, che tanto qui tra seguire le lezioni e fare i compiti non è che ogni giorno succeda il finimondo. (manco ho una fotina da allegare, sigh) quindi i dettagli macabri me li rivendo poco alla volta! ciao ciao!

lunedì, aprile 21, 2008

jintian kaixue le! Si inizia, no time for regret!

Primo giorno di lezione. Kouyu, lingua parlata insomma, si chiacchiere, ci si presenta, la prof. sembra simpatica, ha esordito con la storia del suo cognome che pareva un po' sfigato perchè ha appartenuto a villani vari nella storia e nella narrativa. Poi un po' di formalità, giri avanti e indietro per l'università a prendere i libri, carta studentesca, tessera per i mezzi (grazie john), account di internet (fon-da-men-ta-le!) e altro che adesso non mi viene in mente. Con l'inizio della settimana di studio non si contano più gli innumerevoli buoni propositi, speriamo di tradurne in realtà almeno il 40%.

Scena splatter-disgusting-horror della giornata: mentre andavamo a pranzo c'era un topolino sulla strada che credevamo morto, morto non era perché quando un ragazzo ha iniziato a prenderlo a pedate il poveretto ha iniziato a muoversi, a quel punto il demente ha iniziato a tirarlo di qua e di là come un pallone da calcio. che cosa orribile. Sto continuando a mangiare come un maiale, a quanto pare gli altri sono anche calati di peso, ma come fanno che qui a pranzo ogni volta il piatto dove mangiano in 3/4 noi ne ordinaniamo uno a cranio? (la spesa solitamente rientra sempre nei 2/3 euro) adesso col tesserino della mensa proverò a fare del mio meglio e limitarmi un po'. ho detto che il collegio è brutto e deprimente, beh, dopo un po' di giorni devo dire che in effetti non è proprio detto, e poi le persone che lavorano qui sembrano gentili e ospitali, quasi a voler sfatare i miei luoghi comuni sui cinesi malvagi approfittatori, e se penso ai burberi che di solito capitano nei nostri collegi universitari mi sento unto dal signore. oggi una allo spoertello ha fatto la faccia da cane bastonato per chiederci di aspettare dieci minuti. dieci minuti! e per di più le otto mense dell'università della tecnologia qui a pechino hanno un bell'aspetto, beh, non le ho girate tutte, ho visto la terza dove abbiamo preparato il tesserino, provvederò ASAP sperando che al bell'aspetto corrisponda un sapore senza rivali.
Spero anche di iniziare a girare un po' pechino, domenica scorsa l'uscitina è saltata che ha piovuto tutta e dico tutta la giornata! e sabato ho visitato tutto il giorni il carrefour! :D
in foto: la collezione di death note che io e il manager non abbiamo esitato DUE secondi a comprare al secondo giorno a pechino. (l'edicola dell'università sembra piuttosto attrezzata, gongolo!)

sabato, aprile 19, 2008

Beijing

Neanche mi ero ripreso dal trauma del mio primo aereo che è toccato al secondo. Stavolta da Shanghai e partire è sempre un po' morire, non che il viaggio sia stato traumatico o altro, ma insomma, quegli sbalzi, quella sensazione, credo che la fifa dell'aereo non me la scrollerò mai di dosso. Insomma, siamo arrivati a Pechino e come mi ha suggerito Xin Xin ho iniziato a guardarla col cuore. "Yong xin kan" prima per Shanghai, poi per Pechino, per vedere un po' l'effetto che fa. (via, apro le patatine al cetriolo che ho comprato al supermercato) Ma ovviamente il primo effetto è stato tragico: passando da un albergo di shanghai al collegio di pechino poco ci mancava che decidessi di tornare in Italia seduta stante.

Un collegio è sempre un collegio, niente roba a quattro stelle, io speravo almeno nel mio bel bagnetto per fare i miei bisognini ma niente, c'è quello in corridoio con tanto di cestino dove gettare la carta dopo che hai fatto la popò (anatema), e dopo aver visto l'albergo o anche l'aeroporto in cui tutto è lucido e qualcuno strofina sempre un vetro, un seggiolino o un posacenere, i corridoi, le sale comuni e la cucina del dormitorio sembrano guantanamo bay. Mi preme da morire segnalare che i ragazzi cinesi, Xin Xin, fidanzato della suddetta e John, per quanto hanno potuto si sono fatti in quattro per fornirci tutte le spiegazioni, consigliare dove e come comprare il numero del telefono (ho un numero cinese, fatevi avanti autoctoni... anzi fatevi avanti con calma che in Cina ricevere una telefonata costa più che chiamare! e la cosa mi turba non poco), foto, fotocopie, scheda internet (che non ho, quindi quello che scrivo oggi chiss¨¤ quando lo pubblico), scheda lavatrice, quella della mensa... in questo dormitorio sembra esserci una carta per tutto. Dopo esserci sistemati la compagnia delle ragazze è subito corsa a comprare l'impossibile per la pulizia per radere al suolo ogni germe residuo nella stanza (non che i loro sospetti paiano privi di fondamento, anzi), dopo la disinfestazione ognuno si è messo a suo agio e sono andati a mangiare. Io dovevo ancora chiudere i miei conti con il bagno quindi ho gentilmente declinato.
Oggi ho sentito Jessie, che abita nella mia stessa zona, chaoyang, per modo di dire, a me sembra dall'altra parte del mondo, mi ha invitato da lei a vedere il suo bimbo di 5 mesi che io neanche lontanamente immagino quanto possa essere meraviglioso. Spero di andarci presto, o almeno di non perdermi rovinosamente nel tentativo di farlo per non precludermi ogni futura eventualità.
I preparativi sono appena iniziati, c'ho messo pochi minuti per rendere la mia stanza un casino totale, adesso ho un paio di giorni per cercare di renderla un pochino più organizzata e funzionale alla mia vita di studente.

giovedì, aprile 17, 2008

Suzhou

Suzhou è veramente bella. A differenza di Hangzhou abbiamo avuto il tempo di visitarla con calma e contemplare ogni scorcio dei suoi magnifici giardini, similmente ad Hangzhou anche qui la guida era solo cinese-friendly, magari però sapendo che nessuno capiva niente parlava un pochino più spiccio. Il tempo era anche favorevole, c'era un bel sole e sugli specchi d'acqua lungo i corridoi delle passeggiate si riflettevano i tanti turisti.

Oggi ho fatto finalmente una foto con un bimbo cinese! il mio più grande desiderio si è avverato! posso morire felice! buffo anche il fatto che io non ho fatto assolutamente niente e la signora me l'ha quasi gettato fra le mani al mio minimo accenno di 'nihao'. Ovviamente il bimbo non ne ha voluto sapere quindi la foto è stata tipo: me, la signora e il bimbo. ma sono già progressi mica da ridere per il mio sesto giorno in cina.
Altro di bello a suzhou: il gito in barchetta con 'gondoliere' di non meglio nota minoranza etnica che cantava a squarciagola (il manager c'ha pure fatto un video, ma uploadare 200mb su youtube adesso non me la sento) e il pranzo nel ristorante tipico, con vasche con i vari pesci disponibili per mangiare e zuppa con tartaruga intera in bella vista con foto sul menù. Ho provato una zuppa di donggua (tipo il nostro melone, tipo) e pancetta veramente interessante.
Con questa settimana di vacanza e pacchia si chiude il primo ciclo, domani si andrà a Pechino e via di moduli, iscrizioni e inizio dei corsi. A faticare, raus!

mercoledì, aprile 16, 2008

Disdetta

Detto tra noi mi aspettavo un giorno libero oggi, ieri ho fatto anche le due di notte per cercare parchi, mercatini e altre cose suggestive da visitare, ma giorno libero non fu. Ci hanno organizzato un incontro col console, e di nuovo detto tra noi caro lettore, io ci sono andato perché credevo che avremmo mangiato, ma non c'è stato neanche il pranzo. Disdetta al quadrato.

Il peggio doveva ancora arrivare: io tra gli indirizzi segnati c'avevo un ristorante specializzato in ravioli piuttosto famoso, ho detto vabbè, visto che non c'è il pranzo offerto almeno mi consolo col localino trovato su internet. Non so in quale modo la cosa deve aver spronato anche gli altri a venire, fatto sta che siamo arrivato col taxi in prossimità del locale (ho fatto un cerchiettino sulla mappa) e il locale non si trovava, apriti cielo, per poco non mi scorticavano vivo. C'è da dire a mia discolpa che la bontà del raviolo (xiao long bao per gli addetti ai lavori) era abbastanza commovente. Anche i wanton che ha preso xin Xin erano degni di menzione.
Dopodichè ci siamo divisi, ho deciso di aver vissuto abbastanza in cina per provare finalmente l'ebbrezza di perdermi. La prof. torna in albergo, xin xin verso qualche tempio/parco altro a me non meglio noto, i ragazzi (mattia+fabiana+elisabetta, gli altri erano morti o desaparacidi) all'hong kong plaza, centro commerciale fitto fitto di negozi di elettronica alla ricerca di ipod veri, pezzotti e altre diavolerie elettroniche. E devo ammettere che un po' mi spiace non esserci andato perché tra una contrattazione estenuante e l'altra alla fine hanno spuntato prezzi più che dignitosi (7 euro per un finto ipod shuffle, mica male, su).
Io ovviamente ho provato a dirigermi una meta qualsiasi senza mai raggiungere nessuna di quelle prefissate, uff, che rogna. Mi sono perso cento volte, ho girato sempre più o meno attorno agli stessi posti (senza accorgermene, ovviamente), quando sono arrivato a piazza del popolo il parco era pure chiuso, che pizza. Alla fine posti strafighi zero (niente fumetterie, niente cinesi attacca bottone), beh, anche se i parchetti con vecchietti che fanno ginnastica e vecchiette che danno da mangiare ai gatti, non sono malaccio.
Poi cena di nuovo assieme, al ristorante dell'albergo: manzo, granchio, pollo con anacardi e gamberetti, medusa, un po' di cose che abbiamo ordinato puntando il dito o circuiti dalle cameriere che ancora non abbiamo ben identificato. Io ho ordinato un po' di cose a random, poi anche il granchio, ce n'erano due grossomodo uguali sul menù, abbiamo chiesto qual'era la differenza e dopo cinque minuti pare che siamo giunti alla conclusione che uno era maschio, l'altro femmina. Come se non bastasse mentre mangiavamo la cameriera è venuta a mostrarmi dentro una busta di plastica il granchio che di lì a poco avremmo mangiato per chiedermi se andava bene! io per poco non salto sul tavolo, gli punto Eva e dico: mostralo a lei che l'ha ordinato lei! buhuhhu, povero granchietto (anzi, granchietta).
Stare a Shanghai a cazzeggiare comunque mi ha fatto venire una grande voglia di studiare cinese, lottare con i camerieri e i commessi per capirsi alla fine si dice sempre le stesse cose, a contrattare scrivi i prezzi sulla calcolatrice e poco più, coi vecchietti le mie chiacchiere si sono limitate a: sapete mica dov'è il bagno?
Scusate i post fiume, perdermi per strada e riflettere sul perché dell'esistenza guardando gli stagnetti colle carpe mi rende logorroico.
Foto: in battello a wenzhou prima di essere tempestati di televendite (se non si legge, cliccate che viene ingrandita...).

martedì, aprile 15, 2008

Hangzhou

Questa città venne definito paradiso in terra e considerata tra i posti più spettacolari e scenicamente appaganti della Cina. Ma questo l'ho letto adesso, a mezzanotte inoltrata e dopo essere tornati da un po' dal viaggio organizzato. E' stato un viaggio stancante, interessante, noioso, buffo, alla fine i ragazzi cinesi si sono un po' vergognati e ci hanno chiesto scusa per averci trascinati lì, per me resta comunque una bella giornata, anche se sono tornato a casa bagnato fradicio.

Partenza quasi all'alba. Dopo tre ore di autobus, la guida ci ha ingannati dicendo 2 frasi in inglese, tipo che il suo nome inglese era 'blue sky', lingua che poi non abbiamo avuto il piacere di sentire più, e secondo me è stato un bene. Siamo arrivati alla principale attrazione: il lago occidentale. Scansando i mendicanti e i venditori di improbabilissimi occhialetti con i baffi alla Groucho Marx siamo arrivati un ponte che sotto aveva migliaia di carpe rosse. Poi correndo dietro la guida e i suoi modi rudi e tempi stretti siamo partiti per il tour sul battello. Finito il primo momento topico cinese è arrivato quello surreale: ci hanno portati in alcune fabbriche, più o meno camuffate da musei, ad assistere a delle vere e proprie televendite. Prima dei prodotti con la seta, poi quelli del tè, noi poveri italiani non capendo niente di quello che accadeva mimavamo alla meno peggio quello che ci chiedevano: so solo che ad un certo punto abbiamo infilato pure l'occhio nel bicchiere del tè. Quale sia la ragione di questo singolare aerosol mi sfugge.
Finito il giro delle telepromozioni si riparte con gli eventi cultural-paesaggistici alla volta di un parco-tempio poi ad una sorta di ricostruzione di villaggio di qualche minoranza (almeno a sentire le ragazze cinesi che ci accompagnavano) che mi è piaciuto più di tutti. Se avete presente il film Hero sembrava di essere nell prima scena, quella dove sotto la pioggia si scontrano Jet Li/Senza nome e il tizio che forse si chiamava Lancia spezzata e forse no. Evocativo, poetico, l'unico luogo in cui il fatto che il tempo fosse cattivo e piovesse non m'ha dato fastidio ma anzi ha accentuato la sua bellezza e il suo esotismo. Le lanterne rosse all'ingresso mi sembravano emanare una luce così calda. All'interno c'era una sorta di altare con un indovino: avrei tanto voluto conoscere il mio futuro, peccato che Tom abbia detto che temeva di non poter tradurre le frasi spesso complesse e ambigue dette dall'uomo.
Poi siamo tornati a casa, il ristorante era già chiuso ed abbiamo optato per un giro di spaghetti istantanei, tutti riuniti in una camera (tranne quelli già colti da varie malattie e infermità), abbiamo preso acqua bollente ai rubinetti sul corridoio dell'albergo (non è bollente per fare una metafora, i rubinetti al piano danno acqua bollente sul serio) e dato via alle danze.
Domani è un altro giorno, si riparte dalla solita colazione lussureggiante e poi si deciderà cosa fare, forse trovare i negozio di elettronica in Huaihai road, la prima destinazione che avevo designato e che malgrado le nostre buone intenzioni non abbiamo mai trovato nel nostro primo giorno Shanghainese. Ciao!
in foto: disegno mio colorato da elisabetta! Latte!

lunedì, aprile 14, 2008

momenti di celebrità

Nuova giornata, nuova birretta, nuovo post. Praticamente scrivo più adesso che sto a Shanghai che prima, mi pare anche giusto così, certo è buffo dire a volte con gli altri a cena: adesso questo lo mettiamo sul blog. Però mi fa anche piacere perché ciò decreta la sua quotidianità e anche la sua utilità, se vogliamo esagerare.
Oggi dopo la solita colazione con tutti i crismi giornata culturale, siamo andati allo shanghai museum, poi in un quartiere (mi vergogno a non sapere come si chiama) rifatto, pacchianamente, a mo' di cina vecchia maniera, epoca song, diciamo.

Oggi ho provato il tè col latte di un apposito chioschetto, molto buono. Poi in serata abbiamo deciso che si poteva tranquillamente cenare in una bettola e ci siamo diretti verso un postaccio, deciso che era troppo un postaccio siamo andati in quello a fianco, meglio illuminato e con i tavoli almeno apparentemente puliti. La cosa buffa è che le cameriere, il padrone, i cuochi c'hanno guardati strano tutto il tempo! ogni tanto scattavano qualche foto col cellulare. gli abbiamo chiesto una birra e la tipa con nonchalance è andata ai negozi a fianco a comprarla! poi c'è stato un momento, tra i miei preferiti, in cui credo che Elisabetta si fosse convinta che i cinesastri avevano intenzioni belle losche! (prendersi gli organi, magari?) comunque prima di andarcene abbiamo chiesto di fare una foto insieme e le signorine saltavano dalla gioia come i grilli.
Domani si parte con il pullmino, organizzato da chi, chissà con chi, direzione hangzhou. Che dio ce la mandi buona!

domenica, aprile 13, 2008

Cipa Cipa Luka Luka

Passate pure di qui per trovare un po' di foto trafugate qui e lì dalle macchinette digitali dei miei compagni di viaggio. Secondo giorno a Shanghai, e la cosa buffa è che non sembra che siamo qui da poco (se non per il nostro livello imbarazzante di cinese) e che facciamo shopping e contrattiamo come se patissimo domani quando invece dovremo rimanere in Cina per altri tre mesi.

Insomma che dire, anche oggi è stato un giorno iper turistico/culinario. Si è cominciato la mattina con la colazione da 15 yuan dell'albergo: che mangiatona, poi un supremo mal di pancia da smaltire mentre andavamo a prendere la metro. Ho finalmente mangiato l'uovo dei cent'anni, e non credo che riproverò! (quelle salate o cotte nel te sono invece molto buone). Si scende a xinjiang west road con meta il mercato dei falsi, mamma quante gente che ti assaliva, toccava, cercava di trascinare nel proprio angoletto di negozio! uno spettacolo irreale era tutto un 'cipa cipa lùka lùka, uotch, scirt, sciùs' poi starbucks, poi verso il bund, tutto folla, gente che t'inseguiva per pulirti le scarpe (uh, fico, in tv c'è spiderman in cinese) e pomposità.
Poi la sera abbiamo cenato con le ragazze, quanto abbiamo mangiato! e quante cose (peccato che le teste d'anatra fossero finite! certo io manco colla punta delle bacchette le avrei toccate, ma sara avrebbe apprezzato!) poi la ciliegina sulla torta, dopo aver magnato per sentirmi cinese fino al midollo ho comprato un pacchetto di sigarette (le 520 al mentolo) e ho fumato nel ristorante! che lusso.
In foto: ... e il viaggio per nanjing road era solo appena iniziato!

sabato, aprile 12, 2008

+ 1. Shanghai.

Non è che adesso inizio un nuovo conteggio. Però valeva la pena di marcare il passaggio tra l'attesa e qualcosa che finalmente è accaduto. Quindi adesso posso scrivervi da Shanghai. Un giorno è stato impiegato tra il viaggio e lo stazionamento negli aeroporti, eppure se dovessi pensare a quello che ho visto, quello che ho fatto oggi non mi sembra affatto sia passato un giorno solo. Eppure è un sensazione strana, scesi dall'aereo, passati i controlli e in macchina verso l'albergo non potevo non pensare, e così davvero questa è la cina? Ancora non me ne capacito.

Comunque prendere l'aereo è stato veramente un evento da fifa blu. Buffo a volte, drammatico in altri, in realtà di drammatico non c'è nulla se uno pensa che qualche salto è tutto nella norma, ci sono stati bambini piccoli e piccolissimi in viaggio certo più scafati e coraggiosi di me. Poi ho mangiato veramente di tutto, il personale di volo è così gentile (anche se lì è cominciato il panico perché parlavano in inglese, la lingua italiana si apprestava a diventare un bel miraggio).
Oggi dopo l'atterraggio non me la sono sentita di abbioccarmi o riposarmi e subito ho fatto un giro dell'isolato... è incredibile pullula di negozietti che cucinano di tutto e sono invitantissimi (dal punto di vista della curiosità culinaria, da tanti altri ammetto lo possano essere meno). Abbiamo pranzato al ristorante dell'hotel, alcuni piatti erano particolarmente buoni, come le fettine di vitello che ci siamo divisi un morso a testa (ho dichiarato che oggi siamo diventati fratelli di vitello), le verdure coi funghi e quelle salate. Poi sono andato al kfc ed ordinare è stata una vera impresa, anche la povera commessa non sapeva che pesci prendere. Abbiamo girato un'intera serata per shanghai a perderci girando attorno ad una strada famosa per il commercio che non abbiamo trovato in nessuna maniera! Alcuni scorci della stessa (o mamma quante luci quand'è buio!), le persone che vanno e vengono, gli ambulanti che vendono cibo arrosto o saltato, contribuiscono a donarle un certo qual fascino spero di godere appieno anche degli altri giorni come è successo per questo per poter conoscere e vivere al meglio e per avere un'idea a tutto tondo di cosa sia davvero Shanghai.
Qui blogger segna pure che saranno le 19:48, ma io ho sul groppone il fuso della Cina, son quasi le due! Il manager è già qui nel letto accanto al mio (il materasso è duro come il granito, credo che sarà uno spasso provare a dormire). Il materasso inox, il distributore di acqua bollente sui corridoi (per il termos,immagino) e il livello insolitamente stile acqua alta a venezia dell'acqua nel water sono certo tra gli elementi più singolare che posso annoverare.
Ecco, c'ero rimasto quasi male che oggi su internet si vedeva un po' di tutto (censura? qualce censura?) e adesso non riesco a vedere il mio blog, sigh. Fotina: filippo, elisa e sara mentre ceniamo.

mercoledì, aprile 09, 2008

- 2 'A piccerella. - 2 Little girl

Per oggi salto, dai. Colpa del nuovo pc.
A domani!

martedì, aprile 08, 2008

- 3, la fifa. la tristezza. l'ansia.

In realtà -3 equivale a La Gatta. 'A gatta. Da noi detta: 'a Iatt. Quello che ho inserito dopo il numero non è l'equivalente della smorfia del numero ma i miei sentimenti. Oggi è stata una giornata densa: alzataccia, poi si carica tutti in macchina (ma tutti sul serio, 6 nella golf), prima tappa Napoli dove si lascia Paolo che oggi lavorava (ah, mi ha appena interrotto la mamma per dire che sono riapprodati a casa sani e salvi), poi via dritti fino a Perugia. Che il carnet di cose da fare era abbastanza ricco.

Dovevano prendere i bagagli, e tornare. Ma un programma così spoglio non era di mio gradimento quindi siamo passati prima al negozio di informatica che NON aveva il mio pc. (ANATEMA). Poi a casa, dove abbiamo iniziato a mettere da parte le cose da riportare giù a Napoli. Fatte le due siamo andati al ristorante cinese! l'ho spuntata, ho portato i miei al cinese! Per tutto il resto c'è mastercard! Cavoli, a saperlo avrei fatto qualche foto in più col cellualare, toccava immortalare. Io poi me la sono spassata con cameriera che appena scoperto che parlavo un po' di cinese ha gridato al miracolo e proprietario e cameriere che mi hanno accolto come se fossi uno che passa di lì tutti i giorni.
Dopo il cinese, via allo spaccio della Perugina. Ci siamo persi nei meandri della zona industriale, abbiamo girato sotto la pioggia con mia madre che sbuffava come un bollitore. Anche se il meglio doveva venire: col carrello pieno di baci perugina e altro mettiamo la spesa e la cassiera fa: tessera? (cinque secondi di silenzio) perché questo è uno spaccio per dipendenti ed ex-dipendenti... gulp.
Dopodichè ho comprato il trolley (si chiama così, no?) per il bagaglio a mano e mia madre ha dimostrato di saperla molto più lunga di me su come contrattare il prezzo con i cinesi, sapere la lingua non conta una cippa alla fine. Mezzi stremati torniamo a casa e carichiamo un po' di tutto sulla macchina, i miei se ne vanno e io e mia sorella versiamo qualche lacrimuccia, partire è un po' morire, come mi pare vero in questi frangenti.
Ho trafugato il mivar in cucina per guardare un po' la tv e ho provato a cambiare il canale col telecomando sony... cavolo ho dato ai miei la tv e non il telecomando! dovevo aspettarmelo! In foto: io e mia sorella, guardate anche i miei fratelli su flickr, che belli!

lunedì, aprile 07, 2008

- 4 'O puorc. Arrivederci, Arola!

Oggi ci sono stati un po' di momenti memorabili. Li serberò con me con affetto. Animato dai migliori propositi mi dico: oggi vado a prendere mia sorella che esce da scuola, così almeno mangiamo a pranzo insieme senza bisogno che arrivi alle tre. Tutti sanno che di buone intenzioni è lastricata la via per l'inferno e infatti neanche a metà strada mi fermo perché avevamo bucato la ruota della vespa. E' dovuto venire il povero babbo, che io non ne ho la minima idea di come si cambi una ruota!
Altri esperimenti di seguito...

Guardandomi allo specchio ho notato una cosa importante da fare prima di andare in Cina! togliermi quegli urendi peli da sopra la schiena. detto fatto ho fatto si che mia sorella provvedesse. Un momento in particolare è stato abbastanza duro, il resto meno, direi che il gioco è valso la candela, ma ancora non ho idea di quando ricresceranno questi maledetti!
Poi mio fratello stasera ci ha portati fuori a mangiare, s'era impegnato in tal senso e non ha voluto rimangiarsi la parola, nonostante la defezione dei miei genitori che presi dai preparativi pratici e mentali per la partenza di domani (salgono con me domani a PG). Abbiamo mangiato un sacco e ho fatto un po' di foto col cellulare che conserverò preziosamente e probabilmente domani metterò su flickr.
Stavolta scrivo accompagnato da una birra che mio padre s'è scolato il fondo di coca cola zero che avevo risparmiato e non posso prepararmi il long island.

domenica, aprile 06, 2008

- 5 'A mano. -5 The hand.

La vita a casa sembra scorrere più lentamente, forse posso rispolverare qualche film che avevo ai tempi subbato o doppiato in cinese, precedentemente ignorato e adesso magari fonte di preziose novità. Per il resto del tempo snocciolo qualche nuovo elemento degli intricati casi di phoenix wright trial & tribulations. A quanto pare tornerò a Perugia martedì, insieme al babbo che si riporta poi a casa un po' di ciarpame.

Stasera, dopo i margarita è il turno del Long Island Ice Tea, essì avrò anche comprato la tequila ma non di sola tequila si vive quindi stasera abbiamo ampliato gli orizzonti (certo che quelli che faccio io vengono sempre forti un accidenti, tra una decina di minuti sarò già stramazzato morto sul letto).
Le immagini quando sono a casa le trafugo sempre alla meno peggio, me ne scuso, ma col 56k non me la sento di andare tanto per il sottile. Ciao a tutti!

sabato, aprile 05, 2008

- 6 Chella ca guarda 'nterra.

Beh, insomma che dire, auguri a mio fratello che pur avendo tagliato la corda per tutta la giornata oggi volente o nolente ha compiuto 31 anni. Auguri anche a mia zia che oggi festeggiava l'onomastico (una festa che a quanto pare continua ad avere grande successo solo al sud, restando pressochè ignorata nel resto del mondo). Sono stato a casa oggi, ed ho cucinato il pranzo (riso al curry con gamberi), ho reperito una valigia in soffitto che credo porterò in Cina, poi ho fatto gli auguri alla zia, infine munito di vesparella sono andato a trovare Angela che non vedevo da un bel bel po' di tempo. Adesso ascolando le variazioni Goldberg ripenso a quello che ci siamo detti e liquido in fretta il post di oggi che i miei lettori non potranno che trovare mortalmente noioso, me ne scuso!
Se ci sono errori di scrittura è colpa del margarita. A presto con nuovi inquietanti aggiornamenti.

venerdì, aprile 04, 2008

-7 'O pitale. (almeno per come lo ricordo io)

Meno una settimana, è arrivata una mail con gli orari della partenza e un appuntamento per decidere gli ultimi dettagli. E le mie gambine all'idea di tutte quelle ore sull'aereo fanno giacomo-giacomo.
Sarà forse per dimenticare che stasera dopo cena ho brindato con un bel bicchiere di margarita (niente triple sec, all'alvi non c'era. tequila+cointreau+succo di limone)?
Non è venuto un granchè credo, comunque per me è sempre come fare un qualcosa a casa piuttosto che mangiarlo al ristorante, anche se il sapore non è eguagliabile (nel migliore dei casi, mica la robaccia allungata che gira di solito) c'è sempre una marcia in più che manca alla vile industria

Oggi ho tagliato i capelli, mi sa che era il caso: non posso certo (guardo le invasioni barbariche in preda all'ebrezza del suddetto margarita) esibire un caschetto alla nino d'angelo tempi d'oro colla mia bella stempiatura. Il barbiere mi taglia i capelli e fa: metto un po' di gel? e io: no grazie che se ne cadono i capelli. Avrei voluto avere ancora la giovinezza dalla mia e tutto questo sense of humor, invece paiono inversamente proporzionali, evidentemente bisogna attraversare svariate sventure e disgrazie per saperne ridere.
Oggi mi sono rimesso in sesto (insomma, tutto il resto a parte il fegato) e domani spero di essere al 100% per andare in giro e distribuire addii.
La scena più suggestiva di oggi. Dal barbiere un uomo che ha portato a tagliare i capelli fa con nonchalance 'chi voti al senato? sai già chi votare?' l'assistente del barbiere rimane sul vago, esita e il tizio gli porge un biglietto di un candidato al senato... mio omonimo!
Comunque il barbiere s'è preso 8 euro, rispetto ai 16 che pago di solito (comunque implorando uno sconto studenti) un risparmio mica male.

P.S. ovviamente dopo aver prenotato il pc Alessio m'ha segnalato un'offertona mediaworld, avrei pagato un core duo quanto il mio celeron. sigh.
immagine del dì: Dennou coil. (magari me li finisco di guardare pure di guardare in Cina, tiè)

giovedì, aprile 03, 2008

- 8 'A Madonna.

Oggi ho impacchettato (parte de) le mie cose e sono tornato a casa. Non prima di essere stato ad ordinare il mio nuovo pc. L'EeePc e i suoi possessori l'hanno avuta vinta, alla fine ne ho cercato uno che costasse poco (ho ordinato questo). A me basta che sopra ci sia wenlin, il painter essentials per disegnare e magari openoffice e sono contento. Ho preso questo e vattelapesca, se a pechino farò affari, vincerò la lotteria o la corrida ne prenderò uno fotonico e giocherò a crysis tutto il giorno (solo per ostentare ovviamente dato che a me quel genere di giochi neanche interessa).

E oggi alzavo di nuovo gli occhi al cielo, mentre ero alla stazione e aspettavo l'autobus, mentre stamattina mi recavo al negozio di informatica, appena alzato e avendo mangiato a colazione una fetta di pane colle cipolle (non fa un po' il diavolo veste prada?), guardavo di nuovo al cielo quando leggevo sull'ultimo numero di fruits basket, quando i protagonisti partono per lasciare il resto del cast che c'ha fatto compagnia per 23 numeri, che bisogna salutare col sorriso una persona che parte e ci lascia. E le lacrime hanno ripreso a scendere come le cascate del niagara...
A presto con aggiornamenti da Arola.

mercoledì, aprile 02, 2008

-10 'E fasule. -9 'A discennenza.

Ancora due post al prezzo di uno, ma questa volta non è stata colpa mia! anzi, avevo anche tanta voglia di raccontarvi/mi la cena di ieri, ma la voglia da sola non basta, soprattutto a far funzionare il monitor che mostra evidenti segni di instabilità. Non ho potuto neanche preparare gli appunti per la lezione che avrei tenuto oggi. E dire che è stata l'ultima e volevo fare bella figura.

Ieri: esame. un po' telefonato come colpo di scena, in pratica i voti si sapevano già quindi non c'era quell'effetto thrilling del giorno precedente. visto che in pratica non avremmo più rivisto la prof.Zhai abbiamo organizzato una cena per la sera stessa. Ci siamo visti, tanto per essere fantasiosi, al ristorante cinese, noi italiani, il manager, le prof Zhang, Zhai e Gianninoto e i cinesi. Cibo a carriole, vino, birra (in verità l'ho bevuta io la birra e la prof. zhai la chiamava 马尿 maniao, pipì di cavallo, per il suo colore, immagino), Diego su di giri che diceva come al solito porcherie a ruota, Sara che scriveva il discorso del giorno successivo per sè e per Xin Xin, la stessa Xin Xin che, ricevuto il pezzo da leggere, ha ripetuto fino alla nausea "gentile preside... etc etc" per memorizzarlo, insomma, in attesa di rivedere la prof.Zhai a Pechino è stato un delizioso arrivederci.

Oggi: mi alzo coll'angoscia: ho promesso a mio padre che gli avrei procurato quel certificato d'iscrizione e quindi sarei dovuto andare in segreteria. poi mi alzo, e mentre mi vesto metto il piede sugli occhiali, che fanno crack e la montatura si fracassa... erano i miei vecchi occhiali, consunti e storti, ma li usavo in casa... e ci guardavo anche gli anime dal letto, mi dispiace comunque tanto, tornato a casa li porto dall'ottico e vedo se lui può fare un miracolo.
Comunque fortunatamente anche se mi sono alzato tardi (ho messo la sveglia presto per vedere se il monitor funzionava, niente monitor funzionante così mi sono rimesso a nanna) ho beccato uno strappo di Alessio che mi ha portato in centro in tempo utile senza che facessi una figuraccia per il ritardo. Cerimionia di chiusura del periodo 'italiano' del master, discorso toccante della prof.ssa Chang, poi il vicepreside, gli sponzor, rappresentanza degli italiani, poi i cinesi, brindisi e foto (spero di non averle rovinate tutte col mio faccione). Sarà bello confrontare queste foto con quelle dell'apertura, di un anno fa. Chissà cosa si scoprirebbe...
poi le segreterie, da cui sono uscito quasi indenne, poi in biblioteca a preparare la lezione, non avevo molto materiale quindi ho deciso che avremmo ascoltato una lezione di chinesepod, in cuor mio speravo non venisse nessuno, così evitavo di fare una cosa raffazzonata. E invece son venuti in sei, comunque la lezione è stata più che dignitosa e l'arrivederci a tempo indeterminato (di questo tempo lo sono solo gli arrivederci) comunque emozionante: io e Sara ci raccomandavamo affinchè facessero una bella figura all'esame e loro ci auguravano una meravigliosa esperienza.
Capperi, oggi ho salutato i ragazzi cinesi dicendo che si saremmo rivisti a shanghai e i miei probabilmente li rivedrò al momento di montare sull'autobus per l'aeroporto. Guardo il cielo sopra di me in questo momento sembra così basso, tra pochi giorni guarderò il cielo della Cina, chissà se sembrerà più grande.

Immagine di oggi: il secondo dei quattro anime che guardo di recente, Haibane renmei.
P.S. chissà oggi abbiamo preso in visione un altro notebook da prendere al posto del eeePc ormai dato per scomparso. speriamo, io qualcosa in cina per scriverci la mia tesi sopra la gradirei...